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4 Gennaio 2024
16:31

Tenerife e Linate: i due disastri aerei più mortali nella storia avvennero in aeroporto

I disastri aerei di Tenerife del 1977 (583 vittime) e Linate del 2001 (118 vittime) furono quelli con più vittime nella storia dell'aviazione. Entrambi avvennero per via della collisione tra due velivoli sulla pista, durante la fase di decollo.

A cura di Redazione
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Tenerife e Linate: i due disastri aerei più mortali nella storia avvennero in aeroporto
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Uno dei due aeroplani coinvolti nel disastro aereo di Tenerife. Credits: Aero Icarus, CC BY–SA 2.0, via Wikimedia Commons.

Non tutti gli incidenti aerei avvengono in fase di volo. Anzi, sono svariati gli incidenti che avvengono sulle piste degli aeroporti durante il decollo o l'atterraggio, spesso per la collisione tra due velivoli, come avvenuto il 2 gennaio 2024 all'aeroporto Haneda di Tokyo, in Giappone, in cui – secondo le prime ricostruzioni – un volo della Japan Airlines avrebbe impattato durante l'atterraggio un aereo della Guardia costiera fermo sulla pista, provocando la morte di 5 persone.

Una collisione tra aeroplani durante il decollo ha provocato i due peggiori disastri aerei nella storia dell'aviazione in termini di vittime, escludendo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001: il disastro di Tenerife del 1977 (583 vittime) e il disastro di Linate del 2001 (118 vittime), che è stato anche il disastro aereo italiano con più vittime. Ripercorriamo brevemente la dinamica di questi due tragici incidenti, caratterizzati entrambi da errori umani e scarsa visibilità dovuta a nebbia.

Il disastro di Tenerife: il più grave incidente aereo della storia

Il disastro avvenne all'aeroporto Los Rodeos di Tenerife (nelle Canarie, in Spagna) il 27 marzo 1977 alle ore 17:06 e coinvolse due Boeing 747: un volo Pan Am proveniente da Los Angeles e un volo KLM proveniente da Amsterdam. Entrambi i voli – come altri – quel giorno, erano in realtà diretti all'aeroporto di Las Palmas, nella vicina isola di Gran Canaria, in cui però poche ore prima era esplosa una bomba rivendicata dal movimento indipendentista canario MPAIAC. I voli furono quindi dirottati a Los Rodeos, un aeroporto inadatto a gestire grandi volumi di traffico: i velivoli dirottati da Las Palmas congestionarono completamente il piccolo scalo. La congestione sovraffollò le frequenze radio, provocando interferenze che resero molto difficoltose le comunicazioni tra la torre di controllo e i velivoli.

A questo va aggiunta la nebbia, che rendeva impossibile per i controllori di volo avere una visuale sulla pista di atterraggio, e la mancanza di radar a terra. Entrambi i velivoli si trovavano quindi sulla pista senza che né i piloti né i controllori di volo ne fossero consapevoli.

Secondo le ricostruzioni dei fatti avvenuti quel giorno, il volo KLM decollò mentre il Boeing della Pan Am era intento a effettuare una manovra per uscire dalla pista. La torre di controllo comunicò al volo KLM «Ok, standby for take off» (“Ok, aspettate per il decollo”), ma le interferenze radio dovute alle comunicazioni contemporanee con il volo Pan Am fecero sì che il messaggio i piloti KLM capirono «Ok for take off» (“Ok per il decollo”). Diedero quindi piena potenza ai motori mentre il Boeing di Pan Am non era ancora uscito dalla pista. Quando se ne accorsero era troppo tardi: l'impatto fu inevitabile e provocò la morte di 583 delle 644 persone a bordo dei due velivoli.

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La dinamica dell’incidente di Tenerife. Credits: SafetyCard, CC BY–SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons.

In seguito alla tragedia venne reso obbligatorio l'uso di una terminologia standard tra i controllori di volo e i piloti, proprio per evitare ogni possibile fraintendimento o incomprensione. Oggi, per esempio, non si possono usare termini generici come ok, e al posto di take off si usa un meno confondibile departure.

Il disastro di Linate: il maggiore incidente aereo italiano

L'incidente avvenne l'8 ottobre 2001 alle ore 8:10 all'aeroporto di Milano-Linate. I velivoli coinvolti erano l'aereo privato Cessna Citation CJ2 diretto a Parigi e un McDonnell Douglas MD-87 della Scandinavian Airlines diretto a Copenhagen. Nel momento dell'incidente la visibilità era inferiore ai 200 metri (alcune fonti parlano di 100 metri) per via della nebbia. Il Cessna non era abilitato a operare con una visibilità così ridotta, pertanto non avrebbe potuto atterrare all'aeroporto né tantomeno decollare.

Il disastro avvenne perché il Cessna sbagliò a imboccare un raccordo per via della nebbia e della segnaletica orizzontale sbiadita e scarsamente leggibile. Il velivolo avrebbe dovuto svoltare a sinistra per seguire il raccordo R5, come da indicazioni della torre di controllo, ma per errore svoltò a destra prendendo il raccordo R6. Le due scritte dipinte sull'asfalto erano infatti facilmente confondibili anche in condizioni di piena visibilità. Non era presente sul raccordo segnaletica ulteriore per consentire ai piloti del Cessna di rendersi conto del loro errore; i controllori di volo, d'altra parte, non si accorsero dell'errata posizione del velivolo per via della nebbia, del fatto che i sensori di incursione di pista erano disabilitati e i radar di terra non erano operativi.

Mentre l'MD-87 decollava regolarmente, trovò quindi il Cessna sulla pista e lo impattò a 270 km/h, causando la morte delle 4 persone a bordo dell'aereo privato. L'MD-87 perse il motore destro e il carrello destro, mentre il motore sinistro era stato danneggiato dai detriti del Cessna. L'aereo si sollevò fino a 12 metri dal suolo, ma poi perse quota e si schiantò su un deposito bagagli a 250 km/h, provocando la morte di 4 dei 5 addetti che si trovavano all'interno. Scoppiò un incendio, ma tutte le persone a bordo dell'MD-87 persero la vita nello scontro. Il bilancio della tragedia fu di 118 vittime.

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Schema della dinamica dell’incidente. Credits: Pikappa at Italian Wikipedia, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons.
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