Nel 1954 lo scrittore di fama mondiale Ernest Hemingway (all'epoca 55enne) e la sua quarta moglie Mary Welsh sopravvissero a due incidenti aerei avvenuti a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro in Uganda, il primo dei quali il 23 gennaio 1954, in una sfortunata coincidenza dovuta a una combinazione di problemi tecnici e errori umani. A seguito dei due incidenti, Hemingway scrisse al suo avvocato Alfred Rice una lettera di quattro pagine sull'accaduto, che fu venduta a Los Angeles nel 2023 per 237.055 dollari.
Quell'anno infatti per Natale lo scrittore regalò alla moglie una vacanza in Africa. Il loro tour prevedeva di visitare Congo Belga, Kenya e Ruanda e il 23 gennaio decisero di assumere un pilota di aerei per fare un piccolo tour panoramico al di sopra delle cascate Murchison, in Uganda. Purtroppo il monomotore Cessna sul quale erano a bordo si schiantò, precipitando sulle coste del Nilo. Le cause ad oggi non sono del tutto chiare: secondo alcune testate, come PBS e lo Smithsonian, il mezzo colpì per sbaglio i cavi del telegrafo, perdendo il controllo. Invece secondo quanto riportato dal Guardian la causa dell'incidente sarebbe da ricercare in un tentativo di atterraggio di emergenza necessario per evitare uno stormo di ibis.
Il trio, fortunatamente, riuscì a salvarsi senza particolari ferite e decise di passare la notte accampandosi al di fuori dei rottami – anche se la stampa locale già diffuse la notizia della loro prematura morte. Durante questo breve periodo nella giungla (come confermato da Hemingway in seguito) razionarono birra e whisky e furono tratti in salvo il giorno seguente da una barca turistica che gli diede un passaggio fino al vicino porto di Butiaba. Da lì avrebbero dovuto prendere un aereo di soccorso ma, purtroppo per loro, anche questo secondo volo non andò come previsto.
Questo secondo velivolo durante il decollo si schiantò sulla pista, probabilmente a causa di un problema tecnico, prendendo successivamente fuoco. Il pilota riuscì ad abbandonare il mezzo rompendo un vetro e trascinando con sé anche Mary Welsh, che riportò la frattura di due costole. Hemingway, invece, troppo corpulento per l'apertura del finestrino, fu costretto ad aprire la portiera a testate, fratturandosi il cranio e subendo una commozione cerebrale.
Nonostante tutto, entrambi i coniugi si ripresero nel giro di qualche mese, fatta eccezione per i danni cerebrali dello scrittore che lo accompagnarono per il resto della sua vita.