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20 Giugno 2024
20:30

Ipnosi stradale alla guida: cos’è, quali sono i rischi della “trance in strada” e come evitarla

L'"ipnosi stradale", detta anche "febbre della linea bianca" è stata descritta per la prima volta nel 1921 ed è una sorta di trance che capita a tantissime persone quando stanno al volante.

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Ipnosi stradale alla guida: cos’è, quali sono i rischi della “trance in strada” e come evitarla
ipnosi stradale

L'ipnosi stradale è uno stato mentale alterato in cui una persona riesce a guidare un veicolo per lunghe distanze, rispondendo agli eventi esterni correttamente pur non rendendosi conto che sta guidando, perché la sua mente cosciente è altrove come in una sorta di trance. Ma se non si ricorda di averlo fatto, allora come fa a guidare in maniera sicura e corretta? La spiegazione non è facile, ma stiamo parlando di una sorta di automatismo in cui la parte cosciente e quella incosciente riescono nello stesso momento a concentrarsi su pensieri diversi.

Il fenomeno, noto anche come febbre della linea bianca, è stato descritto per la volta in un articolo del 1921 che lo descriveva come uno stato di trance alla guida, in cui gli occhi sono fissi su un punto fermo davanti a sé. Otto anni dopo ne parlò anche lo psicologo americano Walter Miles nel suo studio Sleeping with the eyes open, in cui ipotizzava che gli automobilisti in quegli istanti stessero "dormendo con gli occhi aperti". Oggi sappiamo che in realtà, a differenza della stanchezza al volante, l'ipnosi stradale non provoca i cosiddetti "colpi di sonno".

Il famoso psicologo Ernest Hilgard (1986, 1992), noto per i suoi studi sull'ipnosi, teorizzò che l'ipnosi altro non è nient'altro che uno stato alterato della coscienza, alcuni scienziati ritengono però che la coscienza potrebbe anche sviluppare una dissociazione ipnotica. Insomma, un flusso di coscienza è focalizzato sulla guida, l'altro flusso è perso in altri pensieri, e quindi si può avere un'amnesia parziale o completa della propria guida.

Generalmente questo fenomeno accade in autostrada – e quindi durante tragitti particolarmente lunghi – ma può capitare anche quando non si deve necessariamente guidare per lunghe distanze, come ad esempio sulle strade extraurbane e in quelle cittadine. Ciò capita anche perché guidando lungo lo stesso percorso giorno dopo giorno il nostro cervello registra ogni dettaglio della strada, ed è così che andiamo in modalità pilota automatico e proseguire senza essere del tutto consapevoli di farlo.

L'ipnosi stradale può essere rischioso, perché si potrebbe non notare una situazione inaspettata o un cambiamento a livello di traffico e causare incidenti. Infatti, sebbene sembri che l'automobilista stia guidando normalmente, la sua velocità di reazione sarà notevolmente inferiore rispetto a quella che ha durante una guida sicura e consapevole.

ipnosi stradale rischio incidenti

Ma come evitare di entrare in questo stato di ipnosi e guidare in maniera consapevole? Tenendo gli occhi in movimento e controllando spesso gli specchietti retrovisori e laterali, ma anche parlando con i passeggeri, nel caso ce ne siano a bordo. Anche mantenere un giusto livello di temperatura nell'abitacolo aiuta a rimanere vigili e presenti.

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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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