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Le piramidi, o meglio strutture di forma piramidale, si trovano in tutto il mondo e non solo in Egitto. Sono state realizzate in epoche diverse e con funzioni molto differenti, a seconda del contesto culturale. Sono presenti in ogni continente: Africa, Americhe, Asia, Europa e Oceania. La più grande al mondo rimane quella di Cheope a Giza, alta 146 m, mentre il paese con il maggior numero di piramidi è il Sudan, con oltre 200 strutture note fino a oggi.
- 1Africa: le piramidi in Egitto, Sudan, Mali e Nigeria
- 2America centrale: le strutture piramidali in Messico
- 3America meridionale: il sito di Caral, in Perù
- 4America settentrionale: i tumuli negli Stati Uniti
- 5Asia: le ziggurat mesopotamiche e i templi
- 6Europa: gli esempi in Italia e Grecia
- 7Oceania: tumuli e recinti sacri a gradoni
Africa: le piramidi in Egitto, Sudan, Mali e Nigeria

Le piramidi più famose del mondo sono naturalmente quelle egizie. Queste strutture, costruite per ospitare le tombe dei faraoni, furono edificate nel periodo dell'Antico Regno (approssimativamente tra il 2800 e il 2100 a. C.) dai sovrani della Terza, della Quarta, della Quinta e da alcuni della Sesta Dinastia. Le piramidi egizie differiscono molto fra loro per dimensioni e forma (la più grande è quella di Cheope, a Giza, alta 146 m), ma il modello architettonico risulta essere presumibilmente quello della mastaba, ovvero la struttura a tronco di piramide caratteristica dell'Egitto del V-IV millennio a.C.; la più antica è probabilmente quella di Zoser, che regnò dal 2680 al 2660 a.C.

Oltre alle celebri piramidi egizie, anche il continente africano ospita altre imponenti testimonianze architettoniche di questo tipo. Tra le più celebri vi sono le piramidi del Regno di Kush, situate nell'attuale Sudan, una regione che in epoca antica era conosciuta con il nome di Nubia. Sorprendentemente, è proprio il Sudan il paese con il maggior numero di piramidi al mondo, con oltre 200 strutture note fino a oggi, tutte realizzate tra l’VIII e il IV secolo a.C. I sovrani e i membri della nobiltà kushita si facevano seppellire in piramidi ispirate al modello egizio, pur presentando significative differenze cronologiche e architettoniche. Le piramidi nubiane, infatti, sono più slanciate e ripide, e spesso dotate di imponenti portali monumentali, la più alta raggiunge circa 30 metri di altezza.

La presenza di strutture piramidali è attestata anche nell'Africa subsahariana. In Mali, nel XV secolo d.C., venne eretta la cosiddetta tomba di Askia, alta 17 m, patrimonio dell'UNESCO, forse la tomba di un sovrano, mentre in Nigeria sono noti gli altari di Nsude (purtroppo molti sono andati perduti), santuari del popolo Igbo. Si tratta in entrambi i casi di differenti espressioni della tradizione architettonica in fango della regione del Sahel.
America centrale: le strutture piramidali in Messico

Diverse civiltà mesoamericane costruirono piramidi a gradoni. A differenza delle piramidi egizie, con funzione funeraria, quelle mesoamericane erano strutture a scopo religioso (anche se l'esistenza di alcune tombe è attestata), con un tempio sulla cima e scalinate monumentali per raggiungere la sommità. Spesso le piramidi mesoamericane erano abbellite da fregi e pitture a vista nelle loro parti esterne. La più grande di tutte è la cosiddetta "Piramide del Sole" di Teotihuacan, in Messico, risalente al I-II sec. d. C. e alta 220 m. Altri complessi di piramidi notevoli vennero eretti nelle città Maya nel corso del I millennio d. C. e successivamente dagli Aztechi a partire dal XIV sec.

America meridionale: il sito di Caral, in Perù

Anche in Sudamerica è presente un esempio di struttura piramidale, sebbene meno noto rispetto alle piramidi mesoamericane. Nel sito di Caral, in Perù, sono stati ritrovati i resti di una fiorente città, probabilmente la più antica delle Americhe, datata al III millennio a.C. (quindi contemporanea delle Piramidi egizie). Diverse piramidi furono erette in questo misterioso centro urbano, la più alta si conserva oggi per 28 m. I ritrovamenti archeologici nell'area attorno alle piramidi di Caral testimoniano come la zona fosse abitata da personaggi di alto rango, e probabilmente la presenza di questi monumenti era legata all'estrazione sociale della popolazione, o viceversa.
America settentrionale: i tumuli negli Stati Uniti

Molte culture native del Nordamerica erigevano tumuli a scopo religioso e funerario. Il sito più grande e più noto è quello di Cahokia, in Illinois, negli Stati Uniti. Qui, a cavallo del I e del II millennio d. C., sorse un vasto centro religioso associato alla Cultura del Mississippi, una delle più importante culture archeologiche native del Nordamerica. La struttura principale era Monks Mound, un enorme tumulo di terra piramidale su due terrazze alto 30 m e costruito all'inizio del X sec. d. C. Cahokia prosperò fino al XIV sec., quando venne abbandonata.
Asia: le ziggurat mesopotamiche e i templi

Sul continente asiatico le strutture piramidali più famose sono sicuramente le ziggurat mesopotamiche, le piramidi a gradoni per eccellenza. Queste strutture furono costruite come templi e centri amministrativo-religiosi dai Sumeri, e successivamente dalle altre civiltà mesopotamiche, come i Babilonesi e gli Assiri. La più antica nota a oggi è la Anu Ziggurat di Uruk, nell'attuale Iraq meridionale, costruita tra il IV e il III millennio a.C. Alcune delle ziggurat più note sono quella di Ur, sempre in Iraq, costruita nel XXI sec. a. C., oggi parzialmente ricostruita, e l'Etemenanki di Babilonia, della seconda metà del II millennio a. C., oggi non più esistente, che costituì probabilmente l'ispirazione per il racconto biblico della Torre di Babele.

