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30 Settembre 2025
15:14

Chi ha inventato l’ora legale e quando è nato il cambio con l’ora solare

Il prossimo 26 ottobre ci sarà il passaggio dall'ora legale a quella solare: il primo ad aver intuito il potenziale di questa alternanza sarebbe stato Benjamin Franklin nel 1784. Tuttavia, si dovrà aspettare fino al 1916 per primo il cambio d'ora ufficiale.

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Chi ha inventato l’ora legale e quando è nato il cambio con l’ora solare
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Manca meno di un mese al cambio dall'ora legale all'ora solare: la notte tra sabato 25 ottobre e domenica 26 ottobre 2025, alle ore 03:00, le lancette dell'orologio che andranno spostate un'ora indietro. Ma chi ha inventato l'ora legale e da quando è in vigore in Italia? Il primo a proporre l'idea sarebbe stato lo scienziato e politico americano Benjamin Franklin mentre si trovava a Parigi: l'obiettivo, anche all'epoca, era quello di sfruttare al meglio le ore solari per ridurre lo spreco di luce diurna. La sua idea, però, venne inizialmente scartata, per poi essere ripristinata nel 1916 durante la Prima Guerra Mondiale ed entrare in vigore in Italia negli anni '60.

Come ogni anno, il passaggio all'ora solare ci permetterà di “guadagnare” un'ora di sonno in più e anticiperà di 60 minuti l'orario dell'alba e del tramonto, dandoci un'ora di luce in più al mattino presto, ma togliendocene una alla sera.

Chi ha inventato l’ora legale: Benjamin Franklin e William Willett

Secondo le ricostruzioni storiche, il primo ad aver proposto di spostare le lancette dell'orologio per utilizzare al massimo la luce solare fu lo statunitense Benjamin Franklin, politico e scienziato (inventore, tra l'altro, del parafulmine e delle lenti bifocali): durante la sua permanenza a Parigi nel 1784 pubblicò infatti un articolo sul Journal de Paris, in cui in modo scherzoso ironizzava sulle abitudini francesi di uscire a notte fonda e dormire fino a giorno inoltrato.

Proprio per questo, ipotizzò l'eventuale risparmio di candele se solo si fosse spostato indietro l'ora: la sua intuizione, inizialmente presa in considerazione, fu però dimenticata fino al 1909, quando l'imprenditore britannico William Willett pubblicò persino degli opuscoli stampati, in cui spiegava lo spreco di luce diurna durante i mesi estivi e il conseguente risparmio energetico con l'adozione della cosiddetta British Summer Time.

Nonostante l'adesione di personaggi di spicco, tra cui lo scrittore Arthur Conan Doyle e il futuro primo ministro britannico Winston Churchill, la proposta di Willett fu inizialmente osteggiata, per poi essere ripresa 7 anni dopo nel corso della Prima Guerra Mondiale.

Quando è stata introdotta l’ora legale in Italia

Ma, quindi, da quanto tempo è in vigore l'ora legale in Italia e chi ha deciso di spostare le lancette due volte l'anno?

Anche nel nostro Paese l'ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916, quando il risparmio energetico si rese indispensabile a causa del conflitto mondiale in corso. Negli anni successivi la sua adozione fu però altalenante, alternando anni in cui fu soppressa ad altri in cui venne ripristinata: con la creazione della Repubblica Sociale Italiana nel 1943, e l'Italia divisa a metà tra il governo nazi-fascista di Benito Mussolini e il Regno d'Italia, si giunse persino a due fusi orari diversi, dato che nel 1944 la Repubblica di Salò decise di adottare l'ora legale.

Dopo circa 20 anni di incertezza, nel 1966 la Legge n.1144 decretò l'entrata in vigore ufficiale dell'ora legale in Italia, con “l'ora normale anticipata, a tutti gli effetti, di sessanta minuti primi”. Allo stesso modo, nel 1996 il cambio dell'ora fu adottato con un calendario comune in tutto il resto dell'Unione Europea.

Ancora oggi, comunque, il dibattito su ora legale e ora solare è particolarmente acceso, al punto che fino a pochi anni fa il Parlamento Europeo ha iniziato a discutere di un'eventuale abolizione dell'alternanza. In ogni caso, il cambio di ora per i mesi estivi ha diversi vantaggi e svantaggi: tra aprile e ottobre 2025 si stima che saranno stati risparmiati 100 milioni di euro grazie a un consumo di 330 milioni di kWh di energia elettrica in meno, pari a circa 160 mila tonnellate di CO2  in meno immesse nell'atmosfera (dati Terna). Dall'altro lato, però, esistono alcuni studi scientifici hanno evidenziato dei possibili impatti negativi sulla salute e sul sonno.

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