Alcuni primati sportivi restano nel ricordo di tutti gli appassionati, come il record nei 100 metri maschili di Usain Bolt, pari a 9’’58. Si tratta di prestazioni eccezionali che stracciano i record precedenti e resistono per molti anni a livello globale o nazionale. Molti record del mondo sono stati stabiliti alle Olimpiadi o nelle prove organizzate in preparazione dei Giochi, come il recente record del mondo di salto con l'asta stabilito da Mondo Duplantis con 6,25 m. Altri primati vengono stabiliti ai campionati mondiali (esistenti dal 1983) o in altre gare. Non tutti i record, però, sono “puliti”: su alcuni aleggia forte il sospetto del doping. Alle Olimpiadi di Parigi 2024 fino al momento di scrittura di questo articolo è stato migliorato un solo primato mondiale dell'atletica leggera, quello del salto con l'asta, ma restano ancora diverse prove da disputare.
- 11. Il record più longevo, gli 800 metri femminili
- 22. Il record maschile più longevo, il lancio del martello
- 33. Il salto in lungo e l’impresa di Bob Beamon
- 44. La velocità maschile e i 100 e 200 metri di Usain Bolt
- 55. La velocità femminile e i 100 e i 200 metri di Florence Griffith
- 66. Pietro Mennea recordman per 17 anni
- 77. Un’italiana sul tetto del mondo: il salto in alto di Sara Simeoni
- 88. Aspettando Tamberi: i salti in alto di Javier Sotomayor
- 99. L’ultimo record maschile della Germania Est: il lancio del disco di Jurgen Schult
- 1010. 35 volte record del mondo: il salto con l’asta di Sergej Bubka
1. Il record più longevo, gli 800 metri femminili
Il record di atletica leggera che resiste da più tempo appartiene a un’atleta di un Paese che non esiste più: Jarmila Kratochvilova, rappresentante della Cecoslovacchia. Il 26 luglio 1983, in una gara disputata a Monaco di Baviera, l'atleta corse gli 800 metri in 1’53’’28, un tempo che nessuno ha mai superato. Il record dura quindi da 41 anni.
2. Il record maschile più longevo, il lancio del martello
Anche in ambito maschile il record del mondo più longevo è detenuto da un atleta di un Paese scomparso: Yuriy Sedykh, rappresentante dell’Unione Sovietica, che il 30 agosto 1986, ai campionati europei disputati a Stoccarda, scagliò l’attrezzo a 86,74 metri. Il record resiste dunque da 38 anni.
3. Il salto in lungo e l’impresa di Bob Beamon
Un tempo nel gergo giornalistico esisteva un aggettivo, beamonesco, per indicare una prestazione eccezionale. Bob Beamon, atleta afroamericano, alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 realizzò un salto in lungo di 8,90 metri, migliorando il precedente record di ben 55 cm. Fino ad allora il record era stato migliorato 13 volte e mediamente ogni nuovo primato aveva superato il precedente di 6 centimetri. Il record di Beamon ha resistito fino al 1991, quando è stato superato da Mike Powell, un altro afroamericano, che saltò 8,95 metri, tuttora record del mondo. La prestazione di Beamon del 1968 è ancora record olimpico: nessuno ha saltato più di lui alle Olimpiadi, nonostante siano passati 56 anni!
4. La velocità maschile e i 100 e 200 metri di Usain Bolt
Il re della velocità è un atleta che si è ritirato da alcuni anni: il giamaicano Usain Bolt. I suoi record risalgono entrambi ai campionati del mondo disputati a Berlino nel 2009. Il 16 agosto Bolt corse i 100 metri in 9’’58, superando il precedente primato di 9’’69, che lui stesso aveva stabilito alle Olimpiadi di Pechino. Quattro giorni dopo Bolt migliorò anche il record dei 200 metri, corredo in 19’’19, cioè 11 centesimi in meno del tempo di 19’’30 che aveva stabilito a Pechino.
