
È meglio lavare a mano o in lavatrice? Non c’è una risposta unica, dipende da una serie di fattori, come il tipo di tessuto, il grado e il tipo di sporco, da quanto vogliamo essere efficienti, igienici o sostenibili. Non bisogna generalizzare troppo, commettendo l’errore di scegliere o la lavatrice o il lavaggio a mano, escludendo l’uno o l’altro per sempre, ma dobbiamo ragionare in base alla situazione. ma sulla base di alcuni studi scientifici emerge che la lavatrice vince in efficienza e igiene per grandi quantità e capi più robusti; il lavaggio a mano è insostituibile per i tessuti più delicati (lana e seta) e per chi vuole ridurre l’usura e la dispersione di fibre e microplastiche. Anche in questo caso, va trovato il giusto equilibrio ed è importante leggere le etichette dei vestiti, mantenere pulito il nostro elettrodomestico, scegliere temperature corrette e lavare solo quando serve. Una delle azioni di routine più comuni in casa, ma ciò a cui non pensiamo nella quotidianità è che dietro ogni capo lavato e profumato c’è un mondo di chimica, energia e microbiologia.
Quali tessuti è meglio lavare a mano o in lavatrice: capi delicati e riduzione microplastiche
Nei lavaggi quotidiani bisogna tener conto dei tessuti: spesso è il capo a dirci come dobbiamo lavarlo, con gli appositi simboli presenti sull'etichetta. Di solito, il lavaggio a mano risulta essere la soluzione migliore per i tessuti più delicati, tra cui lana e seta. Il movimento e la centrifuga della lavatrice rischiano di rovinare i nostri capi preferiti: le fibre potrebbero addirittura staccarsi durante il lavaggio, compromettendo l’integrità dei tessuti con perdita di morbidezza e consistenza originali. E poi, decidere di utilizzare le nostre mani in prima persona, in genere, equivale a riporre una maggior attenzione al dosaggio di detersivo, applicandolo solo nei punti giusti. Una lavatrice ne consuma molto e non solo, proprio perché si tratta di un elettrodomestico, finisce per lavare ogni parte dei tessuti, anche dove non serve, generando ulteriore stress non necessario al capo.
A livello ambientale, anche se le lavatrici moderne “battono” in sostenibilità ripetuti lavaggi a mano, occorre considerare un vantaggio ambientale meno ovvio di quest’ultimi: riduzione di microplastiche. Un recente studio ha dimostrato che il rilascio di fibre sintetiche e la dispersione di microplastiche è più elevata durante i cicli in lavatrice rispetto al lavaggio manuale, soprattutto per fibre come poliestere e nylon. Chiaramente, se scegliamo di lavare a mano, bisogna fare attenzione a non utilizzare troppa acqua, specialmente se a temperature elevate, altrimenti rischiamo di vanificare tutti i nostri sforzi ambientali.
Quando lavare in lavatrice: più sostenibile per grandi carichi e tessuti resistenti
Contrariamente a quanto si possa pensare, le lavatrici moderne sono progettate per usare meno acqua e meno energia, risultando più sostenibili rispetto al passato e ai primi elettrodomestici per il bucato, i quali utilizzavano grandi quantità di energia e acqua. Oggi, per la maggior parte delle lavatrici, un ciclo ben impostato – temperatura adeguata, carico pieno e detergente corretto – consuma meno risorse di un lavaggio a mano ripetuto più volte! Sembra assurdo, ma è davvero così: se usiamo tanti litri di acqua e sapone per lavare una maglietta fino a quando non siamo soddisfatti, rischiamo di essere battuti in sostenibilità dal modello più recente di lavatrice. Ovviamente, questo discorso va preso con le pinze: un lavaggio completo in lavatrice consumerà sempre più energia, acqua e detersivo di un rapido lavaggio di una maglietta risolto con due strofinate di sapone. Ma ovviamente non facciamo partire una lavatrice per un singolo indumento.
Bisogna guardare alla sostenibilità relazionata e a quanto vengono effettivamente puliti i capi. A parità di pulizia, profumo e morbidezza dei capi, un lavaggio a mano richiederebbe molte più risorse per ottenere lo stesso risultato di una moderna lavatrice: se ben utilizzata, può risultare complessivamente più efficiente in termini di acqua ed energia rispetto a numerosi lavaggi a mano ripetuti per ottenere lo stesso livello di pulizia; tuttavia la differenza dipende moltissimo dalle abitudini di lavaggio (volume, temperatura, numero di risciacqui) consumi rispetto al lavaggio manuale. Inoltre, i nuovi modelli dotati di sensori di carico ottimizzano automaticamente l’acqua, limitando sprechi e costi. Per esempio, secondo quanto ripotato dalla Commissione Europea, nel solo 2020 l'utilizzo della lavatrice ha permesso di ridurre del 40% i consumi elettrici e del 52% il consumo di acqua. È quindi una scelta ottima per grandi carichi e tessuti resistenti come cotone e poliestere.

È meglio lavare a mano o in lavatrice per l’igiene?
Va valutato anche un aspetto di igiene domestica. Dal punto di vista igienico, la lavatrice offre una rimozione più omogenea di batteri e allergeni, ma solo se viene mantenuta pulita. Studi recenti hanno mostrato che, dentro le lavatrici domestiche vivono vere e proprie comunità microbiche. I punti più “a rischio” sono guarnizioni, cassetto del detersivo e filtro, dove si possono accumulare umidità e residui di sapone: ambienti perfetti per Pseudomonas, Micrococcus e Sphingomonas, microrganismi comuni ma che, se trasmessi ai vestiti, possono ridurre l’igiene del bucato. L’uso scorretto dell’elettrodomestico – troppi lavaggi a basse temperature o macchina mai pulita – può permettere a questi microrganismi di sopravvivere e di attaccarsi ai nostri panni “puliti”! Basta un ciclo mensile di pulizia con acqua calda e un po’ di manutenzione per ridurre questi rischi.
I capi lavati a mano, se ben risciacquati e asciugati in modo classico all’aria, non favoriscono la proliferazione di microrganismi, ma se restano umidi per molto tempo possono diventare terreno fertile per muffe o batteri, proprio come una lavatrice non pulita.