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18 Settembre 2025
13:30

L’ascesa da record di Mattia Furlani: il più giovane italiano della storia a vincere l’oro nel salto in lungo

A 20 anni, Mattia Furlani è il nuovo campione del mondo nel salto in lungo. Nei Mondiali di atletica a Tokyo ha trionfato con un salto di 8,39 m, superando il primato di precocità di Carl Lewis. Si tratta di una vittoria storica per lo sport italiano.

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L’ascesa da record di Mattia Furlani: il più giovane italiano della storia a vincere l’oro nel salto in lungo
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Mattia Furlani durante la finale che gli è valsa l’oro mondiale a Tokyo. Credit: @ItaliaTeam_it, via X

Vincere un oro mondiale a 20 anni, 7 mesi e 20 giorni non è una cosa che accade spesso, anzi è una cosa che non era mai accaduta fino all'impresa di Mattia Furlani: il nativo di Marino (Roma) è diventato il più giovane atleta della storia a vincere la medaglia più ambita nel salto in lungo. Il trionfo è avvenuto nella finale di mercoledì 17 settembre ai Mondiali di atletica di Tokyo in Giappone grazie a un salto di 8,39 metri, il suo record personale, staccando i rivali Tajay Gayle (8.34 m) e Shi Yuhao (8.33 m). Quello di Mattia non è un semplice oro, si tratta di una vittoria storica per lo sport italiano e mondiale; l'atleta dell Fiamme Oro Padova ha polverizzato il record di precocità della leggenda Carl Lewis che vinse l'oro a Helsinki nel 1983 a 22 anni diventando non solo il più giovane oro della storia del salto in lungo ma, in generale, dell'atletica italiana anticipando di un anno Michele Didoni, campione di marcia nel 1995. Le capacità di Mattia son note già da tempo, figlio di due atleti Marcello Furlani (altista) e Khaty Seck (velocista di origini senegalesi). Lo sport è sempre stato il suo pane quotidiano: dal salto in alto alla velocità fino a consacrarsi come giovane promessa del salto in lungo ha battuto diversi record nella categorie giovanili raggiungendo il bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024 e l'oro mondiale arrivato al quinto salto di una gara emozionante.

Com'è arrivato l'oro mondiale di Furlani

La finale del salto in lungo ai Mondiali di atletica di Tokyo 2025 è andata in scena nel pomeriggio di mercoledì 17 settembre con la classiche due fasi: qualificazione e finale con un totale di 6 salti a disposizione per aggiudicarsi una medaglia. Il salto in lungo, una disciplina introdotta per la prima volta nel 708 a.c. alla 18° Olimpiade in Grecia, prevede che, dopo una rincorsa, l'atleta deve saltare prima di una zona limite (asse di battuta) cercando di atterrare il più lontano possibile sulla sabbia. Il salto viene misurato a partire dall'asse di battuta a prescindere dal punto di stacco e il salto per essere considerato valido e non nullo deve: essere staccato prima della fine dell'asse di battuta, atterrare correttamente dentro la buca di sabbia, terminare con un'uscita in avanti dalla zona di atterraggio e essere eseguito senza l'uso di capriole.

Mattia Furlani si è qualificato alla finale con la misura di 8,07 che gli è valsa in 9° posto e l'ingresso alla fase finale insieme ai migliori saltatori in lungo del mondo. Dopo un inizio complicato rispetto ai suoi avversari Tajay Gayle (campione nel 2019), Miltiadis Tentoglou (campione in carica) e Bozhidar Saraboyukov (oro europeo indoor), Mattia alla lunga è riuscito a svoltare la sua gara.

Ecco la progressione di Mattia, salto dopo salto:

  • 1° Salto – nullo: Mattia inizia male trovandosi in fondo alla classifica.
  • 2° Salto – 8,13 metri: la prima misura valida frutto di un buon salto lo porta momentaneamente al 2° posto.
  • 3° Salto – nullo: con la seconda misura a vuoto Mattia è scivolato fino al 7° posto, rischiando l'eliminazione.
  • 4° Salto – 8,22 metri: con un grande balzo, è risalito in 4° posizione e garantendosi la possibilità proseguire la gara
  • 5° Salto – 8,39 metri: Mattia migliora il suo personal best di 8,38 m, e si porta al 1° posto in classifica.
  • 6° Salto – 8,07 metri: nessuno dei suoi avversari riesce a migliorare la sua misura all'ultimo tentativo.

L'argento e il bronzo sono andati rispettivamente al giamaicano Tajay Gayle (8.34 m) e al cinese Yuhao Shi (8.33 m), Simon Ehammer (8.30 m) ha chiuso al quarto posto.

La serata non era iniziata al top ma siamo rimasti lucidi, con calma e pazienza, senza creare disordine che in contesti del genere non porta a nulla. Abbiamo gestito la gara in modo perfetto, ci abbiamo creduto fino all’ultimo, aggiustando la rincorsa fino a trovare il salto che mi ha dato l’oro

Quando Mattia Furlani dice "abbiamo", non usa un plurale generico, ma parla di un rapporto unico: quello con sua madre Khaty Seck, che per lui non è solo una figura familiare, ma anche la sua allenatrice. È stata lei, come ha più volte sottolineato lo stesso Mattia, la chiave della sua crescita tecnica e mentale, un legame che si è rivelato decisivo per il raggiungimento di questi traguardi straordinari.

I record di Mattia Furlani: la "Rising Star" italiana

Con la storica prestazione ai Mondiali Furlani è entrato alla giovanissima età di 20 anni, 7 mesi e 20 giorni nella cerchia dei grandissimi del salto in lungo e in generale dell'atletica italiana. L'ascesa del nativo di Marino è partita già nel 2022, quando all'età di 17 anni ha mostrato il suo potenziale nella disciplina battendo il record di Andrew Howe nella categoria allievi con la misura di 7,87 metri. Dopo una doppietta agli Europei under 18 con l'oro nel salto in lungo e salto in alto, nel 2023 ha stabilito il record europeo U20 indoor e ha battuto il record italiano juniores sempre di Howe con un salto di 8,24 metri.

Ancora, nel 2024 a 19 anni, ha fatto registrare il record italiano assoluto indoor (8,34 m) e stabilito il record del mondo under 20 con 8,38 metri agli Europei di Roma dove ha portato a casa l'argento. Un anno da incorniciare considerando il bronzo alle Olimpiadi di Parigi e il premio "Rising Star" di World Athletics (primo italiano della Storia a vincerlo). Quello di Tokyo, non è il primo oro tra i "grandi": l'atleta delle Fiamme Oro aveva già vinto quest'anno la medaglia più ambita ai Mondiali indoor di Nanchino (Cina) con 8,37 m.

L'elenco di primati prosegue scomodando la leggenda Carl Lewis , "Il figlio del vento" che deteneva il record di più giovane campione del salto in lungo, con la vittoria all'età di 22 anni ai Mondiali di atletica leggera (Helsinki – 1983), primato battuto da Mattia.

Infine, è l'italiano più giovane di sempre ha vincere un oro nelle cinque grandi manifestazioni (Olimpiadi, Mondiali indoor e outdoor, Europei indoor e outdoor). Fino alla prestazione di Mattia, era Michele Didoni a detenere questo record con i suoi 21 anni quando vinse la 20 km di marcia nel 1995 a Göteborg. Non ci resta che seguire la carriera di questo prodigio il cui obiettivo potrebbe essere il record italiano di salto in lungo fermo dal 2007 ai 8,47 metri di Andrew Howe.

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