OpenAI sarebbe in procinto di rilasciare una nuova funzionalità per ChatGPT che consenta un utilizzo simile a quello di un motore di ricerca: un'alternativa a Google in grado di rispondere alle domande degli utenti tramite intelligenza artificiale prendendo informazioni dal web (Wikipedia, articoli di giornale ecc.) riportando le fonti usate, generando contestualmente riassunti e proponendo contenuti multimediali rilevanti. Si tratterebbe di un prodotto in grado di fondere le capacità linguistiche espresse da GPT-4 con la possibilità di cercare contenuti, testuali o multimediali, nel World Wide Web. L'indiscrezione è ripresa da diverse fonti, tra cui Bloomberg, che parlano addirittura del lancio del sito search.chatgpt.com per oggi 9 maggio 2024, ma al momento il sito non è attivo e non ci sono comunicazioni ufficiali da parte di OpenAI.
Come potrebbe funzionare il motore di ricerca di OpenAI
Il funzionamento non è ancora stato rivelato, tuttavia possiamo ipotizzare che le funzionalità saranno simili a quelle espresse da Perplexity, un motore di ricerca che sfrutta le capacità linguistiche del modello GPT-3.5. Utilizzando Perplexity, infatti, ci troviamo a interagire con un chatbot che, oltre una risposta alla nostra richiesta, ci mostra anche la lista di siti web dai quali ha estrapolato i contenuti.
È quindi ipotizzabile che il futuro motore di ricerca di OpenAI sarà in grado di fornire, contestualmente alla risposta, non soltanto i link delle fonti consultate ma anche dei contenuti multimediali come immagini o video. Per esempio, cercando una ricetta, il chatbot potrebbe risponderci fornendoci un dettaglio dei vari step per la preparazione allegando delle immagini che raffigurano i vari passaggi.
Infine sembrerebbe che il nuovo prodotto di OpenAI potrebbe sfruttare il motore di ricerca Bing di Microsoft. Una scelta probabilmente dettata dal fatto che tra le due società vi è una forte partnership che ha portato la società di Redmond nell'ultimo periodo a investire ingenti quantità di fondi in OpenAI.
Quali sono i vantaggi di un motore di ricerca basato su AI
Tra le principali critiche mosse ai chatbot basati su AI vi è l'impossibilità di verificare le fonti sulle quali questi ultimi basavano le proprie risposte. L'evoluzione dei chatbot verso un approccio simile a quello di un motore di ricerca potrebbe quindi alleviare questo problema, dal momento che ricercare, linkare e citare articoli e documenti online è ciò che attualmente manca nel panorama dei chatbot più diffusi.
Potrebbe quindi aprirsi un nuovo capitolo per il settore delle ricerche online, non più basate sulla ricerca manuale di parole chiave all'interno di un browser web ma su query complesse date in pasto a un algoritmo di intelligenza artificiale.