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9 Dicembre 2024
13:28

“Malattia X” in Congo: cosa sappiamo, quali sono i sintomi e qual è la situazione in Italia

Una nuova malattia ipotetica ancora ignota sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo: causa febbre, mal di testa, tosse e anemia e colpisce soprattutto i bambini. L'autorità sanitaria locale e l'OMS hanno inviato team di esperti per aiutare la popolazione e identificare la causa della malattia. In Italia sono stati aumentati i controlli in porti e aeroporti e si sta monitorando un caso sospetto a Lucca.

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“Malattia X” in Congo: cosa sappiamo, quali sono i sintomi e qual è la situazione in Italia
Panzi Congo malattia x

In questi giorni, la Repubblica Democratica del Congo, in particolare l’area del Panzi nella provincia di Kwango, è in pieno allarme sanitario a causa di un’epidemia che in poco più di un mese, dal 24 ottobre al 5 dicembre scorso, ha già fatto registrare 406 casi ed ha mietuto in breve tempo 31 vittime, soprattutto fra i bambini di età inferiore ai cinque anni. Il principale problema che allarma non solo il Congo, ma tutto il mondo è che non sappiamo ancora se sia causata da un batterio o un virus e, come per altre epidemie, si teme il cosiddetto spillover, il salto da qualche specie animale all’uomo. Viene infatti definita "Malattia X", un termine usato per indicare un agente patogeno ancora sconosciuto, ma che potrebbe originare epidemie o – nel caso peggiore – una nuova pandemia dopo quella del COVID-19. La Repubblica Democratica del Congo era già stata colpita di recente da un’epidemia di vaiolo delle scimmie.

Il Panzi è una zona rurale difficilmente raggiungibile, caratterizzata da condizioni igieniche precarie, malnutrizione dei bambini, ridottissimo accesso alle cure e ai medicinali e questo rende estremamente difficile sia la diagnosi, che la cura della malattia. Il Governo congolese e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno inviato team di esperti e specialisti per raccogliere campioni da analizzare e per portare soccorso alla popolazione. In Italia per ora non è il caso di fare allarmismi, ma il Ministero della Salute ha predisposto un aumento dei controlli in porti e aeroporti e si sta tenendo sotto controllo un caso sospetto, anche se già guarito, a Lucca.

La situazione in Congo e i sintomi della malattia

La malattia si presenta con febbre, mal di testa, tosse e scolo nasale, i casi più gravi manifestano problemi respiratori e anemia .  I casi si stanno verificando nell’area di Panzi nella provincia di Kwango, una delle zone della Repubblica Democratica del Congo con il più alto tasso di malnutrizione, con condizioni sanitarie generali molto precarie e capacità di approvvigionamento di medicinali molto bassa. Tra l’altro, già da due anni nella zona è in atto un' epidemia di febbre tifoidea. La regione è difficile da raggiungere anche in condizioni normali, dista infatti ben 700 Km e a 48 ore di viaggio dalla Capitale Kinshasa. In più, la coincidenza con la stagione delle piogge sta rendendo tutto più difficile. Ad oggi, viste le condizioni generali della popolazione, non è ancora chiaro se sia la malattia ignota a provocare anemia o se l’anemia sia la condizione debilitante che favorisce l’insorgere della malattia.

Anemia Malattia X

Dopo i primi casi, sono stati inviati dall’Autorità sanitaria nazionale epidemiologi e medici esperti per valutare la situazione. Le equipe presenti sul posto, dall’analisi dei casi, hanno già avanzato alcune ipotesi: si tratta di una malattia di tipo respiratorio, che potrebbe anche essere collegata all’influenza stagionale che va da ottobre a marzo con un picco a dicembre e non si esclude che potrebbe trattarsi di casi di Covid-19.

La sindrome colpisce soprattutto bambini al di sotto dei 5 anni di età; dei 406 casi diagnosticati, la maggior parte sono giovani al di sotto dei 15 anni e i bambini di età compresa tra 0 e 14 anni rappresentano il 64,3% di tutti i casi segnalati. Sta colpendo in modo molto severo soprattutto bambini malnutriti, anemici e per i quali non si conosce il grado di copertura vaccinale. Ci sono poi 145 casi di età pari o superiore a 15 anni, di cui 9 sono morti. Il Ministro della Sanità ha affermato che i teams arrivati sul posto hanno attrezzature e medicinali, ma senza una diagnosi precisa è difficile procedere con le cure appropriate poiché non è noto al momento se si tratti di un batterio o di un virus. E’ molto complicato poter diagnosticare questa malattia in soli 34 giorni.

A livello nazionale in Congo, il rischio è valutato come moderato visto che l’epidemia è molto localizzata, ma nella regione  di Panzi l’allerta ad oggi è ai massimi livelli. La vicinanza dell'area con l'Angola solleva anche preoccupazione per potenziale trasmissione transfrontaliera.

Repubblica Democratica del Congo

Malattia X, qual è la situazione in Italia

Per ora non c'è motivo di allarmarsi in Italia, anche se il Ministero della Salute Italiano ha innalzato il livello dei controlli in porti e aeroporti, in particolare per i voli diretti provenienti dal Congo. Inoltre, si sta tenendo sotto controllo un paziente che, di ritorno dalla Repubblica Democratica del Congo era stato ricoverato il 22 novembre scorso all’Ospedale di Lucca per febbre e forte anemia per poi essere dimesso il 3 dicembre perché guarito. Ad oggi viste le coincidenze riscontrate sia per i sintomi accusati dal paziente sia per la sua provenienza, l'ospedale San Luca di Lucca ha avvertito l'Istituto Superiore di Sanità e si sta monitorando la persona sebbene sia ormai guarita.

Cos'è la Malattia X e come si diagnostica una malattia infettiva?

Il nome "Malattia X" non fa riferimento a uno specifico batterio o virus attualmente circolante. Scienziati e ricercatori utilizzano il termine "Malattia X" per identificare una malattia ipotetica, di cui non si conosce ancora l'agente infettivo che l'ha originata, ma che potrebbe dare origine a epidemie e pandemie. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di inserire questa "Malattia X" nella lista delle patologie infettive prioritarie per aumentare il grado di preparazione e responsività della ricerca nel caso in cui si debba venire in contatto con un patogeno ancora sconosciuto. Per questo, fintanto che non verrà chiarita la natura del patogeno presente in Congo, viene definita con questo nome.

Analisi del sangue

La diagnosi di una malattia infettiva viene fatta sulla base di una serie di sintomi e in seguito a esami diagnostici quali analisi del sangue o radiografie, in seguito ai quali i medici avanzano delle ipotesi sulla presenza di una possibile infezione. Poi dovranno individuare se l’infezione sia provocata da un virus, da un batterio o da un micete.
A questo punto, specifici test di laboratorio consentono di identificare l’agente eziologico della malattia. E’ necessario prelevare campioni organici dal paziente quali sangue, muco, essudato, urina, feci o frammenti di tessuto e successivamente i campioni vanno sottoposti a diverse tipologie di test; in particolare esami al microscopio, colture cellulari per evidenziare eventuale crescita di batteri, test che rilevano gli anticorpi contro specifici microrganismi o esami genetici del DNA o RNA.

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