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20 Maggio 2024
16:44

Iran, il Presidente Raisi è morto in un incidente in elicottero: chi era e cosa succede adesso

Il Presidente iraniano Ebrahim Raisi ha perso la vita in un incidente aereo, dopo che il suo elicottero è precipitato al confine tra Iran e Azerbaijan. Cosa accadrà ora in Iran e quali potrebbero essere gli scenari dopo la sua morte?

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Iran, il Presidente Raisi è morto in un incidente in elicottero: chi era e cosa succede adesso
ebrahim raisi
Credits: Nasim Online, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons.

Il 19 maggio 2024 il Presidente dell'Iran Ebrahim Raisi, il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian e altri ufficiali del governo iraniano hanno perso la vita in seguito a un incidente aereo: l’elicottero su cui viaggiavano si è schiantato precipitando nell'area della Foresta di Dizmar, al confine tra Iran e Azerbaijan. Di ritorno da un viaggio istituzionale in territorio azero per l’inaugurazione di una diga, insieme al Presidente azero Ilham Aliyev, l’elicottero su cui viaggiava Raisi sembra essersi schiantato a causa della fitta nebbia e del maltempo, ma mancano ancora conferme ufficiali in merito ai motivi dell’incidente. Alcune ricostruzioni si concentrano sulle obsolete tecniche di costruzione, sulle tecnologie e sui sistemi di sicurezza degli elicotteri iraniani, in particolare in condizioni di maltempo come quelle incontrate nella giornata di domenica 19 maggio. Una delle ragioni, secondo il governo iraniano, è da attribuire all’embargo a cui è sottoposto l’Iran, che impedisce l'approvvigionamento di strumentazioni d’avanguardia ed anche adeguate tecniche di addestramento degli equipaggi utilizzati.

Chi era Ebrahim Raisi a livello politico 

Ebrahim Raisi rivestiva la carica di Presidente dell’Iran dal 2021, anno in cui l’astensionismo alle elezioni raggiunse i massimi storici nel Paese: solo il 41% dei votanti si recarono alle urne. Visto come uno dei potenziali successori della Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, Raisi aveva iniziato la sua carriera  negli anni ‘80: fu nominato infatti procuratore delle città di Karaj e Hamadan e poi vice procuratore di Teheran nel 1985. Nel 1988 fece parte del cosiddetto “Comitato della morte”, un comitato nato alla fine della guerra con l’Iraq, responsabile di esecuzioni sommarie, repressione e uccisione di circa 30.000 oppositori politici, denunciate da numerosi organismi internazionali a difesa dei diritti umani come Amnesty International e Human Rights Watch.

Per questa ragione, nel 2019 Raisi fu sanzionato dagli Stati Uniti per gravi violazioni dei diritti umani, elemento che probabilmente fu responsabile della perdita delle elezioni nel 2919. Fu poi Procuratore Generale, vice presidente della Corte Suprema e Presidente della Repubblica islamica dell’Iran dal 2021. Dal punto di vista politico, era definito un ultraconservatore e durante il suo mandato aveva aumentato le restrizioni in merito all’uso del hijab (il velo islamico) per le donne, con pene sempre più severe nei confronti degli omosessuali e con una dura repressione delle proteste avvenute in Iran a partire dal 2022, in seguito alla morte di Masha Amini.

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Ebrahim Raisi. Credits: Tasnim News Agency, via Wikimedia Commons.

I possibili scenari dopo la sua morte

Secondo l’art. 131 della Costituzione della Repubblica Islamica dell’Iran, in caso di malattia, inabilità permanente, dimissioni o morte del Presidente della Repubblica, il primo vice-presidente assume le sue funzioni, previa conferma della Guida Suprema, per un periodo massimo di 50 giorni entro i quali verrà eletto il nuovo Presidente. Attualmente in Iran è quindi nominato Presidente ad interim Mohammad Mokhber, molto vicino all’ayatollah Khamenei e vicepresidente durante il mandato di Raisi. Ex capo dell'Esecuzione dell'Ordine dell'Imam Khomeini o fondazione Setad, che possiede importanti quote di diverse industrie iraniane, creata negli anni ’80 con l'obiettivo di gestire le proprietà che furono confiscate dopo la rivoluzione del 1979. Mokhber è stato poi vice governatore della provincia del Khuzestan ed anche nel corpo medico delle Guardie della Rivoluzione Islamica, i Pasdaran, durante la guerra Iran-Iraq. Entro il termine stabilito di 50 giorni, il nuovo Presidente dovrà essere eletto da un consiglio formato dal capo della magistratura, dal vicepresidente e dal capo del Parlamento.  Cosa accadrà dunque dopo la morte di Raisi? E’ importante considerare che la Repubblica islamica dell’Iran vede a capo la Guida Suprema, rappresentata dall'ayatollah Ali Khamenei che è la figura apicale che decide tutto, sia su temi di politica estera, di politica interna e perfino approvazione dei candidati alle elezioni. La morte di Raisi dunque, nonostante sia un avvenimento importante, in un momento particolarmente delicato per il Medio Oruente, non sembrerebbe al momento rappresentare un elemento tale da creare instabilità all’interno del Paese, in particolare per il grande peso che ha il Corpo delle Guardie della Rivoluzione, i Pasdaran, responsabili della dura repressione delle proteste nate dal movimento “Donna, vita, libertà”.

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Proteste del movimento "Donna, vita, libertà", Credits: Taymaz Valley from Ottawa, Canada via Wikimedia Commons.
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