0 risultati
video suggerito
video suggerito
2 Marzo 2025
15:00

Le torri che hanno segnato le città d’Italia: lo “skyline medievale”, da Bologna a Siena

Nel tardo Medioevo, lo skyline delle città italiane era dominato da torri private, civiche e campanili. Simboli di potere e difesa, molte sono scomparse, ma alcune, come le Due Torri di Bologna o la Torre del Mangia a Siena, ancora caratterizzano il paesaggio urbano.

Ti piace questo contenuto?
Le torri che hanno segnato le città d’Italia: lo “skyline medievale”, da Bologna a Siena
torri medievali

Nel Basso Medioevo (il periodo compreso tra l’anno 1000 e la fine del Medioevo nel XV secolo) in molte città dell’Italia centrale e settentrionale si affermarono i comuni e le signorie. Nei centri urbani furono costruite numerose torri, alcune di proprietà di famiglie nobili che volevano mostrare il loro potere e difendersi in eventuali guerre civili, altre edificate dalle istituzioni pubbliche e dalla Chiesa. L’altezza media delle torri non era elevata, non era paragonabile a quella degli attuali grattacieli, ma le torri dominavano gli skyline di molti centri urbani rendendoli le Manhattan del Medioevo. Il caso limite era quello di Bologna, nella quale nel Basso Medioevo svettavano, secondo le stime più attendibili, circa 100 torri, 24 delle quali sono in piedi ancora oggi. Ma anche in centri più piccoli, come a San Gimignano (Siena), lo skyline era dominato dalle torri.

Le torri medievali italiane

Nell’Italia centro-settentrionale, durante il Basso Medioevo nacquero i comuni e le signorie, cioè piccoli Stati indipendenti, nei quali il potere era amministrato principalmente dalle famiglie più in vista. Spesso nelle città si sviluppavano scontri e guerre civili, come quelle tra guelfi e ghibellini. In questo contesto, molte famiglie aristocratiche fecero costruire una torre privata all’interno delle città, utile sia come fortificazione difensiva, sia come simbolo di prestigio: essendo visibili da tutta la città, dimostravano immediatamente la ricchezza e l’influenza del proprietario. Oltre alle torri private, in molte città erano presenti torri civiche, costruite dalle istituzioni pubbliche, e i campanili delle chiese.

san gimignano
Vista panoramica di San Gimignano (Siena).

Per tale ragione, in numerosi centri urbani medievali italiani come Siena, Bologna, Firenze, Lucca, Pisa, San Gimignano, lo skyline era dominato dalle torri. In genere gli edifici avevano la pianta quadrata e la loro altezza non era particolarmente elevata: la maggior parte delle torri non superava i 40-50 metri di altezza (oggi il grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa, raggiunge gli 829 metri ed esistono decine di edifici superiori a 500 metri di altezza). Oltre alle torri vere e proprie, esistevano le case-torri, più basse e più larghe, che avevano funzione soprattutto abitativa. Con il passare dei secoli, gran parte delle torri medievali è andata distrutta. Alcune torri, però, restano in piedi ancora oggi: tra le più alte e famose figurano il Torrazzo di Cremona (cioè il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta) risalente al XIII secolo e alto più di 100 metri; il campanile della Basilica di San Marco a Venezia, costruito tra il 1150 e il XV secolo; la torre di Arnolfo a Firenze, edificata all’inizio del ‘300 sopra Palazzo Vecchio; la torre del Mangia a Siena, costruita in Piazza del Campo tra il 1325 e il 1349.  A San Gimignano restano in piedi 14 delle 72 torri esistenti nel Medioevo.

La torre del Mangia a Siena
La torre del Mangia a Siena.

Le torri di Bologna

Bologna era la città più ricca di torri d’Italia. Tuttavia, il numero esatto delle torri presenti in città nel Basso Medioevo non è noto con certezza: in passato si riteneva che fossero 180, ma in seguito gli studiosi hanno rivisto al ribasso la cifra e oggi si pensa che fossero circa un centinaio e che la loro altezza media fosse di circa 30 metri. Oggi in città restano in piedi 24 torri medievali. Le più note sono le Due Torri, uno dei principali simboli di Bologna: quella degli Asinelli, così chiamata dal nome della famiglia proprietaria, che risale all’inizio del XII secolo e, con i suoi 97 metri è la più alta della città; quella della Garisenda (dalla famiglia dei Garisendi), risalente allo stesso periodo, alta 48 metri. Entrambe le torri sono pendenti.

La torre degli Asinelli (Credits Didier Descouens)
La torre degli Asinelli. Credit: Didier Descouens.

Tra le altre torri bolognesi superstiti, figurano quella degli Azzoguidi, altra 61 metri, e quella dei Prendiparte, di 59 metri. In Piazza Maggiore svettano invece la Torre dell’Orologio, collocata sopra palazzo D’Accursio, del quale la torre costituisce il nucleo originale, e la Torre dell’Arengo, situata sul palazzo del podestà.

Fonti
Le torri di Bologna
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views