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La Cappella Sistina, nei Musei Vaticani, fu voluta da Papa Sisto IV – da cui prende il nome – e decorata da Michelangelo su incarico di Giulio II. Celebre per la volta e il Giudizio Universale, ospita conclavi e cerimonie papali. Oggi che il Vaticano si prepara quindi al conclave, dopo i funerali di Papa Francesco, tenutisi lo scorso 26 aprile, dal 7 maggio 2025 il collegio dei cardinali si riunirà nel complesso di San Pietro, e più precisamente nella Cappella Sistina, per scegliere la nuova figura tra i partecipanti con una serie di votazioni segrete (garantite dai dispositivi antispionaggio).

La storia della Cappella Sistina
La Cappella Sistina, che si trova all'interno dei Musei Vaticani, è uno dei più famosi capolavori dell'arte rinascimentale italiana. Dedicata a Maria Assunta in Cielo, è la principale cappella del palazzo apostolico. Deve il proprio nome a Papa Sisto IV della Rovere (sul seggio dal 1471 al 1484) che fece ristrutturare l'antica Cappella Magna tra il 1477 e il 1480. La decorazione quattrocentesca delle pareti comprende, oltre ai finti tendaggi, le Storie di Mosè e di Cristo e i ritratti dei Pontefici.
Il 15 agosto del 1483 Sisto IV consacrò la nuova cappella dedicandola all'Assunta. Giulio II della Rovere (Pontefice dal 1503 al 1513), che era il nipote di Sisto IV, decise poi di modificarne in parte la decorazione, affidando nel 1508 l'incarico a Michelangelo Buonarroti, il quale dipinse la volta, il Giudizio Universale e, sulla parte alta delle pareti, le lunette. Nell'ottobre 1512 il lavoro era compiuto e il giorno di Ognissanti (il primo di novembre) Giulio II inaugurò la Sistina con una messa solenne. Qui si tengono non solo i conclavi, ma anche altre cerimonie ufficiali del Papa (tutti eventi che, ovviamente, portano alla sua chiusura al pubblico).

Le decorazioni e la volta della Cappella affrescata da Michelangelo
Le decorazioni degli interni della Cappella Sistina iniziarono nel 1481 e durarono fino all'anno seguente, con affreschi realizzati prima dal Perugino e quindi da alcuni dei più contesi artisti allora attivi nella Firenze del Rinascimento: sono Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli e Cosimo Rosselli (che lavorarono, oltre che con le proprie botteghe, insieme ad altri artisti già presenti a Roma tra cui il Pinturicchio, Bartolomeo della Gatta e Piero di Cosimo). Nei nove riquadri centrali sono raffigurate le Storie della Genesi, dalla Creazione alla Caduta dell'uomo, al Diluvio e al successivo rinascere dell'umanità con la famiglia di Noè.
La volta della Cappella Sistina è uno dei capolavori assoluti e più importanti dell'arte occidentale, e fu affrescato quasi interamente e in tempi record dall'artista aretino Michelangelo Buonarroti. Lunga 40 metri e larga 13, la volta della Cappella Sistina è suddivisa in pannelli: i principali, cioè quelli posizionati al centro, raffigurano scene del Libro della Genesi, della Creazione (con la celebre scena di Dio e di Adamo che si sfiorano gli indici) e della Caduta dell'uomo, subito dopo il diluvio. Su entrambi i lati, accanto a ciascuna di queste scene, ci sono i grandi ritratti dei Profeti e delle Sibille che avevano previsto la venuta del Messia. Nelle lunette sono raffigurati gli antenati di Gesù e le storie della tragedia del popolo ebraico.
Il lavoro fu difficile per Michelangelo: intanto perché era giovanissimo e non aveva mai dipinto affreschi prima, per non parlare del fatto che la superficie in questione era curva e la prospettiva richiedeva più attenzione del normale. Nonostante la storia ormai diffusa del fatto l'artista avrebbe dipinto la volta sdraiato sulla schiena, sembra che sfruttasse in realtà dei ponteggi per dipingere come di consueto.
Inizialmente Michelangelo avrebbe dovuto realizzare solamente le figure dei 12 Apostoli, ma alla fine dei lavori si poterono contare più di 300 figure. Il lavoro era mastodontico, motivo per cui si fece aiutare da molti assistenti per mischiare le vernici e portarle su e giù dai ponteggi (ma si pensa che ai più dotati abbia lasciato anche affrescare cieli o piccole figure). Michelangelo non ha però realizzato solo la volta, ma anche la parete di fondo della Cappella, su cui campeggia il grandioso Giudizio Universale, dipinto tra il 1535 e il 1541.

La censura dei nudi di Michelangelo e la rimozione delle coperture
Gli uomini e le donne che Michelangelo ritraeva erano completamente nudi: non è una scelta casuale, visto che secondo i Vangeli il principale messaggio che durante il Giudizio viene rivelato è proprio incentrato sulla resurrezione della carne degli eletti. Questa nudità, però, fece scandalo in Vaticano, e lo sdegno crebbe nel corso del Cinquecento: nel 1564, anno in cui l'artista morì, venne approvata la legge di censura per i suoi affreschi e l'artista Daniele da Volterra (poi ironicamente sopranominato il “Braghettone”) fu incaricato di coprire con alcuni indumenti le nudità.
Tra il 1990 e il 1994, durante la complessa e controversa pulitura del Giudizio Universale di Michelangelo (ormai annerito e quasi illeggibile), i restauratori si trovarono ad affrontare un grande dilemma: lasciare o no le censure, a loro volta testimoni della storia? Si decise infine di lasciare alcune tracce della censura come testimonianza della ricezione dell’affresco al tempo e documentazione visiva della mentalità dominante della seconda metà del XVI secolo, recuperando al tempo stesso il più possibile l’aspetto originario dell’affresco, soprattutto riguardo alla resa dei colori, oggi brillantissimi. Per trovare i resti di questa censura sulla grande parete basterà guardare San Pietro, San Bartolomeo o Santa Caterina di Alessandria.
La Cappella Sistina durante il conclave
In questi giorni, e per una settimana in totale, la Cappella Sistina è coinvolta nei lavori di preparazione del conclave che per l'occasione sono particolarmente complessi, perché parteciperà all'assemblea un numero insolitamente alto di cardinali, ben 130, e bisognerà trovare a tutti un posto a sedere in sicurezza.
Oltre a smontare tutta la strumentazione elettronica (e quindi le telecamere che misurano i flussi turistici, i sensori dell’umidità e quelli dell’allarme), nella sala dovrà essere montata una piattaforma di metallo, così da "alzare" il pavimento di 70 centimetri e livellare la Sistina azzerando l’altezza dei gradini dell’altare. Questa struttura – che è simbolica e punta a non creare differenze di collocazione tra i cardinali – sfrutta un sistema di tubi "innocenti", cioè tubi metallici zincati utilizzati per la costruzione di ponteggi edili, su cui poi è montata la piattaforma di metallo.
Durante i preparativi vengono anche sistemate le due famose stufe: una è quella "antica", che servirà per bruciare le schede elettorali; mentre l'altra è quella moderna, da usare per dare il segnale all'esterno usando un fumogeno nero o bianco (che dura 6 minuti e mezzo): nero se servono altre votazioni, bianco se è stato scelto un candidato.