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13 Agosto 2025
9:48

Il pesce scorpione come quello avvistato nel Salento è velenoso ma punge raramente: cosa c’è da sapere

Il pesce scorpione è una specie aliena sotto stretta sorveglianza e in rapida espansione. Avvistato a Santa Caterina nel Salento, genera qualche preoccupazione essendo velenoso. Le sue spine possono causare punture molto dolorose, quindi, non va toccato e la sua presenza va immediatamente segnalata agli organi competenti.

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Il pesce scorpione come quello avvistato nel Salento è velenoso ma punge raramente: cosa c’è da sapere
pesce scorpione

Lungo le coste di Santa Caterina di Nardò in Salento, due biologi marini dell'Università di Bari insieme a un gruppo di sub del locale centro di speleologia sottomarina Apogon, hanno avvistato un esemplare di pesce scorpione (Pterois miles), durante un’immersione per ricerche scientifiche, come riportato da Rai News. La segnalazione, avvenuta il 6 agosto, fa notizia visto che la specie è, diciamo così, “fuori posto”: è infatti originaria del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano, ma da alcuni anni si sta espandendo nelle acque del Mediterraneo e lungo le coste della Sicilia e dello Ionio attraverso il Canale di Suez, un fenomeno particolare chiamato migrazione Lessepsiana.

Per non incorrere in disavventure subacquee, non bisogna farsi ingannare dalle apparenze: colorato e appariscente, può però rappresentare un pericolo perché dotato di spine altamente urticanti che possono provocare punture molto dolorose, sebbene sia un pesce alquanto schivo che punge raramente l'uomo. È un “sorvegliato speciale” e, insieme al pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), al pesce coniglio scuro (Siganus luridus) ed al pesce coniglio striato (Siganus rivulatus), fa parte di un gruppo di quattro specie aliene invasive la cui presenza nei nostri mari desta una certa preoccupazione.

Attenzione: al momento le segnalazioni sono ancora sporadiche, ma è assolutamente sconsigliato avvicinarsi per toccare questi pesci. La loro presenza va segnalata all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) tramite canali ben precisi: o tramite WhatsApp al numero di telefono + 320 4365210 oppure sul gruppo Facebook Oddfish utilizzando l'hashtag: #Attenti4.

Cos’è il pesce scorpione, dove si trova e quanto è velenoso

Il pesce scorpione o pesce leone è un pesce osseo della famiglia Scorfanidi, cugino tropicale dello Scorfano (Scorpaena scropha). In realtà, esistono due specie dello stesso genere Pterois: Pterois miles e P. volitans, molto simili e difficilmente distinguibili. Sono predatori e spesso hanno forte impatto sulle altre specie e sulla risorsa ittica.Vivono negli ambienti costieri e lungo la barriera corallina su fondali rocciosi, nascondendosi durante il giorno in piccole grotte o sotto le rocce. All’alba e al tramonto si muovono a caccia di prede, in particolare piccoli pesci e invertebrati.

Sono originari dell'Oceano Indiano occidentale e del Mar Rosso, ma già da alcuni anni sono presenti nel Mediterraneo e le prime segnalazioni sulle nostre coste risalgono al 2016 in Sicilia; oggi la  presenza è diffusa nel Mar Ionio e in espansione anche verso l’Adriatico. Il primo esemplare segnalato nel Mediterraneo è stato catturato da un peschereccio lungo la costa di Israele nel 1991: da allora sono stati segnalati in Turchia, Cipro, Grecia e Italia prevalentemente nella parte orientale del Mediterraneo.

I pesci scorpione sono molto attraenti, ma anche molto pericolosi perché dotati di aculei collegati a ghiandole velenifere che secernono una serie di tossine con effetti coagulanti. Presentano ben 18 spine velenose al livello della parte terminale delle pinne.

Cosa succede se ti punge un pesce scorpione: sintomi e cosa fare

I pesci scorpione non pungono attivamente, ma se vengono toccati con una certa pressione le spine si conficcano nella carne provocando intenso dolore e una serie di effetti collaterali. La tossina che emettono può determinare vomito, febbre, aumento della frequenza respiratoria e disturbi cardiaci.

Visto che la tossina è termolabile (si inattiva al di sopra di una certa temperatura), un Manuale dell’Ospedale Niguarda consiglia di immergere la parte colpita in acqua molto calda per circa 30/90 minuti in modo da alleviare il dolore. Eventuali residui di spine vanno immediatamente rimossi e la ferita va disinfettata. Ovviamente, eventuali altri sintomi necessitano di un trattamento medico.

Gli eventi di avvelenamento sono fortunatamente piuttosto rari anche perché si tratta di animali molto schivi che tendono ad allontanarsi e a nascondersi. Tuttavia la tendenza ad avvicinarli sia da parte di acquariofili sia da pescatori subacquei (visto che le loro carni sono molto apprezzate), può aumentare il rischio di essere punti.

Il pesce scorpione è una specie Lessepsiana

La particolare migrazione del pesce scorpione rappresenta un fenomeno caratteristico di alcune specie non solo animali, ma anche vegetali, che dal Mar Rosso si spostano nelle acque del Mediterraneo attraverso il canale di Sueza. È detta migrazione Lessepsiana dal nome del diplomatico francese, Ferdinand de Lesseps, che fu promotore del progetto del canale. A volte è definita anche come “migrazione Eritrea” per la connotazione geografica. Ha avuto inizio alla fine dell'800, dopo il completamento dell’opera di canalizzazione nel 1869, ma ha avuto un’accelerazione dopo gli anni 2000.

Le specie che attraversano il canale trovano condizioni sempre più confacenti a una loro stabilizzazione, complice anche il cambiamento climatico e la tropicalizzazione del Mediterraneo. Il Canale di Suez è stato allargato e reso più profondo con svariati interventi nel corso degli anni e questo ha contribuito all’ingresso di numerose specie esotiche dette appunto “specie lessepsiane”, fra cui anche il pesce scorpione. Si è visto che il loro successo è legato anche alle loro dimensioni e al tipo di riproduzione. Studi su questi temi si stanno incrementando negli ultimi anni proprio per comprendere meglio gli adattamenti delle specie invasive.

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