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18 Novembre 2024
15:32

L’hashtag #: cosa significa questo simbolo e da dove arriva, dall’origine latina ai social network

Il simbolo hashtag nasce dalla fusione delle parole inglesi "hash" (cancelletto) e "tag" (etichetta) per identificare temi specifici e parole chiave, divenendo popolare grazie a Twitter nel 2007. Da Twitter il suo utilizzo si è diffuso su tutte le piattaforme social, diventando un simbolo iconico della cultura digitale.

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L’hashtag #: cosa significa questo simbolo e da dove arriva, dall’origine latina ai social network
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La parola "hashtag" deriva dall'inglese "hash" (cancelletto) e "tag" (etichetta), e la sua popolarità è legata a Twitter, dove il simbolo è stato introdotto come strumento per contrassegnare parole chiave e richiamare l'attenzione degli utenti su temi specifici. Con il tempo, questo simbolo è diventato un punto di riferimento nella comunicazione digitale, grazie alla sua capacità di creare connessioni su argomenti di interesse comune.

La storia e il significato del cancelletto, il simbolo più famoso del web

Il simbolo del cancelletto (#), ha una storia molto più lunga di quanto si potrebbe pensare e un significato che va oltre l’uso attuale come hashtag.

L'origine del simbolo # è riconducibile al mondo latino medievale. Il segno, infatti, sembra derivare dall’abbreviazione di “libra pondo”, ossia  "libbra di peso”,  un termine usato per indicare il peso in libbre. Questa abbreviazione fu realizzata includendo una linea orizzontale trasversale, così da evitare che la lettera minuscola "l" fosse confusa con il numero "1". Alla fine, il simbolo venne semplificato per maggiore chiarezza, sovrapponendo due linee orizzontali "=" su due linee inclinate "//".  Venne poi utilizzato in vari ambiti per indicare un'unità di misura (soprattutto nei paesi anglofoni, dove "pound" viene ancora abbreviato come "lb" o indicato con #), e cominciò a comparire nelle prime tipografie per rappresentare numeri o misure di peso.

l simbolo # viene menzionato come "carattere numero" in un manuale di contabilità del 1853 e il suo doppio significato è documentato in un testo contabile del 1880. Nel manuale della macchina da scrivere Blickensderfer modello 5 (circa 1896), il simbolo è chiamato "number mark". All'inizio del XX secolo, fonti statunitensi lo indicano come "segno numerico" o "pound sign" (usato dal 1932 per riferirsi al peso in libbre). Un manuale del 1917 chiarisce i suoi due usi: "numero" (quando precede un valore) e "libbre" (quando lo segue).

Il simbolo compare successivamente sulla tastiera della Remington Standard intorno al 1886, ma non era ancora incluso nei layout di tastiere per tipografia. Successivamente, si diffuse con i primi codici di telescrivente e poi nei computer, fino al 1970, anno in cui compagnia telefonica statunitense A&T lo introdusse tasto sulla tastiera dei telefoni.

Oggi è universalmente riconosciuto come simbolo per identificare parole chiave nei social network, ma prima ancora i suoi usi erano disparati. Ad esempio, nel mondo degli scacchi, viene impiegato per indicare lo scacco matto, mentre nelle tastiere telefoniche ha assunto un ruolo funzionale nei servizi di assistenza, diventando un simbolo familiare anche per chi non è un utente dei social media. Il cancelletto ha quindi un’origine versatile, usata da più decenni, ben prima dell’avvento di internet.

È sui social media, tuttavia, che ha trovato il suo spazio di massimo successo. Il 23 Agosto 2007, Chris Messina, poi manager di Uber,  propose su Twitter di utilizzare il simbolo "#" per creare gruppi di discussione: scrivendo proprio:

“How do you feel about using # (pound) for groups. As in #barcamp [msg]?”,

“Cosa ne pensate di utilizzare # per i gruppi? Come in un #incontropubblico”.

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La stessa piattaforma, però, inizialmente considerò la sua idea di poco conto. Poche settimane dopo nacque il primo vero hashtag, #SanDiegoFire, a seguito di uno spaventoso incendio in California. Questa idea ottenne immediato riscontro, con gli utenti che iniziarono ad associare temi di discussione tramite il cancelletto, permettendo a chiunque di seguire i tweet legati a un determinato argomento. A questo punto gli sviluppatori di Twitter si accorsero subito del potenziale e incorporarono presto la funzione come caratteristica ufficiale del social network.

Perché viene utilizzato l'hashtag?

Il motivo per cui il simbolo hashtag si è diffuso così ampiamente sta nella sua capacità di creare un punto di riferimento virtuale. Usando un hashtag, gli utenti possono raggruppare e rendere facilmente ricercabili contenuti affini. Un hashtag è, in pratica, un’etichetta digitale che permette alle persone di trovare facilmente i post legati ad argomenti comuni, che spaziano dalla cultura pop agli eventi in tempo reale.

L'uso degli hashtag si è esteso da Twitter ad altre piattaforme. Nel 2013, anche Facebook introdusse il supporto per gli hashtag, consentendo agli utenti di indicizzare i loro contenuti per argomento, seguita poi da Instagram, dove il loro utilizzo è divenuto cruciale per la visibilità dei post. Gli hashtag, infatti, offrono agli utenti uno strumento di aggregazione potente, che permette di connettere discussioni e di seguire facilmente le conversazioni su temi di interesse.

Oggi gli hashtag sono parte integrante della cultura digitale. Molte  li sfruttano per campagne di marketing, eventi internazionali usano hashtag ufficiali per permettere a chiunque di partecipare virtualmente, e movimenti sociali si avvalgono degli hashtag per sensibilizzare su temi di rilevanza globale. La stessa televisione propone l’uso di hashtag durante le serate in diretta per permettere maggior coinvolgimento da parte del pubblico. La funzione originaria dell’hashtag, quindi, si è ampliata, diventando una vera e propria "etichetta globale" che permette di catalogare e far emergere argomenti di interesse comune.

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