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15 Marzo 2024
10:00

Piovvero 1,5 milioni di palloncini: la storia assurda del Balloonfest ’86 di Cleveland

La liberazione di 1,5 milioni di palloncini a Cleveland nell'86 portò alla conquista di un Guinness dei primati, ma la loro improvvisa e imprevista ricaduta provocò incidenti e conseguenze impreviste o colpevolmente ignorate.

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Piovvero 1,5 milioni di palloncini: la storia assurda del Balloonfest ’86 di Cleveland
palloncini cleveland

Un gigantesco lancio di palloncini, in occasione del Balloonfest '86 a Cleveland, si trasformò rapidamente da colorato evento a scopo benefico in un "disastro" ricordato ancora oggi, dopo quasi quarant'anni. L'evento mirava a pubblicizzare la città di Cleveland e la fondazione benefica organizzatrice tramite la conquista del Guinness dei primati ma, nonostante il successo dell'impresa, pesanti conseguenze sociali e ambientali portarono a costose cause legali e addirittura alla cancellazione della categoria dagli annali del Guinness: l'improvvisa ricaduta dei palloncini provocata dalle particolari condizioni meteorologiche provocò infatti incidenti stradali e rallentò la ricerca di due dispersi nel lago Erie.  Ma come hanno potuto degli "innocui" palloncini causare tutto ciò?

Il record del lancio di palloncini al Ballonfest di Cleveland

Il tentativo di battere il record per il maggior numero di palloncini lanciati, precedentemente detenuto dal parco a tema Disneyland in California, era stato organizzato per pubblicizzare e raccogliere fondi per la United Way, una federazione di agenzie no-profit per i servizi sociali della città di Cleveland, Ohio.

La cittadina, affacciata sul Lago Erie nella zona dei Grandi Laghi al confine tra USA e Canada, negli anni '80 aveva circa 500.000 abitanti; di questi, ben 100.000 erano presenti, il 27 settembre 1986, al lancio dei palloncini.

I volontari riuscirono a gonfiare circa 1 milione e 500 mila palloncini, rispetto ai 2 milioni previsti, intrappolandoli al di sotto di una enorme rete nella centrale Public Square. L'arrivo di una perturbazione convinse gli organizzatori a liberare la massa colorata che salì verso l'alto avvolgendo la vicina Terminal Tower, in un clima di festa tra i presenti testimoniato dalle riprese dell'epoca.

La ricaduta dei palloncini

La perturbazione in arrivo era la conseguenza di un fronte freddo, ossia una massa d'aria a temperature più basse: a causa di forti venti, pioggia e aria gelida i palloncini, al posto di dirigersi verso l'alto per poi esplodere, ricaddero verso il suolo ancora gonfi distribuendosi per chilometri intorno alla città.

I primi problemi nacquero nel traffico cittadino: diversi incidenti di lieve entità nelle strade della città furono registrati nelle ore successive, a causa della distrazione dei guidatori o del tentativo di evitare le masse di palloncini.

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Alcuni di questi raggiunsero anche un vicino allevamento di cavalli da corsa, causando ferite a uno degli animali: da questo incidente scaturì una delle tante cause legali che portarono, a lungo termine, a definire un fallimento l'evento di raccolta, costato più di quanto sia riuscito a raccogliere dalle donazioni dei presenti.

La conseguenza peggiore fu però l'impedimento alle operazioni di ricerca di due pescatori, dispersi dalla sera precedente a causa del maltempo nel vicino lago Erie e ritrovati in seguito senza vita: l'innumerevole quantità di palloncini colorati in acqua rese per diverse ore impossibile la ricerca a vista di salvagenti, vestiti o oggetti sulla superficie del lago. La chiusura del vicino aeroporto di Burke Lakefront (anche se limitata a meno di un'ora) rese anche meno agevole l'uso di elicotteri.

Non è però corretto affermare che la morte degli sfortunati pescatori sia stata causata dall'evento: i due erano infatti dispersi ufficialmente da almeno 14 ore, in un lago con forti correnti e temperature dell'acqua tra i 15 e i 20 °C, e le ricerche erano già partite nelle ore precedenti al Balloonfest.

A questi problemi si aggiunse l'enorme dispersione di rifiuti: i palloncini precipitati senza esplodere si diffusero rapidamente in tutto il lago, arrivando persino sulle coste opposte in territorio canadese, richiedendo estese campagne di recupero e alimentando le polemiche.

Una riflessione sui lanci di palloncini

Dopo eventi di queste dimensioni, anche se non funestati dal maltempo, ci si potrebbe chiedere: dove vanno a finire i palloncini?

Questi sono tipicamente prodotti con lattice naturale, ottenuto dalle piante di Hevea brasiliensis, e quando raggiungono strati più freddi dell'atmosfera vanno incontro ad uno sgretolamento (brittle fracture) dovuto alla tensione del materiale e alla riduzione di elasticità. A terra ricadranno quindi frammenti piccoli che si distribuiranno al suolo, con un impatto teoricamente trascurabile per l'ambiente.

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Il lattice naturale, ottenuto incidendo la corteccia dell’Hevea brasiliensis. Il fatto che sia un prodotto "naturale" non significa che sia facilmente biodegradabile. [Credits: Le Trung – Unsplash]

Ciò nonostante, alcuni studi dimostrano che la velocità della degradazione del lattice è comunque troppo lenta, con perdite di massa trascurabili anche dopo 16 settimane, anche per via degli additivi usati come coloranti o stabilizzanti. I residui dei palloncini finiscono quindi per rimanere a lungo in ambienti terrestri o acquatici, dove possono essere scambiati per cibo e ingeriti dagli animali, come accade per i rifiuti plastici.

Sempre più spesso, inoltre, si discute sull'utilizzo dell'elio in simili applicazioni: questo gas è infatti considerato una risorsa non rinnovabile, in quanto per la sua scarsa densità non viene trattenuto dalla nostra atmosfera, ma si perde nello spazio.

Presente in atmosfera per circa 5 ppm (parti per milione), è un gas utile per il raffreddamento in applicazioni dalla risonanza magnetica ai superconduttori, oltre che per applicazioni chimiche o elettroniche dov'è richiesta una atmosfera inerte. L'utilizzo "ludico" è quindi uno spreco di preziose risorse, che ha già portato all'aumento dei costi per applicazioni scientifiche, e potrebbe avere conseguenze più pesanti nei prossimi anni.

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