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Vi siete mai chiesti perché alcune persone non possono avvicinarsi a un gatto senza iniziare a starnutire? Si tratta di una vera e propria crisi allergica e la colpevole è una particolare proteina chiamata Fel d 1, prodotta dalle ghiandole sebacee e salivari del gatto. Le allergie, in generale, sono il risultato di un sistema immunitario iperattivo che scambia sostanze innocue (allergeni) per pericolosi invasori. Nel caso dell’allergia ai gatti, durante la loro incessante toelettatura – quando si leccano il pelo con la lingua, per intenderci – i gatti diffondono questa proteina sul pelo e sulla pelle. Da qui, si disperde nell’aria e si deposita ovunque: dai mobili ai tappeti fino ai vestiti. I sintomi allergici comuni includono problemi respiratori (starnuti, naso che cola, tosse), reazioni oculari (occhi rossi, prurito, lacrimazione, gonfiore) e irritazioni cutanee (orticaria, prurito, arrossamenti). Va chiarito, però, che l'allergia ai gatti colpisce solo alcuni soggetti: è un mix tra predisposizione genetica e fattori ambientali. Molti di noi possono vivere circondati dai gatti senza il minimo fastidio, ma per chi è allergico è possibile adottare alcuni accorgimenti per godersi senza problemi il proprio amico felino.
È la seconda allergia respiratoria più comune: i sintomi
Cosa succede esattamente quando una persona allergica si avvicina a un gatto? Il sistema immunitario scambia la proteina Fel d 1 per un nemico e scatena una reazione difensiva sproporzionata, la classica reazione allergica. Il risultato? Una serie di sintomi che variano da fastidiosi a decisamente insopportabili:
- problemi respiratori: starnuti, naso che cola, congestione, tosse e, nei casi più gravi, asma;
- reazioni oculari: occhi rossi, prurito, lacrimazione e gonfiore;
- irritazioni cutanee: orticaria, prurito, arrossamenti e, in rari casi, gonfiore e anafilassi.

Si stima che il 10-20% della popolazione adulta sia allergico ai gatti, rendendola la seconda allergia più comune tra quelle respiratorie indoor dopo gli acari della polvere. Inoltre, le allergie ai gatti sono circa due volte più frequenti rispetto a quelle ai cani.
Influenza anche i tassi di abbandono dei gatti
E l’impatto non si ferma qui. Secondo diversi studi, l’allergia ai gatti influisce significativamente sulle decisioni di adozione e abbandono:
- il 6%-18% delle persone evita di adottare un gatto proprio a causa delle allergie;
- il 5%-19% degli abbandoni di gatti è motivato da problemi allergici dei proprietari;
- il 10-18% delle restituzioni di gatti adottati è dovuto a reazioni allergiche insostenibili nei nuovi padroni.
Insomma, Fel d 1 non solo mette a dura prova il nostro sistema immunitario, ma può anche determinare il destino di molti gatti nelle case e nei rifugi.
Come gestire l’allergia ai gatti senza dirgli addio: rimedi
Ora viene la domanda: se siete allergici, dovete davvero rinunciare all’idea di vivere con un gatto? Non per forza! Esistono diverse strategie per ridurre l’esposizione agli allergeni e convivere con il proprio micio senza che la casa si trasformi in una trappola per allergici.
Ecco alcune soluzioni pratiche:
- pulizia frequente: passare frequentemente l’aspirapolvere, lavare spesso tappeti e cuscini e pulire le superfici aiuta a ridurre la quantità di allergeni nell’aria;
- limitare l’accesso al gatto: evitare di farlo entrare nella camera da letto o in ambienti con molti tessuti che trattengono gli allergeni;
- usare purificatori d’aria;
- lavare il gatto: anche se non tutti i gatti apprezzano il bagno, lavarli di tanto in tanto può ridurre il livello di Fel d 1 nel pelo;
- farmaci e immunoterapia: se i sintomi sono gravi, consultare il proprio medico curante, farmacista o allergologo per valutare l’uso di antistaminici o differenti terapie;
- alimentazione specifica: esistono cibi formulati con anticorpi anti-Fel d 1, che neutralizzano la proteina allergenica presente nella saliva del gatto.

Esistono davvero gatti ipoallergenici?
Purtroppo, non esistono gatti completamente anallergici e non ci sono particolari differenze tra gatti a pelo lungo o corto o tra le varie razze. È credenza comune che alcune razze, come il Siberiano o il Balinese, producano meno Fel d 1, ma non ci sono ancora conferme solide. È appurato, invece, che i gatti maschi non castrati tendono a rilasciare più allergeni, quindi la sterilizzazione dell’animale può aiutare a ridurre la quantità di Fel d 1 in casa.
Anche se l’allergia ai gatti può essere un problema fastidioso, con le giuste precauzioni molte persone allergiche riescono comunque a vivere felicemente con i loro amici a quattro zampe. Alla fine, l’amore per un gatto vale qualche starnuto in più!