Nell'India meridionale, alcuni templi indù del periodo Chola (IX-XIII sec. d. C.) e di epoche successive adottarono forme piramidali monumentali fra i loro moduli architettonici. Sempre a partire dall'India si diffuse in tutta l'Asia orientale il modello architettonico della stupa, dei santuari-reliquiari buddhisti, inizialmente concepiti come semplici tumuli, ma successivamente diventati strutture più complesse, anche di forma piramidale. In Indonesia, a cavallo tra il I millennio a. C. e il I millennio d. C. vennero costruiti diversi santuari e recinti a gradoni. Sempre in questo arcipelago, le influenze dell'architettura indiana stimolarono successivamente la realizzazione di diversi templi buddisti con forme piramidali.

Anche in Cina sono presenti tumuli piramidali monumentali. Si tratta di alcune decine di mausolei di personaggi di altissimo rango, tra cui imperatori e imperatrici, costruiti nei secoli finali del I millennio a.C. e con una ripresa al tempo della dinastia Tang (618-907 d.C.). La piramide cinese più nota è quella del complesso funerario a Xi'An di Qin Shi Huang (259-210 a. C.), il primo imperatore della Cina unificata, vicino alla quale venne ritrovato il famoso esercito di terracotta. Il tumulo si conserva per 50 m di altezza, con la camera sepolcrale che non è ancora stata individuata con certezza. Probabilmente su influenza cinese, anche alcuni sovrani coreani si fecero seppellire in tombe piramidali.


Europa: gli esempi in Italia e Grecia

Sebbene il modello architettonico della piramide non abbia attecchito particolarmente in Europa, anche nel nostro continente sono presenti alcuni esempi. Nel nord della Sardegna, vicino a Sassari, si trova il santuario preistorico di Monte d'Accoddi. Si tratta di un altare monumentale costituito da due tronchi di piramide sovrapposti, sulla cui cima presumibilmente si svolgevano delle funzioni religiose. La struttura venne costruita in più fasi a partire dal V millennio a.C., nel corso del Neolitico, e fu in uso con funzioni diversi per millenni, almeno fino all'inizio dell'età del bronzo, alle soglie del II millennio a.C.

Nella regione greca dell'Argolide, nella penisola del Peloponneso, sono presenti alcune misteriose strutture piramidali, sulla cui datazione si dibatte ancora oggi. In origine erano quattro, ma oggi ne sono sopravvissute solo due, quella conservata meglio è la piramide di Hellikinon. Si tratta di costruzioni realizzate in blocchi lavorati, sulla cui datazione e funzione si dibatte ancora oggi. Il viaggiatore greco Pausania le vide e le descrisse nel II sec. d.C., considerandole tombe collettive risalenti al VII sec. a.C. Per quanto la loro funzione rimanga oscura, gli studi archeologici più affidabili le ritengono più recenti di almeno un paio di secoli.

A Roma poi vi è la famosa Piramide Cestia, un sepolcro della fine del I sec. a.C. Realizzata in calcestruzzo, mattoni e marmo, è alta 36 m ed era la tomba di Gaio Cestio Epulone, un ricco e influente cittadino romano vicino alla cerchia dell'imperatore Augusto (63 a. C. – 14 d. C.). Gaio Cestio scelse probabilmente di farsi seppellire in una piramide per via della moda egittizzante che si stava diffondendo a Roma in seguito alla conquista dell'Egitto da parte di Augusto, avvenuta nel 30 a. C.
Oceania: tumuli e recinti sacri a gradoni

Anche in Oceania esistono strutture piramidali. Più che di piramidi vere e proprie, in contesto polinesiano sarebbe più corretto parlare di tumuli e recinti sacri a gradoni, con numerose analogie con quelli dell'Indonesia. Anche in questo caso si tratta di strutture a uso religioso, attestate presso diversi popoli di origine polinesiana. Il più noto di questi santuari è Puʻukoholā Heiau, sull'isola di Hawaii, il suo nome significa "Tempio della collina della balena", ed è stato realizzato in pietra vulcanica. Venne fatto costruire tra il 1790 e il 1791 dal re hawaiano Kamehameha I, per celebrare le sue vittorie e l'unificazione dell'isola.

Un altro grande santuario oceanico si trova sull'isola di Savai'i, nelle Samoa. Si tratta del tumulo di Pulemelei, alto 12 m e realizzato in blocchi di basalto. Il santuario venne costruito in più fasi a partire dal XV secolo, per poi cadere in disuso nel XIX. Nei secoli d'uso fu probabilmente il luogo più significativo per le genti samoane.