0 risultati
video suggerito
video suggerito
20 Febbraio 2024
14:20

Le città in Italia con l’aria più inquinata nel 2023: la classifica di Legambiente

L'ultimo report di Legambiente, Mal'Aria 2024, analizza i dati sui principali inquinanti. A vincere la maglia nera per i PM10 è Frosinone, a cui seguono le principali città del Nord Italia. Stando ai target fissati per il 2030, oltre la metà delle città italiane supera i limiti.

316 condivisioni
Le città in Italia con l’aria più inquinata nel 2023: la classifica di Legambiente
citta piu inquinate italia 2023

L'inquinamento dell'aria in Italia, soprattutto in zone critiche come la Pianura Padana, è tornata in questi giorni al centro del dibattito pubblico. Si è parlato molto, per esempio, di Milano come la terza città più inquinata al mondo. Purtroppo la situazione in Italia non è delle più rosee, con svariate città soprattutto al Nord che rimangono distanti dai limiti normativi che verranno approvati a breve dall'UE per il 2030 e sopratutto dai valori suggeriti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

È quanto emerge dal nuovo report realizzato da Legambiente, Mal'Aria 2024, nell'ambito della campagna CleanCities, che ha analizzato i dati del 2023 nei capoluoghi italiani di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10 / PM2.5) che del biossido di azoto (NO2), confrontandoli con la normativa nazionale ed europea in vigore ed interpretandoli sopratutto rispetto alle più recenti evidenze scientifiche in termini di impatto sulla salute.

Considerando i soli PM10, al primo posto nella classifica delle città che hanno più spesso sforato i limiti annuali troviamo Frosinone, seguita nella top 10 da 9 città del Nord.

La classifica delle città più inquinate d'Italia per il PM10

Un'anno, il 2023 – come dice lo stesso report – «con qualche luce e molte ombre». Delle 98 città monitorate, 18 hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 con almeno una centralina urbana (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 μg/m3).

Questa la top 10 delle città che hanno superato più spesso i limiti annuali da PM10:

  1. Frosinone che colleziona ben 70 giorni oltre i limiti;
  2. Torino, 66 giorni;
  3. Treviso, 63 giorni;
  4. Mantova, Padova e Venezia, 62 giorni;
  5. Rovigo e Verona, 55 giorni;
  6. Vicenza, 53 giorni;
  7. Milano, 49 giorni;
  8. Asti, 47 giorni;
  9. Cremona, 46 giorni;
  10. Lodi, 43 giorni.

Sebbene il numero delle città fuori dai limiti sia ancora molto alto, bisogna mettere in evidenza il miglioramento rispetto all’anno precedente. Nel 2022 erano state 29 le città fuori regola, mentre 31 nel 2021. Secondo Legambiente, però, la ragione di questo upgrade dei dati non dipende dall’atteggiamento virtuoso dei comuni o dalle azioni politiche messe in campo, quanto piuttosto da condizioni meteorologiche che hanno favorito meno la diffusione delle polveri sottili. Nei mesi invernali del primo semestre del 2023 e il successivo periodo autunnale, infatti, il tempo meteorologico è stato favorevole ad un più efficace rimescolamento della bassa troposfera e ad un maggior abbattimento al suolo degli inquinanti attraverso le precipitazioni meteoriche. Meglio per i polmoni di cittadini e cittadine che ogni giorno sono costretti a respirare aria con concentrazioni di inquinanti dannose per la salute, meno bene per la reale efficacia della azioni introdotte dal governo nazionale, dalle regioni e dalle amministrazioni comunali nel corso degli anni per fronteggiare questa emergenzza cronica che affligge da troppo tempo il nostro Paese, sopratutto nel periodo invernale.

Immagine

Perché l'Italia è ancora indietro sui livelli della qualità dell'aria

Tuttavia, le città italiane, da Nord a Sud, presentano ancora considerevoli ritardi rispetto ai valori più stringenti proposti dalla revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore dal 2030 (20 µg/m3 per il PM10, 10 µg/m3 per il PM2.5 e 20 µg/m3 per l’NO2). Per capire l'entità di questo ritardo, basti pensare che, se il 2030 fosse già qui – per il PM10 – delle 98 città analizzate, solo il 31% rispetterebbe oggi i nuovi limiti previsti, mentre solo una città, L'Aquila, rispetta attualmente i valori suggeriti dall'OMS, che potrebbero diventare vincolanti nel 2035. Per il PM2.5 questa percentuale scenderebbe ad appena il 16%, mentre sarebbe del 50% per l'NO2, sebbene in aumento negli ultimi 5 anni.

Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, commenta così i risultati ottenuti e snocciolati nel report:

Ancora una volta l’obiettivo di avere un’aria pulita nei centri urbani italiani rimane un miraggio. Le fonti sono note così come sono disponibili e conosciute le azioni e le misure di riduzione delle emissioni, ma continuiamo a registrare ancora forti e ingiustificati ritardi nel promuovere soluzioni trasversali. Serve quindi un cambiamento radicale, attuando misure strutturali ed integrate, capaci di impattare efficacemente sulle diverse fonti di smog, dal riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura e la zootecnia fino alla mobilità, dove le misure di riduzione del traffico e dell’inquinamento possono ben conciliarsi con una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti (…).

Cosa fare per combattere l'inquinamento atmosferico in città

Considerando che in Italia ci sono 47.000 decessi prematuri all’anno a causa del PM2.5, è cruciale – avverte Legambiente – che il governo italiano non ostacoli ulteriormente questo percorso, evitando deroghe e clausole che possano giustificare ritardi nel raggiungimento degli obiettivi. La stessa Legambiente promuove e sostiene una serie di proposte (consultabili all'interno dello stesso report) per cercare di uscire dalla morsa dell'inquinamento, tenendo conto delle diverse realtà territoriali e delle diverse fonti di emissioni, agendo su più fronti in maniera decisa e integrata.

In quest'ottica, fino al 6 marzo si svolge la campagna itinerante di Legambiente Città2030: le città e la sfida del cambiamento, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile, di cui è parte integrante la stessa Legambiente. Sono in totale 18 le città italiane coinvolte da questa campagna, con l'obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e di chiedere città più vivibili e sicure.

Durante le tappe, saranno organizzati incontri con rappresentanti delle amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere delle sfide legate alla mobilità sostenibile nei vari contesti urbani, nonché iniziative di piazza come flash mob, presidi, attività di bike to school.

Immagine
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views