;Resize,width=638;)
Il gossip, o "pettegolezzo" affonda le radici in meccanismi evolutivi che hanno garantito la sopravvivenza e la coesione dei gruppi umani. La tendenza a scambiare informazioni e opinioni su persone assenti ha permesso ai nostri antenati di selezionare alleati e di scoraggiare comportamenti pericolosi. A livello biologico, il piacere che si prova nel raccontare e ascoltare vicende altrui è legato al rilascio di sostanze gratificanti nel cervello, come la dopamina, capaci di rafforzare la ricerca di legami sociali. Da semplice passatempo, lo scambio di indiscrezioni si trasforma così in una “valuta relazionale” con cui creiamo fiducia, orientiamo la reputazione e manteniamo la compattezza del gruppo. Comprendere queste radici profonde aiuta a riconoscere nel gossip non solo un divertimento, ma anche un potente strumento di regolazione sociale.
Cos’è il gossip e perché fa parte di noi
Se, genericamente, quando parliamo di gossip ci viene da pensare allo scoop, alla “notiziona” sulla vita personale di qualche star di Hollywood, è interessante scoprire che il gossip, di per sé, riguarda tutti noi. Ogniqualvolta qualcuno parla di noi e condivide dettagli sulla nostra vita quando siamo assenti, o quando noi lo facciamo su qualche altra persona in quel momento non presente, stiamo facendo gossip. Pettegolezzi, ciarlerie, “cosa da donne”: il gossip è in realtà un importante comportamento di gruppo che ha giocato un ruolo cruciale nella sopravvivenza dei nostri antenati.
Per capirne il motivo, immaginiamo una tribù preistorica, dove non esistono istituzioni statali, forze dell’ordine o modi di comunicare a distanza. Per questi esseri umani, conoscere i comportamenti dei membri del gruppo – chi si era dimostrato leale o chi risultava inaffidabile – non era un vezzo, ma determinava la forza e il benessere della comunità, quanto i membri del gruppo potessero fidarsi gli uni degli altri. È stato quindi un fondamentale strumento per tenersi stretti potenziali alleati ed evitare chi avrebbe potuto tradire la fiducia: il gossip ha contribuito in maniera netta a stabilire regole e valori condivisi, rafforzando la coesione sociale e disincentivando comportamenti antisociali anche quando il leader non si trovava nei paraggi a monitorare direttamente.

Il gossip ci regala dopamina
La biologia del nostro cervello ha incentivato il diffondersi di questo comportamento, promuovendo chi tra di noi provava piacere a “gossippare”. Come risultato, per la maggior parte di noi, ascoltare o raccontare i fatti degli altri attiva il circuito della ricompensa, rilasciando dopamina e facendoci provare piacere.
Così come quando mangiamo cioccolato o guardiamo un film che amiamo, la dopamina attiva un meccanismo chimico di rinforzo che, attraverso il piacere, ci spinge a ricercare e ripetere i comportamenti che forniscono il rilascio di questo neurotrasmettitore. Questo spiega perché il gossip può diventare irresistibile: è un piacere sociale, una connessione che ci fa sentire parte attiva di un gruppo e che il nostro cervello ha imparato a promuovere per aumentare le chance di sopravvivenza, beneficiando della protezione delle persone vicine a noi.
Gossip e legami sociali: uno strumento di connessione
Se il gossip è così diffuso, quindi il motivo è che ci aiuta a costruire relazioni. Parlare degli altri ci permette di creare un linguaggio comune, di condividere opinioni e giudizi e di stabilire complicità con chi ci ascolta. È come se il gossip fosse una “moneta sociale” con cui compriamo fiducia e senso di appartenenza.
Inoltre, il gossip funge da guida nelle dinamiche sociali, offrendoci informazioni preziose per capire chi ha più influenza, chi è inaffidabile o chi infrange le regole. In questo senso, è una sorta di bussola che ci orienta nelle complessità della vita di gruppo.

Lo psicologo evolutivo Robin Dunbar definisce il gossip come un meccanismo linguistico di “toelettatura sociale”, analogo alle pratiche di pulizia reciproca (il grooming) che le scimmie fanno le une sulle altre. Per Dunbar, il linguaggio stesso si è evoluto per la condivisione di informazioni soprattutto sociali, e il gossip funge da regolatore della reputazione, un modo per distribuire collettivamente le informazioni critiche sulla condotta altrui, promuovendo la cooperazione su larga scala.