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16 Maggio 2024
15:19

L’assurda storia di Roy Cleveland Sullivan, l’uomo colpito da 7 fulmini e sopravvissuto

Roy Cleveland Sullivan era un park ranger statunitense, originario della Virginia, colpito da 7 fulmini tra il 1942 e il 1977 e sopravvissuto tutte e 7 le volte. Il parco nazionale Shenandoah, dove lavorava, occupa un'area con decine di tempeste all'anno e un alto tasso di fulmini.

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L’assurda storia di Roy Cleveland Sullivan, l’uomo colpito da 7 fulmini e sopravvissuto
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La probabilità di essere colpiti da un fulmine nel corso della propria vita è estremamente bassa. A quanto pare però non per Roy Cleveland Sullivan, un ranger del parco nazionale Shenandoah in Virginia che è stato colpito una sola volta, ma 7 volte nell'arco di 35 anni tra il 1942 e il 1977! Tanto che l'uomo, nato nel 1912 nella contea di Greene e morto nel 1983 e soprannominato “uomo parafulmini”, detiene il record per la persona sopravvissuta a più fulmini.

La storia di Roy Sullivan: le 7 volte in cui fu colpito da un fulmine e sopravvisse

Il primo incontro di Sullivan con un fulmine non fu ufficialmente registrato e risale a quando era ancora un bimbo. Stava aiutando il padre a falciare il grano e una saetta colpì la lama della sua falce, lasciandolo però  illeso. In questo articolo quindi considereremo quindi "solo" i 7 casi documentati ufficialmente.

1° fulmine (aprile 1942)

Il primo fulmine non si scorda mani, e per questo motivo Roy descriverà in seguito questa come la peggiore esperienza in assoluto con i fulmini. Durante un turno di lavoro nell'aprile del '42 si trovava in una torre per avvistamento incendi durante una tempesta. Questa, però, era priva di parafulmini e per questo motivo era stata più volte colpita dalle saette. Roy, certo di essere in pericolo in un edificio del genere, decise di uscire per cercare un altro riparo. Non appena varcò la porta un fulmine lo colpì in pieno, causandogli gravi bruciature in tutto il corpo e bucandogli lo stivale. Questo, a sua volta, gli causò la perdita dell'unghia di un alluce.

2° fulmine (luglio 1969)

27 anni dopo il primo incidente, Sullivan si trovava in servizio a bordo di un furgone. All'improvviso un fulmine colpì prima un albero e immediatamente dopo un altro dalla parte opposta della strada. Sfortuna volle che proprio in quell'istante Roy si trovasse lungo il cammino di questa saetta con il suo furgone e con i finestrini abbassati. Anche in questo caso, il fulmine lo prese in pieno, facendolo svenire e bruciandogli capelli e sopracciglia. Il furgone continuò la sua corsa, riuscendo fortunatamente a fermarsi a poca distanza da un precipizio.
Piccola curiosità: questo evento ha ispirato la creazione del personaggio di Mr. Daws nel film Il curioso caso di Benjamin Button.

3° fulmine (luglio 1970)

Il terzo fulmine è stato quello più "tranquillo": la saetta ha colpito un generatore di corrente e, di rimbalzo, ha ferito leggermente alla spalla Roy.

4° fulmine (aprile 1972)

Il quarto fulmine lo colpì incredibilmente mentre si trovava all'interno di un edificio, durante una visita guidata al parco. Mentre accoglieva i turisti, un fulmine entrò dalla finestra e colpì un pannello elettrico alle sue spalle, dando fuoco ai suoi capelli. Provò a mettere la testa sotto al rubinetto ma il lavandino era troppo piccolo e non ci stava: alla fine riuscì a spegnere le fiamme usando tovagliolini di carta bagnati, ma dovette comunque andare in ospedale a causa delle ustioni.
Da quel momento, Sullivan iniziò a convincersi che qualche strana forza lo stesse perseguitando e, contemporaneamente, iniziò a temere di passare a miglior vita. Iniziò iniziò a girare con una tanica d'acqua (per spegnere eventuali fiamme sui cappelli) e a rifiutarsi di guidare durante i temporali.

