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15 Novembre 2025
6:00

Perché lo stile ghibli si chiama così: l’origine è legata a un aereo militare italiano

Lo stile Ghibli, nato dallo Studio Ghibli fondato nel 1985 da Hayao Miyazaki e Isao Takahata, è un’estetica calda e fiabesca, oggi diffusa anche grazie all’IA. Il nome deriva dall’aereo italiano Caproni Ca.309 “Ghibli”, ispirato al vento caldo del deserto, simbolo di un nuovo soffio creativo.

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Perché lo stile ghibli si chiama così: l’origine è legata a un aereo militare italiano
stile ghibli copertina
Rappresentazione grafica generata con IA

Lo stile ghibli è uno stile artistico ideato per realizzare cartoni animati ed oggi le fotografie create o modificate in stile ghibli sono molto popolari sul web. Ideato dallo Studio giapponese Ghibli, fondato nel 1985, che è uno degli studi di animazione più noti al mondo e ha realizzato film di grande successo, vincendo anche due premi Oscar, fu chiamato "ghibli" in omaggio all’aereo Caproni Ca.309 “Ghibli”, costruito dal 1937 agli anni della Seconda Guerra Mondiale dall’azienda Caproni per l’aeronautica militare italiana. Il termine ghibli deriva dall’arabo e indica un vento caldo del deserto, lo stesso che dà nome al velivolo. Hayao Miyazaki, grande appassionato di aviazione, scelse questo nome per evocare l’idea di un vento nuovo che soffia nel mondo dell’animazione, proprio come il “ghibli” che attraversa il Sahara.

Cos’è lo stile ghibli e perché è così popolare

Lo stile ghibli è uno tipo di estetica per film di animazione, usata soprattutto per realizzare o modificare immagini. Crea un effetto da cartone animato e si caratterizza per l’uso di colori caldi e tenui e per le linee “morbide” e arrotondate, dal quale deriva una atmosfera magica e fortemente evocativa. Le figure umane sono in genere rappresentate con un aspetto dolce e gli occhi grandi.

Piazza Saffi, a Forlì, in stile ghibli (forlitoday.it)
Piazza Saffi, a Forlì, in stile ghibli. Credit: forlitoday.it

Lo stile deve il suo nome allo Studio Ghibli, uno studio che realizza film di animazione fondato a Tokyo nel 1985 da alcuni animatori, tra i quali Hayao Miyazaki e Isao Takahata, ha realizzato alcuni dei film più visti del cinema giapponese, tra i quali capolavori come La città incantata, Il mio vicino Totoro, Kiki – Consegne a domicilio e Princess Mononoke. Due film dello Studio sono stati premiati con l’Oscar per il miglior film di animazione: La città incantata nel 2003 e Il ragazzo e l'airone nel 2024. Altri film realizzati dallo Studio hanno ottenuto nomination per il premio Oscar o hanno ricevuto altri prestigiosi premi cinematografici.

Lo studio Ghibli ha “inventato” lo stile che porta il suo nome sin dagli anni '80. La popolarità dello stile, però, è aumentata negli ultimi anni perché usato da software di intelligenza artificiale, che possono creare o trasformare fotografie. In particolare, l’ultima versione di ChatGPT realizza immagini in stile ghibli: da questo è derivata una vera e propria moda e i social sono ormai sono pieni di immagini realizzate o modificate con l’estetica dello studio giapponese: meme, immagini di personaggi famosi, paesaggi, foto personali trasformate dagli utenti. Persino alcuni esponenti politici hanno usato sui loro profili ufficiali immagini in stile ghibli.

Un celebre meme in stile ghibli (ohayo.it)
Un celebre meme in stile ghibli. Credit: ohayo.it

Origini e significato del nome dello studio di Miyazaki: come si pronuncia

Il nome dello Studio Ghibli deriva da un aereo militare italiano prodotto durante il fascismo dall’azienda Caproni: il bimotore Caproni Ca.309, che aveva funzioni di ricognitore, di velivolo di collegamento e, occasionalmente, di bombardiere leggero. L’aereo, entrato in servizio nel 1937, fu ideato per essere usato nel deserto della Libia e fu perciò chiamato "ghibli", che in arabo è il nome del vento caldo del Sahara. Prodotto in 247 esemplari, il Caproni Ca.309 “Ghibli” fu impiegato nel teatro nordafricano durante la Seconda Guerra Mondiale e fu ritirato dal servizio dopo la fine delle ostilità.

Un celebre meme in stile ghibli (ohayo.it)
Un celebre meme in stile ghibli. Credit: ohayo.it

Cosa c’entra un aereo italiano con una estetica per film di animazione creata in Giappone cinquant’anni dopo? C’entra perché uno dei fondatori dello studio, Hayao Miyazaki, è un appassionato di aeronautica militare e, in particolare, di aerei da guerra italiani, e perciò nel 1985 scelse di chiamare lo studio con il nome del velivolo (a sua volta derivato, come abbiamo visto, dal nome del vento del deserto). Miyazaki, del resto, rese omaggio all’aeronautica italiana anche in altri modi, per esempio inserendo il personaggio di Gianni Caproni, fondatore della ditta che porta il suo nome, nel film Si alza il vento del 2013, e dando il nome Ghibli all’idrovolante del film Porco Rosso del 1992. Attenzione, però, alla pronuncia: in giapponese la parola ghibli non si legge con la g dura, come da noi, ma con la g dolce: quindi “gibli” e non “ghibli” come leggiamo in Italia.

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