In Occidente la lavatrice è presente in quasi tutte le abitazioni, nonostante esista solo da poco tempo. Per molti secoli il lavaggio dei vestiti era effettuato a mano presso i corsi d’acqua o nei lavatoi pubblici.
Le prime lavatrici meccaniche furono costruite nel Settecento, ma solo nel Novecento la macchina è diventata un oggetto di uso comune, prima negli Stati Uniti e poi in Europa. La diffusione della lavatrice ha così avuto un significativo impatto sociale.
Il lavaggio a mano prima dell'avvento della lavatrice
Gli esseri umani hanno sempre avuto la necessità di lavare i propri vestiti. Per molti secoli, e prima dell'invenzione della lavatrice il lavaggio era effettuato nei corsi d’acqua, ma nell’età moderna le istituzioni delle città iniziarono a costruire lavatoi pubblici, cioè strutture dotate di acqua corrente nelle quali si poteva fare il bucato. Talvolta i lavatoi erano collegati ai bagni pubblici e avevano lo scopo di promuovere l’igiene e impedire la diffusione di epidemie.
Il lavaggio dei vestiti era in genere un compito riservato alle donne e spesso fare il bucato al lavatoio o al fiume era per loro un’occasione di incontro e socialità. Sin dal mondo antico, inoltre, esistevano le lavandaie, cioè donne si occupavano del lavaggio degli abiti a pagamento, che erano molto numerose e sono entrate persino nel folklore. Per esempio, nel nostro Paese è famosa la canzonetta per bambini La bella lavanderina.
L'invenzione della lavatrice meccanica
I primi tentativi di creare macchine che aiutassero le donne nel lavaggio dei vestiti risalgono ai secoli XVII-XVIII. Una delle prime lavatrici fu progettata da uno scienziato tedesco, Jacob Christian Schäffern, che nel 1767 pubblicò un libro con i disegni della sua invenzione. Altri inventori proposero marchingegni dello stesso tipo.
Ma come erano fatte queste lavatrici primitive? In genere erano botti dotate all'interno di una sorta di bastoni e all'esterno di una manovella. Per lavare, si ponevano i vestiti, insieme all’acqua e al sapone, nella botte e la macchina, azionata dall’energia umana attraverso la manovella, li scuoteva e batteva, riuscendo a pulirli meglio del lavaggio a mano.
Nell’Ottocento, la rivoluzione industriale consentì di produrre lavatrici più efficienti, che utilizzavano forme di energia diversa da quella muscolare. I primi tentativi prevedevano l’uso del motore a vapore. Per esempio, alla metà dell’Ottocento lavatrici a vapore erano usate al Real Albergo dei Poveri di Napoli, una grande struttura che ospitava orfani e indigenti. Si trattava, naturalmente, di macchine molto diverse da quelle attuali, soprattutto perché non erano automatiche, ma richiedevano l’intervento umano in diversi momenti del processo di lavaggio.
L’elettricità e l'origine delle lavatrici automatiche
La svolta nella costruzione delle lavatrici avvenne all’inizio del Novecento con l’uso l’energia elettrica, applicata per la prima volta dall’inventore statunitense Alva John Fischer nel 1906.
Le lavatrici elettriche erano pericolose, perché la vicinanza dell’acqua alla corrente provocava incidenti frequenti, ma gradualmente furono prodotti modelli più sicuri. Negli anni ’30 furono introdotte anche le prime lavatrici automatiche, che completavano il processo di lavaggio senza intervento umano.
Si diffusero, più specificamente, i due tipi di lavatrice ancora esistenti oggi: a caricamento dall’alto e a caricamento frontale. Grazie ai progressi e alla riduzione dei costi, negli anni ’30 negli Stati Uniti la lavatrice iniziò a diventare un oggetto di uso comune. In Europa, invece, la diffusione su larga scala è avvenuta solo nei decenni successivi.
La lavatrice in Italia e il miracolo economico
Nel nostro Paese, prima della Seconda Guerra Mondiale le lavatrici erano poco diffuse, anche perché nessuna fabbrica italiana le produceva. Solo nel 1945 un’azienda di Monza, la Officine Meccaniche Eden Fumagalli, poi ribattezzata Candy, costruì le prime lavatrici italiane.
La diffusione su vasta scala ebbe luogo a partire dagli anni ’50. Era il periodo del miracolo economico, nel corso del quale il Paese si ristabilì dalle distruzioni della seconda guerra mondiale e andò incontro a una rilevante crescita produttiva e alla modernizzazione degli stili vita. La diffusione degli elettrodomestici fu uno degli elementi più rappresentativi del cambiamento e la lavatrice ebbe un grande successo, almeno nelle case dei ceti medi e nelle città. Tra i contadini, invece, la diffusione fu più lenta.
Emancipazione femminile
Nel Novecento la progressiva diffusione della lavatrice ha favorito l’emancipazione femminile e la parità di genere, sia in Italia, sia nel resto del mondo. Il lavaggio dei vestiti occupava tradizionalmente il tempo delle donne per molte ore e la lavatrice, "liberandole" da tale compito (o, per lo meno, rendendolo più leggero), ha contribuito a consentire loro di uscire dalla sfera domestica ed entrare nel mondo del lavoro e nella vita pubblica. La lavatrice, naturalmente, non è stata l’unica causa dell’emancipazione, ma ha dato un contributo significativo.
Sfide per il futuro
Con il passare degli anni le lavatrici sono andate incontro a numerosi progressi. Le macchine attualmente in commercio sono dotate di tecnologie avanzate, come le connessioni wi-fi che consentono l’accensione a distanza.
La sfida più importante, tuttavia, è ridurre i consumi energetici. Dal 1996 l’Unione europea prevede che le lavatrici siano dotate di un’etichetta che indichi la classe energetica di appartenenza, cioè qual è il consumo medio della macchina. Inoltre, sono in corso di sperimentazione nuove tecnologie per diminuire i consumi.
Alcune statistiche sulle lavatrici oggi
Nel mondo ogni anno si vendono circa 170 milioni di lavatrici, con variazioni a seconda dei periodi. In Italia, secondo l’Istat il 96,2% delle famiglie possiede una lavatrice, che è l’elettrodomestico più diffuso dopo il frigorifero. Nel mondo industrializzato (Nord America, Europa occidentale e Paesi industriali dell’Asia-Pacifico) c’è una lavatrice ogni 2,9 – 4,4 persone (a seconda della specifica area di riferimento). Nei Paesi in via di sviluppo, invece, l’elettrodomestico è molto meno diffuso. Nell’Africa subsahariana, per esempio, si conta solo una lavatrice ogni 125 persone.
Più in generale, nel mondo approssimativamente due miliardi di persone usano la lavatrice, mentre il resto della popolazione continua a lavare a mano. Ma da quando esiste questo elettrodomestico?