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Come si elegge un nuovo Papa? Il Vaticano verso il conclave nella Cappella Sistina: cosa succede ora

Quando muore o si dimette un pontefice, il collegio dei cardinali, riunitosi in conclave nella Cappella Sistina in San Pietro, elegge in tempi rapidi il sostituto, seguendo le procedure codificate da apposite norme del diritto canonico.

22 Aprile 2025
18:30
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Come si elegge un nuovo Papa? Il Vaticano verso il conclave nella Cappella Sistina: cosa succede ora
conclave

Dopo la morte di Papa Francesco – i cui funerali potrebbero tenersi sabato 26 aprile – il prossimo importante avvenimento in Vaticano sarà il conclave, cioè l'elezione del nuovo Papa, che dovrebbe svolgersi tra il 6 e il 10 maggio, anche se c'è la possibilità che l'evento sia anticipato nel caso in cui tutti gli elettori siano presenti per tempo. Ma come funziona il conclave?

Il papa è eletto dal collegio dei cardinali riuniti in conclave nella Cappella Sistina, a Roma, nel complesso di San Pietro (formalmente all'interno dello Stato di Città del Vaticano). Per essere eletti papa, in teoria è sufficiente essere maschio, celibe e battezzato. Nei fatti, si sceglie sempre un cardinale che partecipa al conclave, cioè la riunione senza interferenze esterne alla quale partecipano i membri del collegio cardinalizio di età inferiore a 80 anni. Le votazioni sono segrete: al pubblico è comunicato il nome del pontefice eletto, ma non il numero di voti che ha ottenuto e gli altri dettagli. L’elezione è comunicata con la cosiddetta “fumata bianca” (la fumata rimane nera invece finché le votazioni non hanno portato a un'effettiva elezione), prodotta bruciando le schede elettorali, e poi con l’annuncio ufficiale dalla loggia di San Pietro, mediante la celebre formula Habemus Papam.

Cosa è il conclave

Il papa è eletto dal collegio dei cardinali, che si riunisce appositamente in conclave a Roma, nella Cappella Sistina (sede di tutti i conclavi dal 1878; in precedenza si usavano luoghi diversi). Il conclave è una riunione nella quale i partecipanti non hanno contatti con l’esterno. Il nome deriva dal fatto che sono chiusi “cum clave” (con chiave).

Interno della Cappella Sistina
Interno della Cappella Sistina, sede dei conclavi

Il conclave è stato istituito nel XIII secolo, ma le norme per l’elezione sono cambiate molte volte. Le disposizioni più recenti sono state emanate da Giovanni Paolo II con la Costituzione apostolica Universi dominici gregis del 1996, in seguito ritoccata da Benedetto XVI e Francesco. Dal 1970 non possono partecipare al conclave i cardinali che hanno più di ottanta anni.

Come si elegge il papa: la procedura

Quando il papa in carica muore, inizia il periodo della sede vacante, durante il quale il potere sulla Santa Sede è detenuto dal collegio dei cardinali, che però può occuparsi solo di ordinaria amministrazione. In genere la sede vacante dura per un periodo breve.

Appena avuta notizia delle morte del papa, il cardinale decano, che ha funzioni di presidente del collegio cardinalizio, convoca i cardinali elettori a Roma. Il conclave inizia dopo i funerali del pontefice defunto. Il giorno prima dell’inizio dei lavori, i cardinali celebrano la messa “pro eligendo” nella Basilica di San Pietro. In seguito si riuniscono nella Cappella Sistina  e, dopo che tutto è stato sistemato, un apposito maestro delle cerimonie (che non è un cardinale elettore) pronuncia la frase "extra omnes", “fuori tutti”, con la quale ordina a di uscire a tutti gli estrani. I cardinali non possono avere contatti con l’esterno per tutta la durata del conclave. Durante i lavori alloggiano presso la Domus Sanctae Marthae, una struttura residenziale all’interno del Vaticano (che è anche la residenza stabile di papa Francesco).

La Domus Sanctae Marthae
La Domus Sanctae Marthae

Il meccanismo dell’elezione, il quorum e "Habemus Papam"

Perché il papa sia eletto, c’è bisogno della maggioranza di due terzi dei voti, ma dal 35° scrutinio è previsto il ballottaggio tra i due candidati più votati dello scrutinio precedente, che però devono ugualmente ottenere i due terzi dei suffragi.

Durante il conclave hanno luogo le trattative tra i cardinali, che in genere si dividono in fazioni in base alle idee politiche o alla provenienza geografica.

Per votare, si costituisce un seggio elettorale composto da tre cardinali scrutatori, estratti a sorte. Al termine delle operazioni i tre scrutatori procedono al conteggio delle schede e comunicano il risultato. Le schede sono bruciate in un’apposita stufa, perché niente trapeli all’esterno.

Elezione di Papa Francesco
Elezione di Papa Francesco

Se nessun candidato raggiunge il quorum, si procede a un nuovo scrutinio (in genere se ne fanno quattro al giorno, due di mattina e due di pomeriggio, tranne il primo giorno). Se invece un cardinale raggiunge i voti necessari, il decano del collegio gli chiede in latino se accetta l’elezione e, in seguito, quale nome pontificale sceglie.

Si passa dunque alla vestizione degli abiti pontificali nella “stanza delle lacrime” (la sacrestia della Cappella Sistina, così chiamata perché in genere il neoeletto piange per la commozione). Sono a disposizione abiti di taglie diverse, in maniera da potersi adattare a chiunque sia eletto. Infine, si procede all’annuncio pubblico: il cardinale protodiacono (cioè il cardinale diacono nominato da più tempo) si affaccia alla loggia della Basilica di San Pietro e pronuncia la celebre formula latina Habemus Papam (“Abbiamo il Papa”), con cui si annuncia al mondo il nuovo Papa. Il nuovo pontefice in genere rivolge una benedizione e alcune parole alla folla.

La fumata bianca o nera

Dopo ogni scrutinio, è consuetudine comunicare l’esito alla folla riunita in Piazza San Pietro mediante il fumo prodotto dalla combustione delle schede elettorali, che esce da un apposito camino: il fumo è nero se il quorum non è stato raggiunto; bianco se il papa è stato eletto. Per ottenere l’effetto desiderato, i cardinali aggiungono apposite sostanze chimiche alla stufa.

La fumata nera
La fumata nera

Chi può essere eletto papa

I requisiti previsti dal diritto canonico per essere eletto papa sono soltanto tre: bisogna essere maschio, celibe e battezzato. Teoricamente, chiunque possiede questi requisiti è eleggibile e non è necessario nemmeno essere sacerdoti. Nei fatti, il papa è scelto sempre tra i cardinali presenti al conclave. L’ultima volta che è stato eletto un pontefice che non partecipava al conclave risale al 1522, quando fu eletto Adriano VI (che comunque era già cardinale).

Le interferenze dall’esterno

Il conclave è stato istituito per evitare interferenze dall’esterno, ma non sempre ha impedito che gli elettori subissero dei condizionamenti. Fino all'inizio del ‘900 i sovrani dei Paesi cattolici avevano il diritto di veto, cioè potevano fare sapere al collegio, tramite un cardinale di loro fiducia, che non gradivano l’elezione di un determinato candidato. In tempi più recenti è diffuso il timore che si possano collocare microspie o altri strumenti tecnologici nella Cappella Sistina e, per evitarlo, sono effettuati accurati controlli.

Fonti
Costituzione apostolica Universi dominici gregis Elenco dei conclavi
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