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8 Ottobre 2024
19:30

Google usa l’intelligenza artificiale per proteggere gli smartphone Android dai ladri: ecco come

Google sta rilasciando nuove funzioni AI per proteggere gli smartphone Android dai furti: Theft Detection Lock, Offline Device Lock e Remote Lock: le prime due sono disponibili per Android 10+; la terza anche per Android 5+. Ecco come funzionano.

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Google usa l’intelligenza artificiale per proteggere gli smartphone Android dai ladri: ecco come
Theft Detection Lock di Google
Credit: Google.

Google sta rilasciando nuove funzionalità di sicurezza (annunciate durante lo scorso evento Google I/O) volte a proteggere gli smartphone Android dai furti sfruttando sapientemente l'intelligenza artificiale per garantire la sicurezza dei dati personali in caso di sottrazione del dispositivo. Queste funzionalità, distribuite tramite i Play Services, includono strumenti avanzati, come il blocco automatico del dispositivo in caso di furto tramite la funzionalità Theft Detection Lock, la protezione offline mediante Offline Device Lock e la possibilità di bloccare il telefono da remoto sfruttando la feature Remote Lock. Con l'uso combinato di sensori, connessioni wireless ed AI, Google punta a innalzare notevolmente la sicurezza dei dati degli utenti Android. Le novità sono in distribuzione e potrebbero non essere disponibili per tutti. Lato compatibilità, le funzioni Theft Detection Lock e Offline Device Lock sono supportate su qualsiasi dispositivo con Android 10 o versioni successive, mentre per Remote Lock basta disporre di un device con Android 5 o versioni successive.

Come funziona l'AI applicata alla protezione dei dispositivi Android

Come accennato nell'introduzione, le funzioni AI per la protezione dei dispositivi Android in caso di furto che Google sta distribuendo gradualmente sono tre. Conosciamole più da vicino.

  • Theft Detection Lock: questa funzione sfrutta l'intelligenza artificiale per rilevare quello che Google definisce «un movimento comune associato al furto». Nel momento in cui questo tipo di movimento viene identificato, lo schermo del dispositivo si blocca immediatamente, impedendo al ladro di accedere ai dati personali del proprietario del dispositivo rubato. Questo sistema sfrutta la potenza dei sensori integrati nei dispositivi, insieme a Wi-Fi e connessioni con altri dispositivi smart, per monitorare continuamente la situazione.
  • Offline Device Lock: quest'altra funzione di sicurezza si attiva nel caso in cui il ladro tenti di disattivare la connessione Internet del telefono, con lo scopo di evitare il tracciamento del dispositivo tramite servizi del calibro di “Trova il mio dispositivo”. Il dispositivo si bloccherà automaticamente, prevenendo l'accesso ai dati anche se non è più connesso alla rete. Questo è particolarmente importante qualora il telefono venga rubato in contesti privi di segnale o dove l'accesso a Internet è disabilitato.
  • Remote Lock: con questa funzione è possibile bloccare, con l'ausilio di un altro dispositivo, lo smartphone che è stato rubato dal ladro. In che modo? Molto semplicemente usando il proprio numero di telefono e superando un rapido controllo di sicurezza. Questa funzione è stata pensata per tutti quei casi in cui non è possibile agire mediante la funzione “Trova il mio dispositivo”.
Funzioni di sicurezza AI Google
Credit: 9To5Google.

Disponibilità delle nuove funzioni di sicurezza basate sull'AI

Per quanto riguarda la disponibilità delle nuove funzioni di sicurezza basate sull'AI di Google, queste sono già in fase di distribuzione. Bisogna tener presente, però, che Theft Detection Lock e Offline Device Lock sono disponibili solo per smartphone aggiornati ad Android 10 o versioni successive; Remote Lock, invece, è disponibile sui terminali che sono aggiornati ad Android 5 o versioni successive.

Il vostro dispositivo Android, pur soddisfacendo i requisiti minimi appena riportati, non ha ancora ricevuto queste novità? Come spiegano i colleghi di The Verge, se non avete ancora le funzionalità «potete provare ad aggiornare Google Play Services, anche se Google tende a distribuire nuove funzionalità nel tempo, piuttosto che a tutti contemporaneamente».

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