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2 Settembre 2025
9:00

A che punto siamo con ITER: gli sviluppi dell’ambiziosi progetto di fusione nucleare

Ad oggi si prevede la messa in funzione di ITER, il progetto per la realizzazione di un reattore a fusione nucleare, fra il 2033 e il 2034.

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A che punto siamo con ITER: gli sviluppi dell’ambiziosi progetto di fusione nucleare
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ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è un polo scientifico progettato per dimostrare la fattibilità di un reattore a fusione nucleare come fonte di energia sicura, pulita e illimitata. È situato nel sud della Francia presso il centro di ricerca CEA Cadarache, frutto della cooperazione di moltissimi Paesi, tra cui Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Russia, Stati Uniti e Unione Europea. Il contributo italiano più importante è quello del centro Consorzio RFX di Padova, che ospita la Neutral Beam Test Facility, dove si testano i potenti sistemi di riscaldamento a fascio neutro destinati a ITER. L’obiettivo è quello di confinare il plasma – ovvero un gas ionizzato – ad oltre 150 milioni di gradi all’interno di un reattore chiamato tokamak, usando dei potenti magneti superconduttori. ITER non produrrà energia elettrica per la popolazione, ma il suo obiettivo principale sarà dimostrare che è possibile generare più energia di quella consumata per innescare e mantenere il plasma.

Gli ultimi aggiornamenti su ITER, il progetto sulla fusione nucleare

Nell’ultimo anno il progetto ITER ha registrato avanzamenti concreti nel tokamak: ad aprile‑maggio 2025, ad esempio, è iniziata l’installazione dei primi due moduli dell’enorme camera da vuoto. Si tratta di componenti imponenti, dal peso di tre Airbus A380 e altri quanto un edificio di cinque piani. In parallelo sono proseguite le riparazioni e i controlli sui componenti già installati, dopo la scoperta nel 2022 di fessurazioni nei circuiti di raffreddamento dei pannelli di schermatura termica.

L’avanzamento non riguarda solo il corpo fisico del reattore, ma anche il suo centro di stoccaggio dati e di calcolo. Il Scientific Data and Computing Centre è operativo: organizzato su 48 rack, è stato progettato per ospitare fino a 1 MW di equipaggiamento e dispone di sistemi ridondanti per alimentazione e raffreddamento che assicurano meno di 1,6 ore di inattività in un anno. Il traffico dati previsto può raggiungere fino a 30‑50 GB/s, con salvataggi quotidiani tra 90 e 2 200 TB. Si stima che entro il 2035 l’archivio cumulativo supererà 1 exabyte, ovvero 1 miliardo di gigabyte (GB). Un valore a dir poco enorme: corrisponde allo scambio di dati che annualmente inviano circa 4 milioni di italiani, se si considera un utilizzo medio di circa 20 GB/mese a persona.

Anche sul fronte edilizio ci sono aggiornamenti. Il Tritium Building, necessario per il primo plasma e preparatorio per le operazioni che sfruttano Deuterio e Trizio, è stato completo alla fine del 2023. I lavori di costruzione sono stati completati, ad eccezione dell’Hot Cell Facility, una struttura per gestire la manutenzione, la riparazione, la decontaminazione e lo stoccaggio dei componenti attivati dai neutroni, tramite sistemi di manipolazione remota e in ambienti schermati.

Test e validazione extra-sito

A maggio 2025, il Comitato Consultivo per la Scienza e la Tecnologia (STAC, ITER Council Science and Technology Advisory Committee) si è riunito ed ha esaminato la versione dettagliata del progetto e del piano di ricerca di ITER. Il gruppo STAC ha esaminato il programma dei test sui magneti presso il Magnet Cold Test Facility, il cui assemblaggio sta procedendo e dovrebbe completarsi entro dicembre 2025.

Lo stesso comitato ha anche visitato il Neutral Beam Test Facility (NBTF) per verificare i progressi dei test di iniezione a fascio neutrale, fondamentali per il riscaldamento del plasma. Quest’ultimo centro di ricerca non si trova in Francia, ma all’interno del Consorzio RFX di Padova, uno dei principali centri europei per la ricerca sulla fusione.

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Foto della Neutral Beam Test Facility. Credit: Esarzr.

I componenti ancora da completare di ITER e del reattore

Alcuni componenti strategici per l’operazione del tokamak sono ancora in costruzione. Restano da completare e installare altri sette moduli da vuoto, i componenti relativi al confinamento magnetico, i sistemi di riscaldamento e le diagnostiche di misura, assieme alla finalizzazione della Hot Cell Facility.Le tempistiche sono state revisionate nel corso del progetto. Ad oggi si prevede la messa in funzione del sistema fra il 2033 e il 2034 e, a seguire, cominceranno le operazioni scientifiche con plasmi di idrogeno e deuterio-deuterio. I magneti verranno alimentati con massima potenza a partire dal 2036, mentre l’operazione con deuterio-trizio inizierà nel 2039.

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