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4 Gennaio 2024
8:02

L’azienda CMG ascolta le nostre conversazioni su smartphone? Google, Amazon e Apple smentiscono

L'azienda CMG Local Solutions avrebbe sviluppato un servizio che permetterebbe di ascoltare di nascosto le nostre conversazioni da smartphone così da consigliarci pubblicità di prodotti e servizi annessi. Google, Amazon ed Apple hanno però negato che sia attivo sui loro dispositivi.

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L’azienda CMG ascolta le nostre conversazioni su smartphone? Google, Amazon e Apple smentiscono
active listening telefoni ci ascoltano

Al momento possiamo continuare a stare tranquilli: non esistono conferme ufficiali che certifichino che gli smartphone e altri dispositivi "smart" possano ascoltare di nascosto le nostre conversazioni, così da consigliarci prodotti e servizi correlati a ciò di cui abbiamo parlato. È un argomento di cui si discute spesso, ma finora si è rimasti sempre nel campo delle ipotesi.

Un possibile sospetto che una pratica del genere possa essere messa in atto da alcune aziende, però, è cresciuto dopo che, il 14 dicembre scorso, la testata 404 Media ha pubblicato un articolo inerente un servizio che veniva offerto sul sito di Cox Media Group (CMG) dove veniva proposto l'utilizzo dell'active listening (tradotto in italiano "ascolto attivo"), cioè la possibilità di ascoltare segretamente le conversazione degli utenti mediante i microfoni posti all'interno di diversi dispositivi smart.

Interpellate sul caso, però, Google, Amazon e Apple hanno smentito in modo categorico di permettere che un simile servizio venga attivato sui loro dispositivi. Capiamo cos'è successo e se possa costituire una prova che possiamo essere ascoltati di nascosto attraverso i nostri dispositivi.

Il caso CMG Local Solutions

La società che ha pubblicizzato il prodotto di active listening è CMG Local Solutions, parte del gruppo statunitense CMG, che in una pagina web proprietaria sottolineava anche la possibilità di scegliere l'area territoriale da colpire con gli annunci pubblicitari selezionando un target nazionale, regionale o un'area specifica in un raggio tra le 10 e le 20 miglia (16-32 km).

A oggi è bene specificare che non vi è più alcun riferimento al servizio sopra citato né sul sito ufficile né sulle pagine social di CMG; una copia della pagina web rimossa è stata salvata su cloud da terzi ed è disponibile tra le fonti di questo articolo.

Il servizio, a detta di CMG, sarebbe stato in grado di utilizzare degli algoritmi di machine learning per analizzare le conversazioni vocali degli utenti e comprendere le loro necessità in termini di prodotti e servizi; a questo punto un'azienda interessata al servizio di CMG sarebbe stata in grado di accedere a questi dati e di inviare annunci pubblicitari personalizzati solamente agli utenti con interessi in linea con l'offerta dell'azienda. Sul sito web di CMG, infatti, si leggeva (tradotto in italiano):

Cosa significherebbe per la tua azienda se potessi rivolgerti a potenziali clienti che discutono attivamente della loro necessità dei tuoi servizi nelle loro conversazioni quotidiane? No, non è un episodio di Black Mirror: è Voice Data e CMG ha le capacità di utilizzarlo a vantaggio del tuo business.

Le dichiarazioni di Google, Amazon e Apple

Per fare ciò che aveva promesso, CMG avrebbe dovuto accedere ai dati collezionati dai microfoni su smartphone, assistenti vocali e altri dispositivi sviluppati da società terze come Google, Amazon e Apple. Tutte queste aziende, però, hanno smentito in modo unanime la possibilità di registrare e processare dati mediante microfoni posizionati sui loro prodotti. Google, per esempio, ha dichiarato che:

 Da anni, Android impedisce alle applicazioni di raccogliere audio quando non sono attivamente utilizzate.

Lo stesso ha fatto Amazon, produttrice della linea di assistenti smart Echo che integrano l'assistente vocale Alexa, dichiarando:

Il prodotto descritto non sarebbe utilizzabile sui dispositivi Echo, perché non condividiamo le registrazioni vocali con terze parti.

Considerazioni finali

Mettendo insieme tutte le informazioni, quindi, non vi è stata nemmeno in questo caso una chiara evidenza relativa alla possibilità di registrare le conversazioni degli utenti; tuttavia è legittimo ipotizzare che dietro la proposta di CMG vi fosse un servizio potenzialmente utilizzabile.

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