5. La velocità femminile e i 100 e i 200 metri di Florence Griffith
Nella velocità femminile i record del mondo resistono dal 1988 e appartengono all’afroamericana Florence Griffith Joyner. Ai trials americani (cioè le selezioni per le Olimpiadi degli atleti statunitensi) Griffith corse i 100 metri in 10’’49; alle Olimpiadi, disputate a Seul, migliorò il primato mondiale dei 200 metri, correndo in 21’’34. I suoi record resistono dunque da 36 anni. Flo-Jo, come era soprannominata l’atleta, morì nel 1998 a soli 38 anni per una crisi epilettica che la colse nel sonno. Il sospetto che i record, così come la morte improvvisa, fossero conseguenza del doping è molto forte, sebbene non sia stato mai provato.
6. Pietro Mennea recordman per 17 anni
Un atleta italiano ha detenuto per molti anni un record del mondo nella velocità: Pietro Mennea. Il 12 settembre 1979, in una gara appositamente organizzata a Città del Messico, il velocista corse i 200 metri in 19’’72, migliorando il primato di 19’’83 che l’americano Tommie Smith aveva stabilito alle Olimpiadi di Città del Messico. Il record è stato superato solo nel 1996 da Michael Johnson, che ai trials americani corse in 19’’66. Il tempo di Mennea è ancora oggi record italiano ed europeo.
7. Un’italiana sul tetto del mondo: il salto in alto di Sara Simeoni
Un’atleta italiana ha detenuto per quattro anni il primato mondiale del salto in alto: Sara Simeoni, che nel 1978 superò la misura di 2,01 metri, un centimetro oltre il record precedente di 2 metri esatti. Nel 1980 Simeoni vinse anche la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca. Il suo primato fu superato nel 1982 dalla tedesca Ulrike Meyfarth, che saltò 2,02 metri, mentre l’attuale record del mondo è detenuto dall’ucraina Jaroslava Mahucich, che lo scorso 7 luglio ha raggiunto l’altezza di 2,10 metri.
8. Aspettando Tamberi: i salti in alto di Javier Sotomayor
Tutti facciamo il tifo per Gianmarco Tamberi, primo atleta italiano a vincere una medaglia d’oro olimpica nel salto in alto maschile. Il più grande altista di sempre è stato però il cubano Javier Sotomayor, che detiene il record del mondo da 31 anni: nel 1993, in una competizione disputata a Salamanca, superò l’asticella fissata a 2,45 metri.
9. L’ultimo record maschile della Germania Est: il lancio del disco di Jurgen Schult
La Germania Est, nonostante fosse un Paese di piccole dimensioni, era una “grande potenza” sportiva, capace di far emergere atleti di altissimo livello. Certamente c’entrava il doping, usato su vasta scala, ma i successi erano dovuti anche all’organizzazione e agli investimenti. Un atleta tedesco orientale, Jurgen Schult, ha perso il primato del mondo pochi mesi fa, quando la misura di 74,08 metri nel lancio del disco, che aveva stabilito nel 1986, è stata superata dal lituano Mykolas Alenka, che ha lanciato l’attrezzo a 74,35 metri.
Due record femminili appartengono ancora ad atlete della Germania Est: i 400 metri, con il tempo di 47’’60 stabilito nel 1985 da Marita Koch, e il lancio del disco, con la distanza di 76,80 metri (attrezzo più leggero di quello maschile) raggiunta da Gabriele Reinsch nel 1988. Anche in questo caso, il sospetto che c’entri il doping è forte, ma non è mai stato provato.
10. 35 volte record del mondo: il salto con l’asta di Sergej Bubka
Un atleta ha migliorato il record del mondo per ben trentacinque volte (18 indoor e 17 outdoor). Parliamo di Sergej Bubka, astista sovietico e poi ucraino, che stabilì il primo record del mondo nel 1984, con la misura di 5,85 metri (outdoor). Negli anni seguenti, Bubka migliorò il primato altre 34 volte, raggiungendo i 6,15 metri nel 1993 (indoor). La misura è stata record del mondo fino al 2014, quando il francese Renaud Lavillenie ha saltato 6,16 metri. A Parigi 2024 lo svedese Armand Duplantis, già recordman del mondo, ha superato l'asticella fissata a 6,25 metri, stabilendo così il nuovo primato.