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La NASA ha rilasciato mercoledì 11 ottobre le prime immagini e i dati preliminari dell'analisi dei campioni dall'asteroide Bennu raccolti e portati sulla Terra dalla sonda OSIRIS-REx. L'analisi preliminare dei campioni mostra come essi siano costituiti principalmente da carbonio e acqua, i mattoni fondamentali della vita come la conosciamo sulla Terra. I campioni sono stati prelevati dalla sonda nell'ottobre 2020 e chiusi in un contenitore ermetico al riparo da contaminazioni esterne. La capsula contenente il materiale dell'asteroide è atterrata sul nostro pianeta il 24 settembre 2023 e subito trasportata verso il Johnson Space Center per le prime analisi.
L'apertura della capsula di OSIRIS-REx
L'obiettivo principale della missione OSIRIS-REx consisteva nella raccolta dall'asteroide Bennu di un campione di almeno 60 grammi di regolite, ovvero di un mix eterogeneo di polvere e rocce che caratterizza la superficie dei corpi rocciosi del Sistema Solare. La missione è invece andata oltre le più rosee aspettative, raccogliendo quasi 250 grammi di materiale, talmente tanto che parte di esso è fuoriuscito dal contenitore sterile deputato al suo stoccaggio. Ciò ha richiesto una più attenta apertura della capsula, dal momento che la regolite in eccesso va rimossa completamente prima dell'apertura del contenitore ermetico contenente il campione puro e incontaminato. Per effettuare questa operazione, gli scienziati della NASA hanno impiegato ben 10 giorni in una camera bianca specificatamente progettata per questo esperimento, ovvero un ambiente sterile costituito da aria quanto più priva di contaminanti.

I risultati delle analisi e perché sono importanti
L'analisi del materiale dell'asteroide è stato condotto con diversi strumenti, tra cui un microscopio a scansione elettronica, un rilevatore infrarosso e uno strumento a raggi X per determinare la composizione chimica del campione. Le analisi mostrano come la regolite sia ricca in composti del carbonio e contenga una quantità significativa di acqua. Questi due costituenti supportano alcune delle teorie avanzate dagli scienziati su come i mattoni della vita siano giunti sulla Terra attraverso i bombardamenti meteorici che caratterizzavano il Sistema Solare primordiale. La capsula è infatti una vera e propria macchina del tempo, poiché l'asteroide Bennu è costituito dallo stesso materiale vecchio di 4,5 miliardi di anni da cui i pianeti del Sistema Solare si sono formati. L'analisi del materiale permetterà anche di comprendere meglio le caratteristiche degli asteroidi che intersecano l'orbita terrestre di modo da essere preparati in futuro a deviarli qualora essi fossero in rotta di collisione con la Terra.
Con un occhio al futuro, la NASA non analizzerà la totalità del campione, ma solo un 25-30% circa, custodendo in ambiente protetto la restante parte. Ciò permetterà a future generazioni di scienziati di utilizzare strumenti largamente superiori a quelli attuali che di sicuro condurranno a scoperte non possibili con le tecnologie attuali. Una piccola percentuale del materiale verrà inoltre inviata allo Smithsonian Institution, allo Space Center Houston e all'Università dell'Arizona per poter essere mostrato al grande pubblico.
La missione OSIRIS-REx e l'asteroide Bennu
OSIRIS-REx è stata lanciata nel 2016 e ha raggiunto l'asteroide Bennu nel 2018. Ha trascorso due anni orbitando attorno a esso per mapparlo ad alta risoluzione e trovare il punto giusto in cui prelevare i campioni. Questa fase, avvenuta il 20 ottobre 2020, ha visto la sonda avvicinarsi fino a circa 3 metri dalla superficie dell'asteroide e prelevare campioni di regolite utilizzando un braccio robotico. La sonda ha poi intrapreso il viaggio di ritorno verso la Terra per riconsegnare la capsula contenente il materiale dell'asteroide, missione avvenuta con successo il 24 settembre 2023.

L'asteroide Bennu orbita il Sole con un periodo di circa 1,19 anni e nel farlo interseca l'orbita terrestre fino ad avvicinarsi ad una distanza di circa 480.000 km, poco più della distanza Terra-Luna. Bennu ha una forma quasi sferoidale con un diametro di circa 500 metri ed è un tipico esempio di asteroide carbonaceo, cioè caratterizzato da rocce ad alto contenuto di carbonio. É stato scelto come obiettivo della missione OSIRIS-REx poiché esso rappresenta un tipico esempio degli asteroidi che intersecano l'orbita terrestre, inoltre, secondo calcoli recenti, esso una probabilità su 1750 di impattare la Terra tra il 2178 e il 2290.