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23 Novembre 2024
13:00

Il trucco della ciotola di sale davanti alla finestra per evitare la condensa funziona davvero?

Secondo molti, mettere una ciotola di sale da cucina davanti alle finestre di casa serve a contrastare la formazione di goccioline di acqua dovute alla condensa che si crea sui vetri: ma questo trucco funziona davvero? Ni, al massimo può dare qualche beneficio in stanze piccole e molto umide.

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Il trucco della ciotola di sale davanti alla finestra per evitare la condensa funziona davvero?
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Se il sale assorbe l'acqua, perché non mettere una ciotola di sale accanto alle finestre nelle giornate fredde e umide in modo che assorba l'umidità dell'aria e impedire così che si formi la condensa sui vetri? Questo è in effetti un “trucco della nonna” di cui si sta tornando a parlare negli ultimi giorni con l'arrivo dell'inverno, magari come soluzione casalinga da usare nelle cucine o nei bagni, le stanze della casa in cui si produce più vapore acqueo. Purtroppo, però, la capacità del sale di assorbire il vapore acqueo atmosferico è bassa se non quando l'umidità relativa dell'aria è molto alta, quindi in condizioni realistiche il “trucco” funzionerà poco o nulla, se non in stanze piccole e molto umide.

È vero che il sale da cucina (composto principalmente di cloruro di sodio, NaCl) è una sostanza igroscopica, cioè predisposta a incorporare molecole d'acqua nella sua struttura cristallina. Tuttavia, l'azione igroscopica del cloruro di sodio è molto blanda fintato che l'umidità relativa dell'aria non raggiunge valori di 70-75%; solo oltre questa soglia il sale comincia ad assorbire vapore acqueo in quantità significativa. Per confronto, alla temperatura di 20 °C l'umidità ideale dell'aria si attesta attorno al 50%, la condensa sui vetri delle finestre comincia a formarsi attorno al 60% e sopra il 70% circa cominciano a formarsi le muffe sulle pareti.

Quindi il sale può avere un piccolo effetto di riduzione dell'umidità dell'aria quando quest'ultima è molto elevata. Meno umidità però non garantisce l'assenza di condensa, visto che la sua formazione dipende da molti altri fattori, principalmente la differenza di temperatura tra l'interno e l'esterno del vetro, che è il vero parametro cruciale.

Se si vuole evitare la formazione di condense, quindi, il “trucco del sale” può magari dare qualche beneficio come soluzione fai-da-te in un bagno piccolo e saturo di vapore dopo una doccia calda o una piccola cucina in cui si è cucinato per ore, ma è ben lungi dall'essere una soluzione ottimale. I dispositivi antiumidità in commercio, del resto, usano sostanze molto più igroscopiche del sale da cucina, come la silice colloidale oppure alcuni sali del calcio.

In ogni caso, far circolare l'aria aprendo le finestre o installare infissi ad alto isolamento termico, magari con vetri doppi o tripli, è decisamente più efficace rispetto a qualunque ciotola di sale da cucina accanto alla finestra.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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