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11 Maggio 2023
12:30

Perché lasciare il caricabatterie dello smartphone nella presa della corrente non conviene

Molte persone lasciano il caricabatterie del cellulare attaccato alla presa anche quando non lo usano: ecco perché non ha senso farlo.

A cura di Gianluca Godi
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Perché lasciare il caricabatterie dello smartphone nella presa della corrente non conviene
caricatore presa

C’è chi per abitudine lascia il caricatore del cellulare sempre connesso alla presa del comodino, un po’ per pigrizia, un po’ per comodità. Spulciando su internet compaiono un’infinità di articoli su questo tema: lasciare il caricatore collegato alla presa senza il cellulare in ricarica consuma energia? È sicuro? Le risposte che si leggono spesso sono in contrasto tra loro e con non poche imprecisioni. Dove sta quindi la ragione? Proviamo a dare una risposta.

Il caricatore è come il led rosso della televisione

La risposta è semplice e si basa su un paragone: il caricatore del cellulare in standby è come la luce rossa del televisore. Preso singolarmente l’impatto che esso ha in termini di consumo è praticamente irrisorio, mentre se il bilancio dovesse venire esteso all’intero pianeta l’impatto che avrebbe invece non sarebbe altrettanto trascurabile. All’interno del dispositivo è presente un piccolo trasformatore che per via dei suoi (fisiologici) effetti dissipativi, drena una piccola quantità di energia dalla rete, anche quando il cellulare non è connesso ed in ricarica. Di conseguenza anche l’impatto che il singolo dispositivo avrà sulla bolletta in termini economici sarà minimo.

led rosso tv

Differenze tra i caricatori a filo rispetto a quelli wireless

I dispositivi wireless in standby invece consumano di più rispetto ai tradizionali a filo, per via della tecnologia a induzione che c’è alla base del loro funzionamento. Un caricatore tradizionale a filo, in standby consuma mediamente circa 0,2 W, un caricatore wireless 1,6 W – cioè otto volte di più!
Facendo qualche calcolo per assurdo, pensando di lasciare connesso il caricatore tutto l’anno (8760 ore), i consumi in termini energetici sarebbero rispettivamente di 1752 Wh per il caricatore a filo mentre 14016 Wh per quello wireless.

ricarica wireless

Considerando che ad oggi il costo €/kWh della bolletta si aggira attorno ai 30 centesimi di euro, i conti sono presto fatti: 0,52 €/anno per un caricatore a filo mentre 4,20 €/anno per quello wireless. In termini relativi un caricatore connesso tutto l’anno pesa sulla bolletta di una famiglia di 4 persone poco meno dell'1%, praticamente nulla.

Quindi posso lasciarlo collegato alla presa

Detto questo, non è comunque un bene lasciare il caricatore connesso alla presa: sono le gocce a fare l’oceano e se tutti dovessimo assumere questo atteggiamento anti-ecologista, l’energia mondiale che verrebbe sprecata per alimentare tutti questi dispositivi assumerebbe valori impressionanti. Sempre ragionando per assurdo, stimando che al mondo ci sono qualcosa come 6,8 miliardi di smartphone, se tutti i relativi caricatori rimanessero sempre collegati alla presa h24, per alimentarli tutti ci vorrebbe una centrale nucleare grande quanto quella di Zaporizhzhia, una tra le più grandi centrali nucleari europee.

Zaporozhje_AES
Credits: Maxim Gavrilyuk at the Ukrainian language Wikipedia, GFD

Infine, questa energia assorbita inutilmente dai caricatori viene dissipata in calore e quindi oltre al tema dei consumi si aggiunge un tema di sicurezza (seppur remoto). Nel caso di dispositivi che non rispettano le normative UE, importati senza alcun controllo e certificazione, questi possono surriscaldarsi, generare cortocircuiti e innescare nei casi peggiori incendi.

In definitiva, lasciare collegato il caricabatterie non conviene.

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