0 risultati
video suggerito
video suggerito
14 Maggio 2025
17:30

Morto “Pepe” Mujica, chi era il “presidente più povero del mondo” ex guida dell’Uruguay dal 2010 al 2015

Scomparso il 13 maggio 2025 a 89 anni Pepe Mujica, l'ex presidente uruguayano capace di suscitare interesse in tutto il mondo e di diventare un emblema della lotta per i diritti sociali e civili. Ricostruiamo in sintesi la sua biografia.

16 condivisioni
Morto “Pepe” Mujica, chi era il “presidente più povero del mondo” ex guida dell’Uruguay dal 2010 al 2015
pepe mujica
José “Pepe” Mujica nel 2016.

José “Pepe” Mujica, nato a Montevideo il 20 maggio 1935 e scomparso il 13 maggio 2025 a 89 anni per un cancro all'esofago, è stato un attivista politico e un guerrigliero uruguayano che divenne presidente dell'Uruguay dal 2010 al 2015 e figura di riferimento della sinistra sudamericana. Da giovane militò nel movimento Tupamaros e per questo trascorse tredici anni in carcere. Liberato nel 1985 grazie a un’amnistia, riprese l’attività politica e fu eletto a prestigiosi incarichi istituzionali, fino alla presidenza dell'Uruguay. La sua presidenza, durata cinque anni, si è incentrata soprattutto sulla popolazione più povera, l’impegno a favore dei diritti civili e lo stile di vita sobrio e anticonsumistico. Era noto come “il presidente più povero del mondo” perché percepiva uno stipendio equivalente a 800 euro al mese. Da presidente, Mujica ha guadagnato grande popolarità anche al di fuori dei confini uruguayani. La sua scomparsa lascia un vuoto politico e umano difficile da colmare.

Nascita e prime attività politiche di Pepe Mujica

José Alberto Mujica Cordano, noto come Pepe Mujica, è stato un politico uruguaiano e presidente dell’Uruguay tra il 2010 e il 2015. Nato nel 1935 a Montevideo da una famiglia di origine basca, da adolescente Mujica si dilettò nello sport, ma presto abbandonò l’attività sportiva a favore di quella politica. Nel 1956 si iscrisse al Partito nazionale, una formazione politica centrista e nazionalista, che lasciò dopo breve tempo per aderire a gruppi schierati più a sinistra, di stampo fortemente socialista: dapprima raggiungendo l’Unione Popolare e, dai primi anni ’60, il Movimiento de Liberación Nacional Tupamaros, che, ispirandosi alla Rivoluzione cubana, promuoveva attività di guerriglia urbana e si batteva per i diritti dei lavoratori. In quegli anni di dittatura militare, infatti, c'era un fortissimo divario tra le classi ricche e povere e una crescente repressione politica che bloccava qualsiasi tentativo di miglioramento partito dal basso. Rispetto ad altri gruppi guerriglieri minori che si concentravano nelle zone di campagna, i Tupamaros sfidavano la dittatura con sequestri, rapine e sabotaggi nelle città.

Il nome del movimento arrivava dal generale Túpac Amaru II, il leader indigeno peruviano che tanti decenni addietro aveva guidato una rivolta contro il dominio spagnolo nel XVIII secolo.

Bandiera dei Tupamaros uruguayani
Bandiera dei Tupamaros uruguayani.

Mujica fu ferito più volte nel corso delle azioni di guerriglia e subì diversi arresti. Nel 1971 riuscì a evadere dalla prigione, ma l’anno successivo, quando l’Uruguay stava attraversando una fase di crescente autoritarismo e limitazione dei diritti, fu nuovamente catturato e rinchiuso in carcere.

Dalla dittatura al ristabilimento della democrazia

Mujica era in prigione nel 1973, quando il presidente dell’Uruguay, Juan María Bordaberry, realizzò un colpo di stato, sciogliendo il parlamento. Iniziò così la lunga dittatura civile-militare uruguayana, che detenne il potere per dodici anni. Mujica venne liberato grazie a un’amnistia solo dopo il ristabilimento della democrazia, nel 1985. Non perse tempoi, e riprese subito l’attività politica, fondando insieme ad altre ex membri dei Tupamaros il Movimento di Partecipazione Popolare, un gruppo politico di sinistra che aderì a una coalizione più vasta, il Fronte Ampio, schierato su posizioni progressiste.

Nel 1994 Mujica fu eletto deputato e nel 1999 divenne senatore. I consensi del Fronte Ampio e del Movimento di Partecipazione Popolare aumentarono progressivamente e anche Mujica guadagnò popolarità, soprattutto dopo che, nel 1999, lo scrittore Miguel Angel Campodónico pubblicò la sua biografia, intitolata semplicemente Mujica.

Nel 2005 entrò nel governo con l’incarico di ministro dell’agricoltura, che tenne per tre anni.

Mujica presidente dell’Uruguay

Nel 2009 Mujica si candidò alla presidenza della Repubblica e risultò vincitore al ballottaggio con il 55% dei voti. Si insediò il primo marzo 2010 e conservò la carica per cinque anni. Da presidente, Mujica si occupò di politiche sociali, agendo, almeno in parte, in continuità con il suo predecessore, Tabaré Vázquez, con l’aumento della spesa sociale e l’introduzione di politiche per combattere la povertà. Le scelte di Mujica consetirono all’Uruguay di diventare uno dei Paesi latinoamericani più attenti ai diritti sociali.

Il presidente, inoltre, sostenne strenuamente i diritti civili, legalizzando i matrimoni tra persone dello stesso sesso, cambiando la legge sull’aborto e rendendo legali, entro certi limiti, le droghe leggere. In politica estera, si avvicinò al Venezuela di Hugo Chavez, al Brasile di Lula e all’Argentina di Cristina Kirchner.

Mujca e il presidente Brasiliano Lula Da Silva
Mujca e il presidente brasiliano Lula Da Silva.

Dal punto di vista dello stile di vita, Mujica si misein luce per l’atteggiamento anticonsumistico, al punto da essere definito “il presidente più povero del mondo”: infatti, percepiva uno stipendio di circa 800 euro mensili.

Allo scadere del mandato, Mujica rifiutò di ricandidarsi, e fu sostituito dal suo predecessore, Tabaré Vázquez. Senatore fino al 2020, verso la fine dell'anno si ritirò a vita privata. È morto il 13 maggio 2025 dopo una lunga lotta contro un tumore all’esofago.

Il concetto della "sobrietà" di Mujica

Mujica era un uomo di sinistra, ma non era pregiudizialmente contrario al sistema capitalista, ritenendo solo che dovesse essere regolato. Pensava che gli uomini non dovrebbero pensare al profitto ma alla ricerca della felicità. A tale scopo, riteneva indispensabile ridurre i consumi, sostenendo il concetto della sobrietà. Come ultimo esempio di sobrietà, la sua ultima volontà è stata di essere seppellito sotto a una sequoia piantata da lui stesso. Come ebbe a dire sul tema:

La sobrietà è un concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi.

Idee del genere hanno garantito a Mujica grande popolarità non solo in Uruguay, ma in tutto il mondo.

Fonti
Escuela Confiar, José Pepe Mujca
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views