Giovedì 7 ottobre alle 22.41 (ora locale), la prefettura giapponese di Chiba è stata colpita da un terremoto di magnitudo 5,9. Il sisma – avvertito in modo intenso a Tokyo – è tra quelli con la magnitudo più alta registrati dopo il 2011, quando un terremoto di magnitudo 9 colpì la regione del Tohoku, con conseguente incidente nucleare a Fukushima. Il Japan Meteorological Agency non segnala rischio tsunami e le autorità riportano al momento una ventina di feriti ma, per fortuna, ancora nessuna vittima.
Le caratteristiche del sisma
Le prime rilevazioni dell'USGS hanno registrato una magnitudo pari a 6,1 con una profondità del terremoto di 90 km, salvo poi aggiornare i valori a una magnitudo di 5,9 – come quello del 6 ottobre in Pakistan – e una profondità di 62 km. L'epicentro è stato individuato a circa 50 km dalla città di Tokyo e a una decina di km dalla città di Chiba, nell'omonima prefettura.
I danni riportati nell'area sono diversi, da incendi nelle abitazioni a treni parzialmente deragliati, fino a blackout diffusi e rottura delle tubature dell'acqua – come confermato dal giornale giapponese Japan Times. Hirokazu Matsuno – il segretario del Capo del Gabinetto giapponese – ha però dichiarato che non ci sono state anomalie nelle centrali nucleari né durante né dopo il sisma. La centrale più vicina, ricordiamolo, si trova nella prefettura di Ibaraki, ad un centinaio di chilometri dall'epicentro.
Cosa ha causato il terremoto di Chiba?
Il Giappone è un Paese situato al crocevia tra diverse placche tettoniche: quella Pacifica (a destra nell'immagine sottostante), quella Filippina (in basso), quella Eurasiatica (a sinistra) e quella Nordamericana (in alto). Sappiamo che i terremoti si verificano nella maggior parte dei casi lungo i margini di placca… in questo caso i margini sono addirittura tra quattro diverse placche, quindi non è difficile immaginarsi perché il Giappone abbia una sismicità così elevata. Più nel dettaglio, quello che si verifica è la subduzione, cioè lo scorrimento di una placca al di sotto dell'altra. Questo scorrimento causa a sua volta terremoti, che possono raggiungere valori di magnitudo molto elevati.
Non a caso, pressappoco nella stessa area del terremoto del 7 ottobre 2021, in passato già si era verificato un altro sisma di grande importanza. Parliamo di quello del Kanto, nel 1923. Durante il terremoto di magnitudo 8,1 morirono 42 mila persone e, come se questo non fosse abbastanza, il sisma innescò anche degli incendi che distrussero il90% degli edifici della città di Yokohama e il 40% di quelli di Tokyo.