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21 Novembre 2024
11:52

“Plantasia”, l’album che “fa crescere meglio le piante”, funziona davvero? No, secondo la scienza

“Mother Earth's Plantasia”, album di musica elettronica del 1976 di Mort Garson, è un cult per favorire la crescita delle piante, ispirato al libro “La vita segreta delle piante”. Composto con un sintetizzatore Moog, era disponibile solo in un vivaio o con un materasso Sears. Scientificamente, però, la musica non accelera la crescita delle piante.

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“Plantasia”, l’album che “fa crescere meglio le piante”, funziona davvero? No, secondo la scienza
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Plantasia, o per meglio dire Mother Earth's Plantasia, è un album di musica elettronica pubblicato nel 1976 dal compositore canadese Mort Garson, uno dei pionieri del celeberrimo sintetizzatore Moog, divenuto celebre come uno dei primi esperimenti per favorire la crescita delle piante tramite la musica. Ma perché è stato realizzato un disco del genere? E cosa dice la scienza in merito?

La pubblicazione di Plantasia

L'idea iniziale di Mort Garson – già autore del brano scelto per il brodcast TV dell'allunaggio dell'Apollo 11 – era quella di realizzare un album per comunicare con le piante. Un'idea apparentemente folle, nata dalla lettura del saggio "La vita segreta delle piante" pubblicato nel 1973 da Peter Tompkins e Christopher Bird. Al suo interno erano presentate varie teorie (oggi ritenute pseudoscientifiche) secondo cui le piante sarebbero in grado di comunicare con le altre creature, inclusi noi umani. Perché allora non creare un album per dialogare con le piante e farle crescere meglio?

Garson realizzò le 10 tracce del disco utilizzando un Moog, cioè un sintetizzatore modulare, e incluse all'interno della confezione originale non solo un disco in vinile ma anche un breve manuale di botanica. Non fu però l'unico ad avere quest'idea: pensate che anche Stevie Wonder provò a fare una cosa simile con il suo album Journey Through the Secret Life of Plants. Ciò che differenzia le due opere è che Plantasia per decenni rimase assolutamente introvabile, diventando un cult solo in un secondo momento grazie ad alcuni utenti YouTube.

Entrare in possesso di Plantasia negli anni '70-'80 infatti era tutt'altro che semplice.

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Si poteva acquistare solamente nel vivaio Mother Earth Plant Boutique di Los Angeles oppure se si acquistava un materasso dalla catena di supermercati Sears. Le ragioni di questa curiosa strategia di vendita sono oggi ignote ma contribuirono a rendere Plantasia un oggetto estremamente raro. Ancora oggi una prima copia può tranquillamente superare i 250 dollari, soprattutto se in buone condizioni.

Plantasia funziona davvero per far crescere le piante?

I primi studi scientifici sul rapporto tra musica e crescita delle piante risalgono agli anni '70. Tra i più significativi vale la pena citare quello della ricercatrice Dorothy Retallack che osservò come le piante, in presenza di musica classica o jazz, crescessero più in fretta e in direzione degli altoparlanti. La spiegazione più diffusa che viene invocata per questo comportamento è legata al flusso citoplasmatico, cioè la modalità con cui le piante trasportano sostanze nutritive. Secondo questa ipotesi, alcune vibrazioni – siano esse naturali o provenienti da un altoparlante – potrebbero aiutare questo processo, favorendo indirettamente la crescita della pianta stessa.

Quindi è confermato che la musica aiuti le piante a crescere? Non proprio. Buona parte della comunità scientifica ritiene infatti che questo genere di studi non sia sufficiente per affermare una cosa del genere: le condizioni sperimentali (come luce, acqua e tipo di terreno) non sono sempre controllate o replicabili, lasciando ampio margine d’incertezza.

Insomma, secondo la scienza, Plantasia non favorisce realmente la crescita delle piante. Rimane, però, un esperimento musicale unico nel suo genere, che merita di essere riscoperto da chiunque ami la musica e le curiosità botaniche!

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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