0 risultati
video suggerito
video suggerito
18 Aprile 2025
13:00

Perché a Tokyo in Giappone non ci sono i cestini della spazzatura per strada?

Tokyo è famosa per la sua pulizia, ma sorprende per l'assenza di cestini pubblici. Questa scelta riflette una cultura di responsabilità personale, dove i cittadini sono educati a portare i rifiuti fino a casa. Inoltre, dopo l'attentato del 1995 nella metropolitana, la mancanza di cestini è anche una misura di sicurezza.

292 condivisioni
Perché a Tokyo in Giappone non ci sono i cestini della spazzatura per strada?
Immagine

Tokyo, in Giappone, è una delle città più pulite e ordinate al mondo, famosa per la sua efficienza e cura per l'ambiente. Tuttavia, un aspetto che sorprende sempre i visitatori è l'assenza di cassonetti e cestini pubblici lungo le strade della capitale: a prima vista, questo potrebbe sembrare un paradosso in una città con una così alta densità di popolazione. Eppure, la scelta di non posizionare cestini pubblici è il risultato di una lunga tradizione culturale e di ragioni pratiche legate proprio alla sicurezza della popolazione. Gli edifici giapponesi hanno spazi dedicati alla raccolta della spazzatura e ogni comune ha regolamenti molto rigorosi per la gestione dei rifiuti.

Una cultura fondata sulla responsabilità personale

In Giappone, la cultura della pulizia e del rispetto dell'ambiente circostante è radicata profondamente nella società, la popolazione viene educata fin da piccola a prendersi cura dei propri rifiuti e a non lasciarli nei luoghi pubblici. Questo si traduce nell'abitudine quotidiana di portare con se i propri rifiuti fino a quando non si arriva a casa o in spazi dove è possibile smaltirli correttamente. Le scuole giapponesi, ad esempio, insegnano ai bambini a pulire gli spazi e raccogliere i rifiuti, non delegano la pulizia a personale esterno, la responsabilità è totalmente affidata al singolo, anche in tenera età. La mancanza di cestini per strada dunque, è un prolungamento di questo insegnamento, che incoraggia l'individuo ad essere maggiormente consapevole del proprio impatto sull'ambiente e di essere responsabile di non lasciare traccia del suo movimento.

Motivi di sicurezza: l’attentato a Tokyo del 1995

Non avere cestini in città è una decisione che si è sviluppata nel tempo. In un recente passato, infatti, la città era effettivamente dotata di cestini pubblici, e la decisione di ridurre drasticamente il loro numero è legata a un tragico evento nella storia recente del Giappone: l'attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995 organizzato dalla setta religiosa Aum Shinrikyo, fondata da Shoko Asahara nel 1984, con lo scopo di rovesciare il governo e instaurare un regime dittatoriale.

Immagine

Il drammatico attentato si svolse nella metropolitana di Tokyo, tramite la diffusione di gas nervino allo stato liquido, contenuto in sacchetti di plastica avvolti da giornali e lasciati sul pavimento di alcune stazioni e vagoni. Nella stazione di Kasumigaseki, due dipendenti della Tokyo Metro, Tsuneo Hishinuma e Kazumasa Takahashi, compirono un gesto eroico che evitò una tragedia ancora maggiore: riuscirono a recuperare alcuni involucri da cui fuoriusciva il gas e li portarono in uno spazio chiuso per impedire che il veleno si diffondesse ulteriormente. Questo coraggioso gesto, purtroppo, costò loro la vita, ma permise di salvare molte altre persone. L'attacco causò la morte di 13 persone e intossicò oltre a 6000 individui, lasciando un segno indelebile nella storia di Tokyo.

Immagine

Negli anni a seguire tutti i membri della setta furono arrestati e il leader, Shoko Asahara, fu condannato a morte per impiccagione nel 2004, stessa sorte che toccò gli altri esecutori materiali dell’attentato. In seguito a tale avvenimento, il governo giapponese decise di limitare al massimo la presenza dei cestini, per evitare che qualcuno potesse emulare l’attentato del 1995, nascondendovi all’interno ordigni, gas o altri materiali pericolosi.

Raccolta differenziata in Giappone

Oltre ai motivi culturali e di sicurezza, la mancanza di cestini per la spazzatura è anche legata al sistema di gestione dei rifiuti molto rigoroso che caratterizza il Giappone. A Tokyo, i cittadini hanno l'obbligo di separare i rifiuti in diverse categorie: rifiuti combustibili, non combustibili, riciclabili e rifiuti pericolosi. Ogni comune ha regolamenti molto rigorosi per la gestione dei rifiuti e, se qualcuno non separa correttamente la spazzatura, può incorrere in multe o avvertimenti. In molte zone, i rifiuti che non sono correttamente separati non vengono nemmeno raccolti, e quindi la persona deve farsi carico di smaltirli correttamente entro un nuovo ciclo di raccolta.

Fonti
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views