
Sostenibilità è un termine che sentiamo sempre più spesso e che, a volte, non viene avvertito con un'accezione così positiva. Si tratta, infatti, della traduzione letterale del termine inglese sustainability, una parola che forse non rende giustizia al concetto sul quale si basa e, anzi, viene associato da molti all'idea di qualcosa che deve essere "sopportabile". In Francia probabilmente hanno colto meglio la giusta sfumatura di significato e hanno tradotto sustainable development con développement durable, cioè "sviluppo duraturo" (invece che sviluppo sostenibile"). Ecco, l'idea più corretta è proprio quella di un modello di sviluppo in grado di resistere nel tempo. Nel video presente in questa pagina capiamo meglio questo concetto.

L'evoluzione del concetto di sostenibilità
In passato la parola sostenibilità era associata principalmente al campo dell'economia, in riferimento ad attività che permettevano di guadagnare denaro nel corso tempo e si auto-sostenevano. Oggi, invece, la sostenibilità non riguarda solamente la sfera economica ma anche quella sociale e ambientale: è necessario evitare che tra dieci, quindici o vent'anni la prossima generazione debba fare i conti con problemi sociali e ambientali ancora più gravi di quelli di oggi. Si tratta di una sfida che per essere portata a termine con successo richiede come prima cosa un cambio radicale di mentalità. Fino ad oggi, infatti, la gente ha sempre ragionato in maniera lineare: ho un bisogno, trovo la soluzione, consumo la soluzione, la getto. Fine.

Quello che dobbiamo provare a fare è passare da un modello di pensiero lineare a uno circolare. Solo in questo modo, uno scarto o un rifiuto può essere pensato come una risorsa e quindi diventarlo (ad esempio, attraverso il riciclo).
Come si può fare la transizione di mentalità?
Cambiare mentalità non è certo semplice e potrebbe essere fattibile solo nel medio-lungo periodo. Probabilmente per vedere i primi risultati significativi dovrà trascorrere qualche decina d'anni.
La soluzione, però, deve basarsi su un concetto fondamentale: la conoscenza. Per sviluppare il pensiero sostenibile, bisogna conoscere. Bisogna puntare sulla cultura. Più le persone conoscono e più possono capire.

Una volta capita una cosa, infatti, si diventa consapevoli. Ecco una seconda fase, dopo la conoscenza: la consapevolezza. La consapevolezza è la condizione necessaria per prendere decisioni dotate di senso e agire. In conclusione, la transizione del pensiero da lineare (usa e getta) a circolare ha tre fasi: conoscenza, consapevolezza e azione. Proprio per questi motivi l'istruzione è così importante e la scuola è uno tra i luoghi più sacri della nostra società: è proprio nelle giovani menti che esistono le soluzioni ai problemi che l'umanità deve affrontare nel presente e nel futuro. E quindi è nelle scuole che dobbiamo agire al meglio per diffondere il concetto di "sviluppo duraturo".