Dopo i catastrofici incendi del 15 aprile 2019, la Cattedrale di Notre Dame, in Francia riaprirà in tutto il suo splendore a valle del completamento delle operazioni di ricostruzione. L'apertura al pubblico è programmata per domenica 8 dicembre 2024 dalle 18:30 (ora locale): le prenotazioni sono già attive sul sito ufficiale. I lavori di ristrutturazione, cominciati già da qualche anno, hanno subito un'importante spinta negli ultimi due anni, con la promessa appunto di riaprire l'iconica cattedrale entro la fine del 2024. Vediamo qui i passi salienti della ricostruzione e le modifiche/migliorie apportate sugli elementi di copertura.
La storia di Notre Dame e l'incendio del 2019
La cattedrale di Notre Dame, principale luogo di culto cattolico della capitale francese, fu realizzata tra il Dodicesimo e il Quattordicesimo secolo, a Parigi sull'Ile de la Cité, la parte orientale della città. Si contraddistingue per la sua particolare architettura gotica ed è nei fatti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 1991, ma la struttura nel suo complesso si compone di diversi tratti distintivi, come la presenza delle torri laterali di facciata che ospitano le campane, alte 69 metri, l'altissima guglia posta nella crociera della cattedrale e i coloratissimi rosoni in vetro. Nonostante la sua longeva età, non è mai stata interessata da incendi, fino al 2019.
Probabilmente a causa di un cortocircuito interno, il 15 aprile 2019 un incendio divampò e distrusse la copertura in legno della cattedrale. Sebbene le cause non sono state mai definite con chiarezza, sulla struttura erano già in corso operazioni di ristrutturazione, sia interna che esterna. La ragione più accreditata dell'incidente pare sia quella di un danneggiamento del circuito elettrico che gestiva il movimento delle campane, a causa delle impalcature. L'incendio fu così importante che condusse al crollo dello storico simbolo della cattedrale, ovvero la sua guglia, e causò un importante danneggiamento dei vetri formanti gli altrettanto iconici rosoni. I crolli interessarono circa i 2/3 del tetto e l'incendio fu domato solo dopo quasi 9 ore circa dall'innesco.
Le operazioni di ricostruzione
Il piano di restauro della cattedrale è partito ufficialmente il 9 dicembre 2021, data della prima approvazione avuta dall'ente francese di competenza. I lavori hanno beneficiato anche di importanti finanziamenti di cittadini privati e lo stato di avanzamento ha indicato sempre progressi costanti verso il restauro completo della cattedrale.
La protezione al fuoco
La ricostruzione ha ovviamente previsto la presenza di un più efficiente sistema di protezione incendio, che si distingue ora in una componente attiva ed una passiva. La parte attiva riguarda il sistema di tubature che distribuisce acqua tramite una diffusa rete di ugelli di copertura: questa si attiva automaticamente se l'analisi dell'aria interna alla cattedrale, costantemente monitorata, rileva una anomalia. In aggiunta, la struttura è monitorata internamente nelle parti più suscettibili, come la nuova guglia, tramite un sistema di termocamere. La parte passiva, invece, è rappresentata da un inspessimento dello spessore degli elementi di copertura (circa 15 mm più del necessario per resistenza) e dalla realizzazione di una compartimentazione dei volumi, realizzata tramite le stesse travature reticolari che supportano il peso del tetto. Questa compartimentazione permette di isolare l'eventuale incendio e aumentare sensibilmente il tempo di esposizione della struttura alle alte temperature.
La ricostruzione del tetto e della guglia
Di pari importanza, le operazioni di ricostruzione hanno riguardato la realizzazione di una guglia identica alla storica esistente, distrutta dagli avvenimenti del 2019. La stessa, insieme a tutta la copertura lignea, è stata riprogettata basandosi sui disegni originali e utilizzando legno ricavato da circa 2000 alberi. Il processo di realizzazione e montaggio della guglia, nello specifico, si è concluso da circa un anno ed è stato eseguito mediante un meticoloso lavoro di assemblaggio in sito, sostanzialmente suddiviso in quattro parti. Nella parte finale, 11 anelli concentrici in legno di diametro decrescente formano l'ossatura portate del sistema. La guglia ritorna quindi ai suoi originari 96 metri di altezza! Sicuramente però, il sistema di impalcature, alto fino a 100 metri e pesante circa 600 tonnellate, ha rappresentato una delle maggiori sfide nella sua ricostruzione.
Tutto il sistema di copertura ha una successiva finitura in piombo, mentre il punto più alto della guglia pare contenere delle reliquie di copertura salvate dall'incendio e il conseguente crollo del 2019.