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14 Luglio 2025
7:00

Perché gli insetti sono attirati dalla luce? In realtà sono disorientati

Gli insetti notturni e le falene utilizzano fonti di luce naturale per orientarsi, ma le luci artificiali li disorientano perché i loro raggi non sono paralleli come quelli della luna. Contrariamente a quanto si pensa gli insetti non volano direttamente verso la luce, ma ci girano attorno, nel tentativo di aggiustare la rotta di volo.

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Perché gli insetti sono attirati dalla luce? In realtà sono disorientati
insetti attratti dalla luce

"Come una falena verso la fiamma": l'attrazione degli insetti notturni, come falene, mosche e coleotteri, verso le fonti di luce artificiale è così nota da essere proverbiale. Ma perché sono attirati dalla luce? In realtà, non volano "verso" una luce che li attira, ma piuttosto ci girano attorno! L'ipotesi più accreditata è che gli insetti utilizzino fonti luminose naturali (come la luna) per orientarsi al buio, mantenendo una rotta stabile grazie alla direzione dei raggi. Ma le fonti di luce artificiale, molto più vicine e numerose, confondono gli insetti, che si ritrovano a volare disordinatamente attorno alla luce nel tentativo di aggiustare la rotta. Questa teoria è stata confermata da un recente studio pubblicato su Nature, che ha mostrato come gli insetti notturni tendano a rivolgere il dorso verso la luce per orientarsi; questo porta a disorientamento e volo caotico quando la fonte luminosa di riferimento è molto vicina.

Come mai gli insetti sono attratti dalla luce: l’orientamento notturno

Non siamo i primi a porci questa domanda. I primi riferimenti scritti a questo comportamento si trovano nelle antiche poesie persiane, e l'utilizzo di una trappola luminosa per catturare falene (uno stratagemma utilizzato ancora oggi dagli entomologi) è menzionato addirittura negli scritti dell'agronomo latino Columella, risalenti al 60 D. C.

La teoria più accreditata sul perché gli insetti notturni siano attirati dalla luce ha a che fare con l'orientamento. Secondo questa spiegazione, gli insetti notturni utilizzerebbero fonti di luce naturale (come la luna e le stelle) come punto di riferimento. Queste sono fonti di luce "fissa": la loro distanza con il nostro pianeta fa sì che l'angolo con cui i loro raggi raggiungono il suolo sia costante. L'insetto riuscirebbe così ad allinearsi a questo angolo stabile, come se avesse una "bussola" naturale che punta non verso il Nord, ma verso la luce sovrastante.

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Gli insetti notturni si orientano mantendendo un angolo costante con una fonte luminosa fissa, ma le luci artificiali sono troppo vicine e l’insetto è disorientato nel tentativo di mantenere lo stesso angolo. Adattato da DeSouza, 2019

Questo meccanismo di orientamento si è evoluto nel corso di milioni di anni, ma l’introduzione recente delle luci artificiali – come lampadine, lampioni e altri dispositivi elettrici – lo ha compromesso. Queste fonti di luce infatti sono molto più vicine rispetto alla luna e per questo motivo proiettano raggi in tutte le direzioni, non in modo parallelo. Ed essendo più vicine di quelle naturali, finiscono per sovrastarle in intensità agli occhi degli insetti. Cercando di applicare lo stesso principio di orientamento, questi ultimi si trovano in difficoltà: nel tentativo di mantenere un angolo costante con una luce che li circonda da ogni lato, gli insetti finiscono per volare in modo caotico, spesso in traiettorie a spirale.

Le conferme alla teoria sul disorientamento degli insetti con la luce artificiale

Nonostante fosse la più accreditata, questa teoria però mancava di conferme sperimentali a causa della difficoltà nel monitorare con precisione il volo degli insetti. Questo fino a quando un gruppo internazionale di ricercatori è riuscito, grazie all'utilizzo di sofisticate videocamere stereoscopiche ad alta risoluzione, a tracciare con precisione la traiettoria del volo delle falene notturne in laboratorio. La loro ricerca, pubblicata su Nature nel 2024, ha confermato che il volo di questi insetti non è diretto verso la fonte luminosa, ma ci gira attorno: dall'esame delle traiettorie risulta infatti che le falene rivolgono il dorso verso la fonte luminosa di riferimento quando volano.

