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Il turismo in Giappone ha registrato un calo negli ultimi mesi per “colpa” del manga Watashi ga Mita Mirai (The Future I Saw, in italiano Il futuro che ho visto), realizzato dall'autrice Ryo Tatsuki nel 1999 e recentemente ripubblicato in una nuova edizione per il mercato asiatico. Questo manga virale è diventato famoso in passato per aver "predetto" il terremoto del Thoku dell'11 marzo 2011, cioè quello che causò anche il disastro nucleare di Fukushima. Nella versione completa (2021) della graphic novel giapponese l'autrice ha realizzato una versione estesa dell'opera, parlando di una nuova data: il 5 luglio 2025. Come è facile immaginare i turisti più superstiziosi hanno immediatamente annullato i propri biglietti e da Pasqua si registra un flusso di turisti dimezzato rispetto alle precedenti stagioni.
Ma quel giorno c'è davvero stato un terremoto? In realtà sì, ma non come quello "profetizzato". Si è trattato infatti di un terremoto di magnitudo 5.4 – un sisma sostenuto ma assolutamente in linea con valori che si verificano quasi quotidianamente nel Paese. Si tratta quindi di un evento comune ed estremamente lontano da quello catastrofico raccontato in Watashi ga Mita Mirai. A confermarlo anche l'agenzia meteorologica giapponese, che rassicura gli scettici sulla mancanza di correlazione tra la predizione e il sisma.
Cosa viene detto esattamente all'interno del manga? Questo non è altro che una sorta di raccolta dei sogni dell'autrice, che attraverso vari personaggi racconta il suo personalissimo mondo onirico. Come già anticipato, nella prima edizione del 1999 una di queste storie parlava di un disastro nel marzo del 2011: a posteriori questo venne fatto coincidere proprio con il terremoto del Thoku. In questa nuova edizione sono stati aggiunti vari racconti e proprio in uno di questi viene esplicitamente detto che il 5 luglio 2025 ci sarà "il vero disastro". Nello specifico si dice che si aprirà una spaccatura sotto il fondale marino tra il Giappone e le Filippine e ciò darà vita oltre che a un terremoto, a onde alte il triplo rispetto a quelle del 2011.