
Il simbolo del cuore rappresenta sin dall'Ottocento l'affetto o l’amore nei confronti di particolari persone, ma può rappresentare anche l’attrazione per tantissime altre cose, tra cui oggetti e idee astratte. Basti pensare a espressioni come “I ❤ peace”, “I ❤ Rome”, ecc. L’idea che il cuore sia l’emblema dell’amore risale a tempi relativamente recenti. Simboli simili a quello del cuore erano usati già nel mondo antico, per esempio nell’arte etrusca, ma avevano significati diversi e non intendevano riprodurre un cuore umano, ma una foglia di fico. Il cuore è diventato un emblema dell’amore nel XIV-XV secolo e oggi, grazie alle campagne pubblicitarie, alle emoticon e ad altre forme di comunicazione, è un simbolo molto popolare.
Cos’è e che significato ha il simbolo del cuore
Il simbolo del cuore, che quasi tutti usano nei messaggi di chat e social media, serve a esprimere amore verso qualcuno o qualcosa. Non necessariamente raffigura l’amore tra due partner: può essere anche usato per rappresentare l’affetto tra amici o l’amore per oggetti, idee astretti, luoghi. Talvolta il cuore è raffigurato con una freccia che lo trafigge, a simboleggiare che è stato “colpito” dall’amore. La simbologia deriva dalla mitologia greca, secondo la quale Eros, il dio dell’amore, faceva innamorare le persone colpendole con delle frecce d’oro.

Il simbolo del cuore, in ogni caso, non raffigura un cuore umano in maniera realistica, giacché la forma dell’organo è diversa da quella stilizzata comunemente usata come emoticon e disegno. Ma quali sono le origini del simbolo?
Da dove nasce il simbolo e i primi usi nel mondo antico
Un simbolo simile a quello del cuore era usato già nel mondo antico, ma presentava due differenze essenziali rispetto al disegno odierno: raffigurava una foglia di fico e non un cuore umano; aveva un significato diverso, perché non rappresentava l’amore. Con queste caratteristiche, il simbolo è attestato dai secoli VI-V a.C. in alcuni pendenti della valle dell’Indo, nell’arte etrusca e sulle monete della città di Cirene, in Africa settentrionale.

Il cuore come emblema dell’amore
L’idea di usare un cuore per simboleggiare l’amore risale a tempi più recenti. La prima attestazione è stata individuata in un manoscritto francese del 1250, il Roman de la poire: nella decorazione di una lettera S, è raffigurato un uomo nell’atto di offrire il proprio cuore alla donna amata.

All’inizio del ‘300, il cuore fu usato come emblema dell’amore in un affresco dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova, sebbene in questo caso non simboleggiasse l’amore romantico per la persona amata, ma quello spirituale per la divinità. Il pittore raffigurò infatti una personificazione della Carità nell’atto di offrire il proprio cuore a Gesù. La forma dei cuori dipinti nell’epoca medievale e nella prima età moderna era però diversa da quella attuale. Il disegno stilizzato che usiamo comunemente oggi non si era ancora affermato e venivano prodotte immagini più realistiche.

La diffusione del simbolo cuore fino a oggi
Intorno al XV secolo, l’uso del cuore come emblema dell’amore divenne più comune. Tra i fattori che ne favorirono la diffusione vi fu l’“invenzione” delle carte da gioco, arrivate in Europa dall’Egitto verso la fine del XV secolo, perché, sin dall’epoca medievale, uno dei quattro semi è costituito dai cuori. Nel ‘600, inoltre, in ambito cattolico si affermò il culto del Sacro Cuore di Gesù, che fece crescere ulteriormente la popolarità del cuore come simbolo di amore. Nell’Ottocento il simbolo assunse una forma simile a quella attuale e nella seconda metà del secolo divenne comune usarlo sulle cartoline stampate in occasione della ricorrenza di San Valentino.

In tempi più recenti il simbolo è andato incontro a una diffusione ancora maggiore e, oltre che come generico emblema di amore, si è affermata la prassi di usarlo come sostituto del verbo amare, soprattutto nelle espressioni con “I ❤…”. Il primo uso del genere risale a 1977, quando fu lanciata la campagna “I ❤ New York”.
Un’altra data importante per il cuore è il 1986, quando fu usato per la prima volta in un videogioco, The Legend of Zelda, per indicare il numero di vite rimanenti al giocatore, introducendo così una simbologia usata in numerosi altri videogiochi. Da allora, la popolarità del simbolo del cuore è ulteriormente cresciuta.