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16 Agosto 2025
15:00

Perché in Cina si mangia la carne di cane

In Cina il consumo di carne di cane ha origini antiche, legate a sopravvivenza, medicina tradizionale e usi rituali, soprattutto in alcune regioni. Oggi è una pratica minoritaria in declino, osteggiata da molti cittadini e oggetto di restrizioni legislative e cambiamenti culturali.

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Perché in Cina si mangia la carne di cane
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Il consumo di carne di cane in alcune aree della Cina suscita da tempo reazioni contrastanti, specialmente da parte dell'opinione pubblica internazionale. La verità è che, in passato, il cane era una fonte di cibo accessibile e funzionale alla sopravvivenza, tanto che alcune razze erano allevate proprio per il consumo alimentare, e in alcune zone queste abitudini sono sopravvissute fino a tempi recenti. Oggi però è una tendenza in forte declino, sia per cambiamenti culturali interni sia per pressioni sociali e normative.

Consumo di carne di cane in Cina: origini storiche e contesto culturale

La tradizione di consumare carne di cane in Cina ha radici antichissime, risalenti a più di duemila anni fa. Le fonti storiche ne attestano l'uso già durante la dinastia Zhou (1046-256 a.C.), quando il cane era considerato uno degli animali utili alla sussistenza della famiglia contadina. In un'epoca segnata da frequenti carestie e difficoltà economiche, era consueto allevare animali in funzione della loro utilità alimentare, piuttosto che affettiva. Il cane, al pari di altri animali da cortile come il maiale o pollame, veniva quindi allevato per la sua carne, in particolare nelle regioni dove le risorse scarseggiavano. In alcune culture locali, la carne di cane era considerata pregiata e veniva servita in occasioni speciali o offerte in sacrificio durante rituali tradizionali.

Inoltre, secondo la medicina tradizionale cinese, la carne di cane possiede proprietà "riscaldanti" (yang), e viene ritenuta utile durante l'inverno per contrastare il freddo, rafforzare il corpo e stimolare la circolazione. Per questo motivo la sua presenza è stata storicamente più marcata nelle province meridionali, più fredde.

Il Festival di Yulin e la reazione pubblica al consumo di carne di cane

Uno degli episodi più noti e controversi legati al consumo di carne di cane è il Festival di Yulin, un evento che si svolge ogni anno nel mese di giugno nella regione del Guangxi, durante il solstizio d'estate. Per i promotori, in un'ottica medico-tradizionale, la carne di cane andrebbe consumata in questo periodo per "riequilibrare le energie del corpo".

Istituto nel 2009 da commercianti locali come strategia di marketing per attrarre visitatori e aumentare le vendite, il festival è diventato oggetto di critiche sia a livello nazionale che internazionale. Le immagini di centinaia di cani rinchiusi in gabbie anguste, trasportati in condizioni precarie e macellati in pubblico hanno suscitato forti proteste da parte delle organizzazioni per la protezione degli animali, ma anche da numerosi cittadini cinesi, specialmente giovani, che considerano questa pratica crudele e obsoleta.

Tuttavia, è importante chiarire che il Festival di Yulin non ha origini antiche, non è legato ad alcuna festività tradizionale e non riceve sostegno ufficiale da parte del governo centrale. Si tratta di un'iniziativa locale, portata avanti da un numero limitato di attori economici, che ha generato una controversia etica di portata globale: negli ultimi anni, infatti, la partecipazione al festival è notevolmente diminuita grazie alla pressione dell'opinione pubblica e alle campagne da attivisti cinesi e internazionali.

carne di cane
Piatto di carne di cane preparato per una cena hot–pot a Guilin, in Cina. Credits: No machine–readable author provided. ByeByeBaby~commonswiki assumed (based on copyright claims)., CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

Una pratica in declino

Contrariamente alla percezione diffusa in alcuni contesti occidentali, il consumo di carne di cane in Cina non è una pratica generalizzata né condivisa dalla maggioranza della popolazione. Si tratta di un'abitudine minoritaria, presente soprattutto in specifiche province del sud, come il Guangxi, il Guangdong o alcune zone rurali della Manciuria. Nelle grandi città come Pechino, Shanghai o Shenzhen, la sensibilità nei confronti degli animali è aumentata in modo significativo negli ultimi decenni. L'urbanizzazione, l'aumento del tenore di vita e la diffusione di stili di vita globalizzati hanno contribuito alla crescita del numero di animali domestici e alla diffusione di una visione affettiva e protettiva nei confronti del cane.

Riforme legislative e segnali di cambiamento

Negli ultimi anni, la Cina ha adottato una serie di misure normative che riflettono un'evoluzione significativa nella concezione del rapporto uomo-animale. Nel 2020, in risposta alla pandemia di COVID-19 e alle richieste crescenti di tutela animale, il Ministero dell'Agricoltura e degli Affari Rurali ha ufficialmente rimosso i cani dalla lista degli animali da allevamento destinati al consumo umano, riconoscendoli formalmente come animali da compagnia. Questo passaggio, sebbene non equivalga ancora a un divieto nazionale, rappresenta un cambiamento simbolico importante nella definizione dello status del cane. Alcune città hanno adottato misure più restrittive, vietando espressamente la vendita e il consumo di carne di cane e di gatto.

Il consumo di carne di cane in Cina rappresenta una pratica tradizionale con radici storiche profonde, ma la sua diffusione è ormai fortemente ridimensionata e oggetto di un rapido processo di trasformazione. L'evoluzione del rapporto tra cittadini cinesi e animali domestici, unita a interventi normativi e a mutamenti culturali, sta contribuendo a un cambiamento significativo nel panorama alimentare del Paese.

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