
Non c'è dubbio: il colletto a gorgiera (o più semplicemente "gorgiera") è l'accessorio indimenticabile quando si parla di moda elisabettiana. I libri di storia e le raffigurazioni pittoriche dell'epoca non dimenticano mai – che sia per Elisabetta I o William Shakespeare – di disegnare intorno alle teste questi giganteschi colletti a ventaglio. Ma da dove arrivava questa moda, e chi poteva indossarla?
Nel caso ve lo steste domandando, il colletto esisteva già prima, sì, ma era niente più che una piccola balza insignificante: le camicie medievali, in lino o cotone, se non presentavano dei laccetti avevano due pieghe attorno al collo, ma non era niente di significativo. Del resto, le camicie non si vedevano nemmeno, perché all'epoca erano considerate un indumento intimo. Verso il 1515, sotto il regno di Francesco I di Francia, il colletto iniziò a salire, e poco prima del 1530 arrivò sin sotto al mento (passarono meno di dieci anni prima che anche il farsetto e la giubba imbottita arrivassero allo stesso punto). Questa scelta era motivata in primis da inverni più rigidi – e quindi la necessità di proteggere il collo dal freddo – e poi anche dal clima religioso, anch'esso fattosi più rigido con la Controriforma (l'insieme delle misure cattoliche per contrastare la riforma protestante luterana).
Il colletto a gorgiera emerse come dettaglio decorativo solo nel XVI secolo in Spagna, quando le camicie iniziarono a includere elaborati colletti pieghettati o arricciati. Probabilmente ora vi starete chiedendo: ma come ci è arrivata questa moda fino all'Inghilterra? Grazie ai rapporti con la corona spagnola nella prima metà del secolo, ma soprattutto con il matrimonio di Maria I Tudor (sorella maggiore di Elisabetta I) e Filippo II di Spagna nel 1554. L'unione rafforzò i legami tra le due nazioni, e fu inevitabile uno scambio culturale che fece sbarcare in Inghilterra la moda spagnola, con i tessuti scuri, i ricami dorati e gli accessori sontuosi come le gorgiere.
Una gorgiera "media" richiedeva da 4,50 a 6 metri di tessuto (prima era comune usare il lino, poi quasi scomparso a favore del pizzo) per essere realizzata. Entro il 1580, i colletti a gorgiera erano diventati giganteschi, e alcuni addirittura "a ruota di carro" – come si soleva definirli – si estendevano orizzontalmente dal collo. Erano talmente ingombranti che per stare su avevano bisogno di strutture metalliche che le tenessero in posizione. Oltretutto, dal 1570 in poi erano diventati accessori completamente separati dall'abito indossato, a cui si appuntavano grazie a delle spille.
Ma perché mai indossare qualcosa di così scomodo? Non era solo questione di contaminazione spagnola, e nemmeno di gusto: la gorgiera era un simbolo di alto lignaggio, opulenza, ma soprattutto… potere e autorità. Più grande ed elaborata era, e più era importante chi la indossava. Ecco perché le gorgiere di Elisabetta I realizzate con i pizzi più pregiati e con ricami quasi impercettibili erano così appariscenti. Essendo la società elisabettiana così altamente gerarchica, i cittadini di alto rango non potevano scampare a questa nuova moda, che fossero donne o uomini (o addirittura bambini).

In ogni caso, per evitare che qualcuno pensasse di indossare una gorgiera più elaborata e vistosa della sua, la regina si assicurò di far rispettare le leggi santuarie emanate anni prima dal padre Enrico VIII, che regolavano quali tipi di vestiti e colori potessero essere indossati in base alla classe sociale, per garantire che ogni persona vestisse in modo appropriato alla sua "posizione in società". Va da sé che queste leggi limitavano gli abiti più lussuosi alle classi più alte, e quindi chi vi apparteneva aveva diritto a portare le gorgiere (oltretutto erano molto delicate, ed era necessaria tanta cura per tenerle bene, cosa che era possibile fare solo avendo molto denaro).
Negli ultimi decenni del 1500 il pizzo sostituì quasi del tutto il lino, e le persone di altissimo rango le commissionavano a botteghe di alta sartoria che le ricamassero e le intarsiassero con sgargianti pietre preziose. Ma non solo: è cosa risaputa che i colletti venissero "inamidati" (trattati con amido) per rendere il tessuto più rigido, liscio o resistente. Non tutti sanno però che spesso erano inamidati e colorati di rosa, lavanda, verde, giallo e blu.
Nel 1595, però, la regina Elisabetta, vietò le gorgiere blu. Secondo alcuni il divieto arrivava dal fatto che il blu fosse associato alla Madonna e alla purezza, e quindi poteva essere considerato un colore "popolare". Per di più, contrastava con bianco, rosso, nero, oro e argento, colori noti per simboleggiare eleganza e nobiltà. Si pensa quindi che la regina avesse vietato il blu per evitare che le gorgiere, simbolo di nobiltà e raffinatezza, venissero percepite come troppo comuni. C'era poi anche un altro rischio a questo riguardo: introdurre il blu in un accessorio così emblematico poteva essere visto come un atto di ribellione o eccesso da parte della nobiltà emergente, e proprio per questo motivo bisognava evitarlo.
Invece, le gorgiere color giallo dorato che per decenni furono molto alla moda perché vistose e particolarmente audaci, all'inizio del diciassettesimo secolo persero fascino a seguito del processo e dell'esecuzione di Anne Turner, una donna d'affari che gestiva "case di malaffare" e aveva il monopolio delle tinture a base di zafferano per colletti e gorgiere gialle. Nel 1613 la signora Turner finì al centro dello scandalo dopo esser stata accusata di aver aver fornito il veleno per l'assassinio di un certo Sir Thomas Overbury. Per tutto il processo l'accusata indossò una gorgiera gialla, che ben presto divenne simbolo di immoralità. Come se non fosse abbastanza, il boia scelse di imitare il suo stile e indossò anche una gorgiera dello stesso colore il giorno della sua condanna.
In ogni caso, le cose cambiarono all'alba del 1600, con le donne altolocate che richiedevano gorgiere aperte e dritte, seguendo la moda della regina francese Maria de' Medici. Queste gorgiere erano molto meno pesanti ed erano particolarmente amate dalle nobildonne perché incorniciavano il viso e risaltavano il loro decolletté.

Con il passare del secolo, però, anche questa moda scomparve, a favore del colletto a fascia cadente (francese) drappeggiato sulle spalle, molto meno eccessivo e formale di quello elisabettiano.