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26 Ottobre 2025
16:30

Perché quando ci svegliamo da un incubo continuiamo a essere inquieti

Gli incubi sono delle manifestazioni oniriche che generano tristezza, ansia e paura in chi li vive. Capita spesso che queste sensazioni permangano anche dopo il risveglio: questo è dovuto non solo a motivi fisiologici, ma anche dalla mancata elaborazione di traumi ed esperienze negative.

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Perché quando ci svegliamo da un incubo continuiamo a essere inquieti
incubi

Gli incubi sono attività oniriche particolarmente vivide e angoscianti che si manifestano soprattutto nella fase REM del sonno. Non si tratta solo di “brutti sogni”, ma di un’esperienza significativamente negativa per chi la vive e che incide non solo sulla qualità del sonno ma anche sull’umore, al risveglio. La sensazione di malessere infatti si prolunga per buona parte della giornata seguente. Responsabile di questa angoscia sembra essere non solo il rilascio di cortisolo che induce una sensazione di stress durante l’incubo, ma anche la mancata elaborazione di emozioni negative e di preoccupazioni vissute durante il giorno.

Cosa sono gli incubi notturni

Gli incubi notturni sono un tipo particolare di sogno che avviene in fase REM (o Rapid Eye Movement), caratterizzato da contenuti che hanno un impatto negativo sulla persona che lo vive che sperimenta un serie di emozioni intense (paura, tristezza, disperazione o rabbia). La conseguenza immediata, al di là della eventuale paura momentanea, è il protrarsi di uno stato d’animo di angoscia che rende il sonno leggero e facilmente turbabile e che a volte può perdurare in buona parte del giorno successivo. Gli incubi tendono a presentarsi nelle prime ore dell'alba e si contraddistinguono per il fatto che il soggetto può ricordarne completamente e vividamente il contenuto al risveglio. Di norma, la durata dell'evento è breve (circa 4-15 minuti) ma spesso, il soggetto potrebbe non essere in grado di riaddormentarsi.

Per gli specialisti, dal punto di vista della definizione, esiste una differenza significativa tra un vero incubo e un brutto sogno: alla fine dell’incubo ci si risveglia sempre. Alcune persone soffrono di quello che nel DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) viene definito “Disturbo da incubi” (parasonnia) e si verifica quando questo tipo di eventi onirici è così intenso e frequente da causare notevole disagio o compromissione nel funzionamento diurno. In alcuni casi si può arrivare addirittura a temere il momento dell’addormentamento, sperimentando il cosiddetto “terrore notturno”. 

In cima alla lista dei temi ricorrenti degli incubi ci sono:

  • Aggressioni e conflitti interpersonali;
  • Fallimenti personali o situazioni in cui è impossibile salvarsi;
  • Preoccupazioni per la salute o per altri aspetti della propria integrità.
  • Precipitare;
  • Essere inseguiti e sentirsi paralizzati;
  • Essere in ritardo per un avvenimento o appuntamento importante.

Cosa avviene nel nostro cervello durante un incubo

Quando facciamo un incubo, nel cervello si attivano aree specifiche legate alle emozioni e alla memoria. Uno studio recente ha osservato dall’analisi con EEG (elettroencefalogramma) e fMRI (risonanza magnetica funzionale), che le emozioni nei sogni e nella veglia coinvolgono substrati neurali simili, avvalorando il fatto che ci sia un legame tra i processi emotivi che si verificano durante un incubo e le funzioni cerebrali emotive durante la veglia.

È opinione diffusa che le aree deputate alla gestione delle emozioni e del consolidamento dei ricordi restino iperattive anche durante l’incubo, dandogli quel carattere di vividezza (visto che potrebbero basarsi su qualcosa che abbiamo davvero sperimentato durante il giorno) e di intensità emotiva. A livello fisico, questo si traduce in variazioni fisiologiche che si possono osservare anche dall’esterno. Nello specifico, il rilascio di cortisolo, l’ormone dello stress, provoca uno stato di agitazione e inquietudine che si manifesta in maniera simile negli stati ansiosi: tachicardia, accelerazione del respiro, tremore alle mani o alle gambe, aumento della sudorazione. Sono tutti sintomi che indicano che il corpo è in uno stato di allerta, come se si aspettasse un’improvvisa aggressione e si preparasse alla fuga. Questa condizione tende a perdurare e ostacola il riaddormentamento.

Come mai restiamo inquieti anche dopo esserci svegliati

Nonostante sia una sensazione condiviza presumibilmente da tutti, non c’è una risposta univoca che spieghi con precisione il motivo per cui dopo un incubo o un brutto sogno si resti angosciati. Ciò che sappiamo con sicurezza è che durante la notte, il nostro cervello continua aprocessare le informazioni che abbiamo raccolto durante il giorno. Quando ci addormentiamo, il livello di allerta è molto basso, ma non del tutto assente: una minima soglia di percezione è sempre rivolta verso l’esterno (ad esempio per consentirci di notare rumori improvvisi che possono rappresentare un eventuale pericolo). Così, gli stati emotivi che ci causano preoccupazione durante il giorno trovano nell’incubo un nuovo canale di espressione, approfittando del fatto che non riusciamo a controllarli mentre dormiamo: è stato infatti osservato che gli incubi notturni sono più frequenti tra le persone che cercano di allontanare pensieri intrusivi e timori durante il giorno, impedendone di fatto l’elaborazione cosciente. La loro manifestazione quindi prende forma attraverso immagini spaventose o dolorose, a volte talmente vivide e realistiche da causare un vero e proprio senso di disagio anche successivamente. È diffusa inoltre l’ipotesi che l’incubo sia una sorta di simulazione che il cervello mette in atto per prepararci a reagire a pericoli reali o percepiti.

Pertanto possiamo riassumere in questo elenco i motivi per i quali diventa difficile scacciare inquietudine e angoscia, al risveglio da un incubo:

  • Attivazione della risposta allo stress: al risveglio da un incubo, il corpo si trova in uno stato di allerta, "preparandosi alla fuga". Questo è dovuto al coinvolgimento dell'amigdala (la parte del cervello legata alle emozioni di paura) e del rilascio di ormoni dello stress, che possono richiedere tempo per essere smaltiti.
  • Difficoltà nel tornare alla realtà: la sensazione di disagio può persistere perché il cervello non "spegne" immediatamente la risposta emotiva all'incubo, rendendo difficile il ritorno alla tranquillità e al rilassamento.
  • Elaborazione di emozioni non risolte: gli incubi possono essere un modo del cervello per elaborare le esperienze spaventose o i traumi. Se questi non vengono adeguatamente affrontati di giorno, possono manifestarsi di notte, lasciando una traccia emotiva che si ripercuote sul giorno successivo.
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