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14 Ottobre 2025
11:30

L’11° lancio del razzo Starship si è concluso con successo: come sarà la nuova generazione Block 3 di SpaceX

L'11° test di Starship serviva a SpaceX per testare le manovre di rientro del Booster 15 e della navicella Ship 38, ammarata nell'Oceano Indiano dopo 1 ora e 6 minuti dal lancio. L'azienda di Elon Musk ha così preparato la strada per il debutto della prossima generazione di booster Block 3.

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L’11° lancio del razzo Starship si è concluso con successo: come sarà la nuova generazione Block 3 di SpaceX
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L’undicesimo test di volo del programma Starship di SpaceX. Credit: SpaceX

L'undicesimo test di volo del razzo Starship si è concluso positivamente per SpaceX: dopo i numerosi fallimenti precedenti e il primo successo pieno ottenuto solo durante il decimo lancio, l'azienda di Elon Musk è riuscita a soddisfare le aspettative e a dare una svolta al progetto, che ora ha ufficialmente concluso la fase di test del prototipo Block 2.

Partito alle 01:23 del 14 ottobre (ora italiana, le 18:23 del 13 ottobre locali) da Starbase, in Texas, dopo circa 3 minuti il booster Super Heavy ha spento i motori, separandosi da Starship ed eseguendo con successo l'ammaraggio. La navicella Ship 38, cioè lo stadio superiore del razzo, ha invece proseguito il volo raggiungendo i 200 km, rilasciando 8 satelliti Starlink e rientrando nell'Oceano Indiano 1 ora e 6 minuti dopo il lancio.

Da questo volo dipendeva la credibilità di tutto il programma Starship, considerato che da SpaceX dipende anche il programma di allunaggio umano Artemis III, previsto dalla NASA per il 2027. Questo successo, quindi, apre alla strada per la terza generazione del booster di Starship, il Block 3, il cui debutto è previsto per il 2026, avvicinando sempre di più la società al suo obiettivo di portare gli umani su Marte.

Com'è andato l'undicesimo volo e cosa significa questo successo per SpaceX

L'obiettivo principale di questo undicesimo volo di Starship era quello di testare le manovre di rientro del Booster 15 e della Ship 38, così da migliorarle e renderle più precise.

Dal punto di vista del Booster 15, la fase iniziale di rallentamento della discesa è avvenuta con i 13 Raptor centrali, esattamente come in passato, ma una volta staccatosi dal resto della navicella, il Booster si è poi diretto verso il punto di ammaraggio prestabilito utilizzando 5 motori Super Heavy invece di 3. Questa modifica, infatti, punta a rendere la manovra di rientro più sicura, soprattutto in caso di problemi con i Raptor. La navicella Ship 38, la parte superiore del razzo, è invece riuscita a rilasciare nello spazio otto finti satelliti Starlink, dispiegati sulla stessa traiettoria suborbitale di Starship, che si sono poi distrutti rientrando in atmosfera.

Durante il suo volo, SpaceX è anche riuscita ad avviare un motore Raptor nello spazio per la terza volta. Dopo 1 ora e 6 minuti dal lancio, la Starship ha poi concluso il suo volo ammarando con successo nel punto prestabilito nell’Oceano Indiano, come visibile nel video qui sotto.

Con questo secondo successo consecutivo, SpaceX ha quindi preparato la strada per il debutto della prossima generazione Block 3, dissipando i dubbi sull'affidabilità dei prototipi di SpaceX.

I prossimi test: come sarà Block 3, la terza generazione del booster di Starship

Il lancio del 14 ottobre è stato l'ultimo per il prototipo Block 2 di SpaceX, un razzo alto quasi 121 metri: con il 12esimo volo, infatti, sarà inaugurato il modello Block 3, la terza generazione del booster, ancora più grande con 124 metri di altezza ed equipaggiato con dei nuovi motori Raptor. La società ha previsto il suo debutto entro il 2026, mentre nel 2027 dovrebbe essere presentata la versione Block 4, alta ben 142 metri.

Secondo le prime indiscrezioni, la sezione superiore del razzo, ovvero la Ship 39, avrà alcune differenze rispetto alla versione precedente, la 38: in particolare, sarebbero stati spostati tre terminali Starlink e il design dei perni per la cattura al volo sarebbe stato modificato. Tra le modifiche più importanti ci sarebbe l'integrazione di due nuove strutture di forma cilindrica, che dovrebbero servire come punti di aggancio tra due diverse Starship, fondamentali per effettuare il docking (l'attracco tra due veicoli spaziali) e trasferire il propellente in orbita.

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