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Nave rigassificatrice di Piombino: siamo saliti a bordo della Italis LNG per mostrarvi il funzionamento

Il 20 marzo 2023 arriva nel porto di Piombino la Golar Tundra, che oggi batte bandiera italiana e si chiama Italis LNG. Ma come funziona questa nave rigassificatrice?

1 Agosto 2024
18:30
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Nave rigassificatrice di Piombino: siamo saliti a bordo della Italis LNG per mostrarvi il funzionamento
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Il 20 marzo 2023 arriva nel porto di Piombino la nave rigassificatrice. Dopo un anno dall’inaugurazione, abbiamo avuto l’autorizzazione per salire a bordo della nave rigassificatrice Italis LNG, che prima si chiamava Golar Tundra, per capire concretamente com’è la situazione e tirare un attimino le somme.

In questo video, vi mostriamo come funziona la nave. Ma prima di tutto, è importante capire cosa significa “rigassificare”.

 IL SISTEMA DI RIGASSIFICAZIONE A BORDO 

Come suggerisce la parola stessa, la rigassificazione consiste nel passaggio di stato, da liquido a gassoso. Ma a cosa serve questo passaggio di stato?

L’Italia estrae poco gas dal proprio territorio; la maggior parte è importata dall’estero. Quindi per arrivare fino al nostro Paese, il gas viaggia in due modi:

– nei metanodotti, in forma gassosa;

– su navi metaniere in forma liquida.

Perché liquida? Non per sfizio, ma perché quando il gas diventa liquido riduce di circa 600 volte il proprio volume, quindi se ne può trasportare di più. Per vostra informazione, per farlo diventare liquido non si agisce sulla pressione ma sulla temperatura, che deve arrivare a circa -162°.

Il punto qual è? Che il gas per essere utilizzato nelle nostre case, se vogliamo accendere il fornello, deve tornare in forma gassosa. Quindi, quando il gas liquido viene scaricato al porto, ci deve essere un sistema che riporta il gas allo stato gassoso, per immetterlo nella rete e questo passaggio avviene proprio sulla nave rigassificatrice.

Nel video, vi mostreremo i luoghi principali della nave dove avviene questo processo di rigassificazione.

Vedrete i tubi flessibili a cui si aggancia la nave metaniera per trasferire il gas in forma liquida. Vedrete i quattro grossi serbatoi, che contengono il gas: tre hanno una capienza di circa 48.000 metri cubi di gas, il quarto, di circa la metà, 24.000 metri cubi.

Ma soprattutto, vi mostreremo anche attraverso una ricostruzione 3D il luogo che è il cuore della rigassificazione: i vaporizzatori. 

Qui dentro si riscalda il gas liquido, che si trova a meno 162 gradi, per far sì che torni allo stato gassoso. Vedrete nel video come avviene questa modalità di riscaldamento. Attraverso delle tubature sigillate, il gas lascia la nave rigassificatrice e raggiunge la terraferma, tramite un metanodotto.

LA SICUREZZA DELLA NAVE E IL SUO IMPATTO AMBIENTALE 

Nella seconda parte del video poi, discutiamo cerchiamo di sollevare alcuni dubbi legati alla rigassificazione: in particolare, capiamo perché non c’è da avere timore legato alla sicurezza di queste navi.

In Italia infatti, oltre a questa nave gestita da Snam, ce ne sono altre tre: a Panigaglia, a Livorno e vicino Rovigo, che lavorano da decenni. Il quinto è una FSRU – come questa di Piombino – ed entrerà in funzione all’inizio del 2025 al largo di Ravenna.

Anche dal punto di vista ambientale, c’è un costante monitoraggio, sia dell’aria ma anche della flora e della fauna marine, quest’ultimo condotto dal Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata di Livorno (CIBM).

IL RECUPERO DEL “BOIL-OFF GAS” 

Tra le varie attività volte a ridurre l'impatto ambientale, si distingue il recupero del boil-off gas (BOG). Di cosa si tratta? Questo gas si produce durante il processo di rigassificazione: a causa dell’evaporazione del GNL, dovuta dal calore trasmesso dall'esterno del serbatoio verso l'interno.

Questo gas può essere catturato e riutilizzato con un doppio vantaggio: da una parte, permette di ridurre le emissioni, dall'altra, i costi.

Come viene recuperato? Il gas viene compresso e inviato in parte ai motori per la produzione di energia elettrica necessaria per alimentare la FSRU e in parte viene reimmesso in serbatoio. Questo passaggio è molto importante perché in questo modo non ci sono né scarti né emissioni.

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