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Le tre traiettorie di volo degli insetti notturni nei pressi di una luce artificiale, da Fabian et al, 2024

In presenza di una luce artificiale come una lampadina, sono stati osservati tre tipologie di volo:

  • a "orbita": l'insetto gira in un cerchio stretto sotto la fonte luminosa;
  • a "stallo": l'insetto ascende rapidamente con il dorso rivolto verso la luce per poi ricadere in basso;
  • a "inversione": quando la luce proviene dal basso, l'insetto si capovolge in volo e finisce a terra.

Quando i ricercatori hanno "simulato" l'angolazione di luce naturale con fonti artificiali (per esempio illuminando dall'alto un lenzuolo bianco), gli insetti sono tornati a volare in maniera regolare.

Anche se non è ancora confermato il meccanismo preciso con cui gli insetti riescono a interpretare l'angolo di provenienza della luce, questo studio conferma che non sono attratti dalla luce artificiale, ma che questa, piuttosto, li induce in confusione. La forma delle lampade, la loro disposizione nello spazio e la vicinanza con altre fonti luminose sovrapposte tra loro non fanno che complicare ulteriormente la situazione, e gli insetti finiscono per volare in maniera caotica, a volte sbattendo contro di esse, dandoci l'impressione sbagliata che siano attratti dalla luce in sé.

Gli effetti della luce su diversi tipi di insetti notturni

Questo fenomeno è molto pronunciato per la luce ultravioletta e quella blu, verso la quale molte falene e mosche sono particolarmente sensibili. Attenzione, non tutti gli insetti notturni sono influenzati alla stessa maniera dalla luce: la maggior parte delle specie zanzare, per esempio, non si orienta con la luce per cercare chi pungere bensì si basa sul calore corporeo, sull'anidride carbonica e sui nostri odori. Ecco perché le zanzare ci trovano benissimo anche al buio, ed ecco perché le lampade "zapper" vendute proprio come espediente antizanzara, non funzionano con loro e finiscono solo per friggere altri insetti notturni non molesti.

Altre specie di insetti potrebbero essere influenzate dalla luce per motivi non legati all'orientamento: le lucciole utilizzano la propria naturale bioluminescenza durante il corteggiamento e potrebbero per questo finire per essere attratte da luci artificiali. Anche effimere e libellule, pur essendo insetti diurni, sono a volte attratte dalla luce notturna, ma non è ancora chiaro se confondano certe fonti di luce polarizzata per il riflesso di uno stagno o un corso d'acqua oppure, nel caso delle libellule, se sfruttino l'area attorno a una lampada, zeppa di insetti confusi, come un ricco terreno di caccia.

Altre ipotesi sull'attrazione degli insetti verso la luce

Esistono altre possibili spiegazioni sul comportamento di attrazione degli insetti notturni verso la luce, proposte dagli scienziati negli anni 50-60, ma contrariamente alla teoria della "bussola" luminosa, non hanno molte evidenze sperimentali a loro favore.

Una di queste è che gli insetti interpretino la luce come una "via di fuga": per evitare di rimanere intrappolati dentro cespugli, gli insetti preferirebbero zone da cui proviene la luce, una finestra aperta tra il fogliame attraverso la quale possono fuggire. Tuttavia questa ipotesi non rispecchia affatto il comportamento osservato degli insetti, che non volano diretti verso la luce, ma ci girano attorno.

Un'altra spiegazione è che gli insetti notturni non siano attirati dalla luce in sé, ma dal calore che genera. Anche se molti insetti, sia notturni che diurni, sono attratti da fonti di calore per ragioni di metabolismo, questa spiegazione non è del tutto soddisfacente: gli insetti notturni sono stati osservati volare anche attorno a luci artificiali "fredde", la cui temperatura non era più calda dell'ambiente circostante.

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