5°fulmine (agosto 1973)

Terrorizzato dall'idea di essere nuovamente colpito da un fulmine, quando quel caldo agosto del 1973 si vide venire incontro una nube tempestosa decise di fare inversione a U e tornare da dove arrivava, sfrecciando tra le strade del parco con il furgone di servizio. Dopo diverso tempo Roy ebbe l'impressione di essersi lontanato abbastanza dalla tempesta e decise di scendere dal veicolo… Già potete immaginare cosa gli accadde. Per la prima volta però Sullivan vide per un istante la saetta prima di essere colpito e, come già altre volte, riportò ustioni su tutto il corpo. Per sua fortuna quella volta non svenì e con la tanica d'acqua che si portava sempre dietro riuscì a spegnere la cima della sua testa che, per la seconda volta, prese fuoco.

6° fulmine (giugno 1976)

Questo fulmine non fu uno dei peggiori: lo colpì alla caviglia e lo ferì solo leggermente. Ma fu la goccia che fece traboccare il vaso: dopo 36 ani di onorata carriera Roy si licenziò e decise di trasferirsi a Dooms, sempre in Virginia, con sua moglie Pat. Appena arrivato nella nuova casa installò parafulmini su tutti gli alberi del giardino, sperando di mettere la parola "fine" a questa storia una volta per tutte.

7° fulmine (giugno 1977)

Ormai anziano, il povero Roy in quel giugno 1977 si trovava in un laghetto a pescare trote con la sua barca. Il tempo in poco tempo si fece cupo e il nostro parafulmini umano iniziò a intuire cosa stava per accadere… sì, un altro fulmine, che lo colpì in testa incendiandogli i capelli per la terza (e per sua fortuna) ultima volta. Questa volta gli effetti furono piuttosto devastanti: oltre alle violente ustioni sul petto subì lesioni anche all'apparato digestivo fino allo stomaco e perse l'udito da un orecchio.
Dulcis in fundo, non appena arrivò a riva con la sua barchetta venne attaccato da un orso. Sembra davvero una barzelletta, ma purtroppo Roy era davvero sfortunato. Da parte sua però una vita come ranger lo aveva allenato ad affrontare gli orsi e, colpendolo in faccia con un ramo, riuscì a scappare. Tra l'altro, Roy ha poi dichiarato che quello fu il suo ventiduesimo attacco da parte di un orso… potrebbe essere un altro Guinness World Record!

Gli ultimi anni di vita dell'uomo “parafulmine”

Se sperate che la vita di Mr. Sullivan si chiuda con un lieto fine, vi sbagliate di grosso. Lui visse quindi gli ultimi anni della sua vita in solitudine, dal momento che la gente era convinta che qualche forza soprannaturale ce l'avesse con lui e che, quindi, stargli vicino sarebbe stato pericoloso. Iniziò a soffrire di una grave forma di depressione e, purtroppo, la mattina del 28 settembre 1983 Roy si suicidò e venne trovato morto nel suo letto all'età di 71 anni. Sulla sua tomba venne incisa la frase "Ti abbiamo amato, ma Dio ti ha amato di più".

Perché Roy Sullivan è stato colpito da così tanti fulmini

Cercando di chiudere con una nota un po' meno macabra, cerchiamo di capire per quale motivo Roy venne bersagliato per tutta la vita dai fulmini. Nonostante si tratti di un evento estremamente improbabile, possiamo dire che il lavoro di Roy lo rese un soggetto più esposto di altri a questo tipo di fenomeno. Lui era infatti un ranger che operava in nel parco nazionale Shenandoah in Virginia, quindi in un'area ricca di alberi che, già di per sé, attirano fulmini. In più quella particolare zona della Virginia è caratterizzata da un tasso di fulmini relativamente alto (anche se non il più alto degli USA) e con una media di circa 35-45 tempeste all'anno.

fulmini frequenza usa
Frequenza di fulmini. Credits: NOAA.
Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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