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19 Dicembre 2025
10:31

La nave rompighiaccio Laura Bassi ha raggiunto l’Antartide: al via la 41a missione scientifica italiana

La rompighiaccio Laura Bassi trasporterà carote di ghiaccio e supporterà le attività di ricerca, tra cui lo studio dei sedimenti marini, la gestione degli osservatori marini e lo studio dei rilievi del fondale oceanico.

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La nave rompighiaccio Laura Bassi ha raggiunto l’Antartide: al via la 41a missione scientifica italiana
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La rompighiaccio Laura Bassi. Credit: ENEA

La nave rompighiaccio Laura Bassi, l’unica italiana in grado di operare ai poli, ha raggiunto la Stazione Mario Zucchelli in Antartide per svolgere la 41a spedizione di ricerca italiana, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). La missione, iniziata a ottobre, durerà quattro mesi e prevede attività che comprendono il trasporto delle carote di ghiaccio estratte, lo studio dei sedimenti marini e delle loro interazioni con ghiaccio e oceano, la gestione della rete degli osservatori marini e lo studio dei rilievi sottomarini. L’Antartide, grazie alla geografia del suo territorio e al suo isolamento, è un laboratorio scientifico ideale per studiare le dinamiche che interessano il nostro pianeta. La nave prende il nome dalla scienziata Laura Bassi, la prima donna al mondo a ottenere una cattedra universitaria.

La Laura Bassi si trova in Antartide: è la 41a missione

L’Italia compie missioni scientifiche in Antartide dal 1985, con il coordinamento dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale).

La missione di quest’anno prevede due campagne di ricerca. La prima, di 25 giorni, riguarda attività logistiche di supporto alla Stazione Mario Zucchelli e il trasferimento in Antartide delle carote di ghiaccio raccolte in tutto il mondo nell’ambito dell’iniziativa internazionale Ice Memory, che ha come obiettivo la realizzazione di un archivio di dati climatici. La seconda, che durerà 58 giorni a partire dal 30 dicembre, sarà dedicata a cinque diversi progetti di ricerca. I progetti prevedono:

  • lo studio dei processi che avvengono nei sedimenti marini dopo la loro deposizione sul fondale;
  • la ricostruzione dell’evoluzione ambientale e climatica a partire dal Pliocene del margine continentale del Sabrina Coast, in Antartide sudorientale;
  • l’analisi delle interazioni tra ghiaccio, oceano e sedimenti nel Mare di Ross Orientale per comprendere come la calotta glaciale risponde al cambiamento climatico;
  • la gestione della rete degli osservatori marini, che forniscono dati sulle acque oceaniche;
  • lo studio dei rilievi sottomarini osservati nel Mare di Ross a profondità tra 400 e 1200 m, in grado di influenzare la circolazione oceanica e di ospitare particolari organismi.
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Tecnici al lavoro in una stazione meteo. Credit: ENEA

Caratteristiche della rompighiaccio Laura Bassi

Durante le missioni italiane antartiche, i tecnici e i ricercatori coinvolti alloggiano e operano nella Stazione permanente Concordia e nella Stazione estiva Mario Zucchelli. La Concordia si trova a 3233 m di quota nell’Antartide sudorientale ed è dotata di osservatori astronomici, geofisici e meteo-climatici. La Zucchelli, utilizzata tra metà ottobre e metà febbraio, si trova sulla costa dell’Antartide meridionale, ospita laboratori e dispone di mezzi di trasporto terrestri, marini e aerei. La pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le stazioni antartiche è affidata all’ENEA, mentre le attività scientifiche sono coordinate dal CNR. L’OGS si occupa invece della gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi. Questa nave è l’unica italiana attualmente in grado di operare ai poli. È lunga 80 m e larga 17 e la sua robustezza le permette di operare in mari coperti da ghiaccio senza rischiare danni strutturali. Il suo scopo è supportare l’attività scientifica e trasportare carichi pesanti e da quest’anno, grazie a un ammodernamento, offrirà migliori condizioni per l’attività di ricerca e per la vita a bordo.

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La Stazione Mario Zucchelli. Credit: Paride Legovini, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons
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