Con circa 1,4 miliardi di persone, circa il 18% della popolazione mondiale vive in Cina. E sebbene questa nazione sia la terza per estensione con quasi 9.6 milioni di km2, il 94% degli abitanti si concentra in meno della metà della superficie disponibile (~43%). In questo articolo vi mostriamo a cosa sia dovuta questa asimmetria e quali sono le conseguenze.
La distribuzione della popolazione in Cina
Innanzitutto guardiamo alla distribuzione della popolazione in Cina per identificare questa anomalia. Per farlo abbiamo utilizzato le informazioni relative al 2020 provenienti dal Centre for Humanitarian Data, un organismo internazionale gestito dalle Nazioni Unite.
Le aree più rosse rappresentano le zone più popolate e corrispondono all'area orientale dove sfociano i due fiumi più lunghi del paese (Giallo ed Azzurro) e le zone costiere del sud-est. Nell'occidente del paese, invece, le regioni del Qinghai e del Tibet risultano quasi disabitate. Questa differenza nella densità di popolazione segue quasi una linea lunga quasi 4.000 km che, da nord verso sud, inizia nella città di Heihe e termina nella città di Tengchong.
La linea si chiamerebbe dunque Heihe-Tengchong, ma nel tempo é diventata nota come linea Hu-Huanyong dal nome del demografo cinese che per primo si soffermò su questo argomento nel 1935. Se ci troviamo a nord-ovest di questa linea, comprendente il 57% del territorio cinese, la densità di popolazione é di sole 15 persone per km2, questo valore aumenta di 21 volte se ci spostiamo verso sudest. La sua origine é riconducibile a due motivi: clima e geografia. Vediamoli da vicino.
La geografia della Cina
Se consideriamo la distribuzione di montagne e valli, la Cina orientale si presta meglio alla formazione di insediamenti umani, grazie anche alle sue vaste zone pianeggianti – dove, fra l'altro, passano i suoi fiumi principali, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. A est del Paese, tra l'altro, si registrano anche abbondanti precipitazioni che possono facilmente superare gli 800mm per anno, quindi valori comparabili a quelli italiani.
Nella zona occidentale invece sorgono due deserti (del Taklamakan e dei Gobi) e l'altopiano del Tibet. Queste regioni sono storicamente inospitali in quanto le grandi differenze di quota (fino ad oltre 1000 metri) fra aree relativemente vicine rendono complicati i collegamenti ferrioviari e stradali necessarie per sviluppare scambi e commercio. A questo si aggiungono le pochissime precipitazioni (fino a meno di 50mm per anno) a causa della presenza della catena dell'Himalaya e le estreme variazioni di temperatura durante le stagioni che possono facilmente oscillare fra -40°C e +40°C.
Le etnie cinesi
La fetta di popolazione più benestante condivide non solo l'area geografica, ma anche l'etnia. Il gruppo Han, che costituisce oltre il 92% della popolazione cinese, vive prevalentemente nei principali centri urbani a sudest della linea. A questa etnia si sommano altre 55 minoranze etniche che convivono più o meno serenamente a nordovest della linea in un ambiente quasi sempre rurale. Fra questi gruppi spicca quello uiguri per i quali l'Organizzazione delle Nazioni Unite accusa Pechino di continue violazioni dei diritti umani. Nonostante i profondi cambiamenti e miglioramenti del tenore di vita, la distribuzione della popolazione e delle minoranze attraverso questa linea é rimasta invariata negli ultimi decenni.
A conclusione di questo contributo, vogliamo sottolineare come una barriera invisibile evidenziata per la prima volta quasi 90 anni fa, ha avuto ed ha ancora un profondo impatto sulla società cinese rappresentando una frontiera interna ad una delle nazioni più sviluppate del globo. Non a caso la Cina sta destinando massicci investimenti per la costruzione di infrastrutture nella porzione occidentale del paese, inclusi quelli provenienti dalle Nuove vie della seta.
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