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13 Novembre 2023
16:20

L’anguria come simbolo della Palestina sui social: ecco come mai viene usato il cocomero

Sui social network come Instagram, TikTok e X si sta sempre più diffondendo l'emoji dell'anguria come simbolo di supporto alla Palestina, nel contesto del conflitto con Israele. Le cause di questo fenomeno sono grafiche, storiche e algoritmiche.

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L’anguria come simbolo della Palestina sui social: ecco come mai viene usato il cocomero
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In questo periodo l'emoji dell'anguria "🍉" si sta diffondendo sempre di più sui social network (Instagram, TikTok, Facebook e X/Twitter) per indicare il proprio sostegno alla causa palestinese e in sostituzione della bandiera dello Stato di Palestina 🇵🇸 (Paese non pienamente riconosciuto dal punto di vista internazionale).

In realtà il frutto ha assunto da decenni un significato politico e identitario nel più ampio contesto del conflitto israelo-palestinese ed è stato usato, ad esempio, nel corso di raduni e manifestazioni. Ma perché? In questo articolo elenchiamo brevemente i motivi grafici, storici e algoritmici di questa associazione.

Attenzione: la questione israelo-palestinese è estremamente complessa e delicata e siamo consapevoli che ogni tipo di sintesi rischia di omettere informazioni; pertanto questo articolo va visto nell’insieme dei contenuti che abbiamo proposto e stiamo proponendo. Vi invitiamo quindi a non perderli: potete trovare tutto nella categoria Guerra Israele-Palestina del nostro sito. Sappiate che il nostro scopo è di far capire la situazione geopolitica con la massima neutralità e stimolare l’interesse per ulteriori approfondimenti.

Motivazione grafica

Dal punto di vista grafico, l'associazione tra anguria (e sua emoji) e bandiera dello Stato di Palestina è abbastanza immediato: i colori. La bandiera utilizza, infatti, i cosiddetti "colori panarabi", cioè rosso, nero, bianco e verde. Si tratta di tinte riprese totalmente o parzialmente da alcune bandiere africane e mediorientali un tempo conquistate e colonizzate dal popolo arabo e che hanno mantenuto una forte impronta araba.

I quattro colori furono combinati per la prima volta nel 1916-1917 nella "bandiera dell'Hejaz", utilizzata dai nazionalisti arabi nel corso della rivolta contro l' Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. L'anguria, neanche a dirlo, combina le stesse tinte: il rosso della polpa, il nero dei semi e il bianco-verde della buccia. A livello cromatico è quindi perfetta per indicare la bandiera palestinese.

anguria colori palestina

Motivazione storica

L'esposizione della bandiera dello Stato di Palestina è stata proibita dallo Stato di Israele all'interno dei suoi confini in alcuni periodi della sua storia o in specifici contesti o situazioni. L'utilizzo dell'anguria in sua sostituzione, come simbolo di sostegno e protesta, è quindi in atto da decenni, anche perché si tratta di un frutto ampiamente coltivato nella regione palestinese.

Ricostruire la prima volta che è stata stabilita l'associazione, oggi usata non solo nei social network, ma anche in opere d'arte, magliette, gadget e graffiti, è complesso e si rischia di dare informazioni sbagliate. Probabilmente tutto nacque nel periodo successivo al 1967 e alla Guerra dei Sei Giorni, dopo la quale Israele occupò temporaneamente la Striscia di Gaza e la Cisgiordania e proibì l'esposizione della bandiera palestinese (fino al 1993). Questo portò gli arabi palestinesi a utilizzare l'anguria come segno di appartenenza e protesta. L'associazione si estese poi al mondo dell'arte e della letteratura.

Motivazione algoritmica

Infine, c'è un'altra motivazione per cui l'associazione tra anguria e Palestina sta avendo grande diffusione sul web: in queste settimane gli algoritmi di alcuni social network stanno penalizzando la diffusione di alcuni contenuti che parlano del conflitto israelo-palestinese e che contengono, nel titolo, nella descrizione, nel parlato o negli hashtag, anche parole come "Palestina", "palestinese" o l'emoji della bandiera palestinese. L'emoji dell'anguria, invece, non è soggetta ad alcuna limitazione e pertanto può essere usata liberamente dagli utenti che vogliano semplicemente parlare dell'argomento o che vogliano schierarsi.

Ma davvero si è verificato questo tipo di censura? E come mai? Almeno parzialmente pare sia avvenuto. Secondo Meta, ad esempio, cioè l'azienda proprietaria di Facebook e Instagram, si sarebbe trattato in parte di bug (errori di funzionamento delle piattaforme) e in parte di una limitazione preventiva attuata dagli algoritmi dei social network per evitare la diffusione di contenuti violenti.

Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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