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2 Marzo 2023
16:20

Scoperto nuovo corridoio nella Piramide di Cheope: “potrebbe condurre alla tomba del faraone”

Il progetto ScanPyramids ha individuato un nuovo tunnel all'interno della Grande Piramide di Cheope a Giza, in Egitto. Secondo l'egittologo Zahi Hawass potrebbe portare al sepolcro del faraone Cheope, ancora sconosciuta.

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Scoperto nuovo corridoio nella Piramide di Cheope: “potrebbe condurre alla tomba del faraone”
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In Egitto, il progetto di ricerca ScanPyramids ha portato al ritrovamento di un corridoio interno che potrebbe portare a una delle scoperte archeologiche più importanti del secolo: la tomba del faraone Cheope o Khufu. L'archeologo egiziano Zahi Hawass, infatti, ha annunciato che dietro l'entrata principale della Grande Piramide di Cheope, nella piana di Giza, è stato trovato un nuovo tunnel lungo 9 metri e largo 2,10 metri.

La scoperta del corridoio è stata divulgata durante una conferenza stampa a Il Cairo, insieme ad altri risultati del progetto Scanpyramids. Hawass ha così anticipato gli studi pubblicati sulle riviste scientifiche Nature e Ndt & E International e ha sostenuto che il passaggio "potrebbe portare alla tomba del faraone Cheope", che non è stata ancora scoperta. Gli archeologi, infatti, ritengono che quest'ultima possa trovarsi in una stanza della piramide non ancora identificata e il corridoio appena individuato potrebbe essere il passaggio di accesso al sepolcro. Allo stato attuale, le parole di Hawass rimangono un'ipotesi, ma nuove ricerche permetteranno di verificarla concretamente.

Durante la conferenza stampa, il vice-presidente di HIP ed ex ministro egiziano Hany Helal ha spiegato che la cavità è stata filmata da una sonda giapponese, simile a un endoscopio, introdotta attraverso una fessura di pochi millimetri tra le rocce.

Il progetto di ricerca ScanPyramids

Il progetto di ricerca ScanPyramids è iniziato nel 2015 su iniziativa dell'Università de Il Cairo e dell'Istituto francese HIP (Heritage Innovation Preservation) e ha lo scopo di esplorare la Grande Piramide di Cheope e altre piramidi egizie utilizzando tecniche avanzate di imaging , come la radiografia muonica o la termografia a infrarossi. Queste e altre tecnologie sono in grado, semplificando, di fare una sorta di radiografia alla pietra.

Prima del tunnel attuale, ScanPyramids aveva riconosciuto all'interno della Grande Piramide di Cheope tre possibili "vuoti", l'ultimo dei quali nel 2017.

Immagine
Panoramica dell’area di Chevron e posizione presso la Piramide di Cheope | Credit: NDT & E Internazionale – Elsevier Ltd.

Già nell'ottobre del 2015 il progetto ScanPyramids aveva dato il via alla scansione della Grande Piramide, impiegando la nuova tecnologia dell'analisi radiografica dei muoni dei raggi cosmici. Due anni dopo, nel novembre del 2017, grazie alle misurazioni dei muoni veniva scoperta l'esistenza di "un'anomalia" dietro al cosiddetto Chevron sulla parete settentrionale della Piramide (come si vede nell'immagine). I risultati della scoperta del nuovo corridoio nascosto potrebbe fornire informazioni preziose sulla costruzione della Grande Piramide di Cheope e sulla civiltà egizia in generale.

Sul sito web dedicato alla ricerca, è possibile trovare un video che illustra il lavoro dei ricercatori con immagini tridimensionali e illustrazioni che mostrano la struttura interna della piramide.

Come è stato individuato il nuovo corridoio interno

Come spiegano i due recenti studi pubblicati sulla rivista Ndt & E International e su Nature, la localizzazione del corridoio del lato Nord nascosto all'interno della Grande Piramide di Giza e la determinazione della sua forma è avvenuta mediante moderne tecniche non distruttive e non invasive: Ground Penetrating Radar (GPR) e Ultrasonic Testing (UST ).

L'uso combinato di queste moderne tecnologie ha portato all'identificazione della posizione esatta del corridoio, individuato dietro il North Face Chevron e denominato ScanPyramids North Face Corridor (NFC), e delle dimensioni precise. Resterebbe ancora incerta la sua funzione.

La grande piramide di Cheope

La grande piramide di Cheope è considerata una delle sette meraviglie del mondo antico e, secondo gli attuali metodi di datazione, sarebbe stata costruita intorno al 2500 a.C.

Era alta originariamente circa 146 metri e copriva un'area di circa 53.000 metri quadrati. È la più grande delle tre piramidi della piana di Giza, vicino alla attuale città de Il Cairo, ed è stata costruita come tomba per il faraone Khufu, noto in Italia con il nome Cheope.

piramide di cheope

Secondo le teorie più accreditate, la costruzione della grande piramide sarebbe stata un'impresa monumentale, che avrebbe richiesto il lavoro di migliaia di persone (in gran parte schiavi) per oltre vent'anni. Si stima che siano state impiegate circa 2,3 milioni di pietre, alcune delle quali pesavano oltre 80 tonnellate.

Nonostante gli sforzi degli archeologi, molte parti della piramide di Cheope rimangono ancora sconosciute. Ad esempio, come già detto, l'accesso alla camera sepolcrale del faraone non è mai stato identificato (posto che esista), anche se ci sono alcune teorie che suggeriscono l'esistenza di corridoi e camere ancora da scoprire (avvalorate dalla recente scoperta).

sezione trasversale piramide cheope
Sezione trasversale "tradizionale" della Piramide di Cheope, a Giza in Egitto

Le tecnologie moderne sono sempre più utilizzate per esplorare la struttura interna della piramide, fornendo una migliore comprensione della sua architettura e delle sue caratteristiche strutturali.

Chi è Zahi Hawass

Zahi Hawass, l'archeologo che ha comunicato la scoperta del nuovo corridoio al mondo, è un egittologo egiziano di fama internazionale, noto per il suo lavoro nella ricerca e conservazione del patrimonio archeologico egiziano e per le sue apparizioni in numerosi documentari internazionali.

È stato anche il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie dal 2002 al 2011 e ha supervisionato numerosi progetti di scavo e ricerca, tra cui la promozione di uno studio sulle cause di morte del faraone Tutankhamon nel 2005.

zahi Hawass archeologo egitto
Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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