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15 Settembre 2023
19:00

La nave da crociera Ocean Explorer è stata disincagliata in Groenlandia. Quali sono le possibili cause dell’incidente?

Con 206 persone a bordo, la nave da crociera Ocean Explorer è rimasta incagliata per 3 giorni in un fiordo del parco nazionale Alpefjord in Groenlandia. Vediamo le possibili cause dell'incidente e come è stato risolto.

A cura di Marco Gianni
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La nave da crociera Ocean Explorer è stata disincagliata in Groenlandia. Quali sono le possibili cause dell’incidente?
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Credits: Contains modified Copernicus Sentinel data 2023, Attribution, via Wikimedia Commons.

Fortunatamente non c'è stato nessun ferito tra le 206 persone che sono rimaste bloccate nella nave da crociera Ocean Explorer, incagliata l'11 settembre nel parco nazionale dell'Alpefjord nella Groenlandia nord-orientale, a circa 1400 km a nordest della capitale Nuuk, e liberata il 14 settembre. A confermare la notizia è stato l'Arctic Command della Difesa Danese, che ha contribuito alle operazioni di salvataggio. Scopriamo come può essere avvenuto l'incidente e come la nave è stata disincagliata.

Com'è fatta la Ocean Explorer?

La nave da crociera Ocean Explorer è lunga 104 metri, larga circa 18,4 metri e ha un'immersione di 5,3 metri. Completata nel 2021, la nave è parte della classe Infinity, ovvero una classe di imbarcazioni progettate per l'armatore Ulstein Group. La nave può ospitare circa 134 passeggeri e 90 membri dell'equipaggio: è un'imbarcazione dedicata a crociere di lusso per il tipo di esclusività dei suoi viaggi. La nave inoltre è dotata di uno scafo (cioè di un guscio esterno in acciaio) più spesso rispetto a una nave analoga perché è stata appositamente studiata per navigare in mari dove può essere presente ghiaccio.

Cosa può aver provocato l'incidente?

La Ocean Explorer si è incagliata l'11 settembre nel parco nazionale Alpefjord, in Groenlandia, a circa 1400 km a nord-est della capitale Nuuk. Una nave si incaglia quando lo scafo tocca e si appoggia al fondo del mare o a scogli. Questo tipo di incidente può essere molto pericoloso per le navi, perché può portare al danneggiamento dello scafo fino alla rottura di una parte di esso. Basti pensare a quanto successo alla Costa Concordia, naufragata nel 2012 all'Isola del Giglio dopo aver urtato contro uno scoglio. Se lo scafo si rompe, l'acqua si riversa all'interno della nave, causando l'allagamento di una o più locali interni. La presenza di locali allagati fa sì che la nave sia meno stabile, e nei casi più gravi può portare al suo completo affondamento.

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La Costa Concordia dopo il disastro che costò la vita di 32 persone.

Alcune delle cause più comuni di incagliamento sono quelle che possono portare a sbandamenti della nave, come le correnti marine, le onde, raffiche di vento o la scarsa visibilità per cattive condizioni metereologiche. La causa più probabile di questo tipo di incaglio potrebbe però essere la differenza del livello del mare dovute alle maree che caratterizzano molti fiordi. Nonostante non siano stati spiegati ufficialmente i motivi dell'incaglio di Ocean Explorer, il fatto che le maree in Groenlandia possano avere escursioni vicine ad 1,5 metri potrebbe aver portato la nave a incagliarsi rimanendo comunque dritta senza sbandare. Inoltre, la navigazione in un fiordo comporta la possibilità di navigare in acque con presenza di sedimenti, sabbie e limo liberati dallo scioglimento dei ghiacci. Se una nave incontra delle zone di acqua resa fangosa dalla presenza di queste sabbie, le eliche e i timoni – ovvero gli elementi che permettono di manovrare la nave – possono avere dei malfunzionamenti e rendere più difficile il controllo dell'imbarcazione.

Come è stato risolto l'incidente

Il 14 settembre, la nave Ocean Explorer è stata disincagliata dopo tre tentativi fallimentari grazie all'aiuto di un'imbarcazione danese normalmente utilizzata per ricerche scientifiche, la Tarajoq. La nave quindi ora sta galleggiando autonomamente e nel mentre si sta verificando che non ci siano danni tali da non permettere all'imbarcazione di navigare in sicurezza. La Ocean Explorer è ora diretta ad Akurej, in Islanda, città in cui verranno svolti i controlli di sicurezza del caso. Fortunatamente, non è stata evidenziata nessuna perdita di combustibile o di altri liquidi inquinanti in mare. Nessun passeggero inoltre ha riportato ferite o altre tipologie di infortuni a causa dell'incidente.

I primi tentativi di disincagliare la nave erano stati effettuati da un trawler, ovvero un'imbarcazione a motore simile a un peschereccio utilizzato però come yacht. I tentativi sono stati svolti durante un momento di alta marea, cercando di sfruttare quindi la temporanea maggiore profondità dell’acqua.

Non è comunque la prima volta che avviene un incidente simile in un fiordo. Una nave della compagnia Hurtigruten nel mese di agosto del 2022 si è incagliata vicino all'isola di Ytre Sula, vicino al famoso Sognefjord norvegese. In quel caso la nave trasportava solamente l'equipaggio e ha riportato danni alla prua, cioè alla parte anteriore della nave. La principale causa di questo incidente è stato un malfunzionamento che ha diminuito la manovrabilità della nave. Anche in questo caso, l'alta marea ha permesso alla nave di ricominciare a galleggiare, permettendole oltretutto di disincagliarsi da sola tramite le sue stesse eliche.

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