
Nel lato est della piramide di Micerino, la più piccola del famoso complesso delle piramidi di Giza, potrebbero esserci due entrate secondarie nascoste. La scoperta è stata pubblicata recentemente dal team ScanPyramids, una collaborazione franco-egiziana volta a studiare le piramidi usando tecniche non invasive. La piramide di Micerino, alta 65 metri, è la più piccola e la più recente del grande complesso necropolare. Venne eretta per il faraone Micerino (Menkaure), figlio e successore di Chefren, nel corso del suo regno, durato dal 2532 al 2503 a. C. Il gruppo di studio ScanPyramids, guidato da Khalid Helal dell'Università del Cairo, si è occupato di studiare la facciata orientale della piramide, contraddistinta dalla presenza di blocchi di granito più rifiniti rispetto a quelli degli altri lati.
Queste analisi sono state compiute con tecniche non invasive, il cui obiettivo è quello di cercare dei vuoti all'interno delle grandi strutture, che potrebbero segnalare la presenza di ambienti o spazi aperti. Le tecniche in questione sono state:
- L'ERT (Electrical Resistivity Tomography), che misurando la resistività dei materiali attraverso i quali passa la corrente permette di individuare i vuoti;

- Il GPR (Ground Penetrating Radar), un radar che attraverso degli impulsi elettromagnetici permette di evidenziare eventuali anomalie;

- L'UST (Ultrasonic Testing), che grazie agli ultrasuoni può individuare i vuoti.

I ricercatori del progetto ScanPyramids hanno incrociato su un modello i dati restituiti da tutte e tre le tecniche di analisi, e hanno notato la presenza di due anomalie (probabilmente dei vuoti all'interno della struttura), molto vicine fra loro: queste, denominate A1 e A2, si trovano immediatamente dietro alcuni dei blocchi meglio lavorati sulla facciata orientale della piramide. A1 si trova dietro un blocco trapezoidale (1,5×1 m), mentre A2 si trova poco più a sinistra (misura 0,9×0,7 m).
Già da tempo era stata postulata l'esistenza di un possibile secondo accesso alla piramide. Nonostante le dimensioni inferiori rispetto alle altre due, la piramide di Micerino è la meglio conservata del complesso, e presenta caratteristiche strutturali uniche. La scoperta di queste due anomalie potrebbe dunque riaprire l'interesse archeologico per l'edificio, che nell'ultimo secolo è stato studiato molto meno rispetto (gli ultimi scavi risalgono al periodo 1906-1910, da parte dell'archeologo statunitense Reisner) alle piramidi di Cheope e Chefren.