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19 Settembre 2024
15:30

Progetto STOPTIGRE, a Procida la sperimentazione per ridurre la popolazione di zanzare tigre

Il progetto StopTigre, attivo dal 2015, mira al controllo e alla diminuzione della presenza della zanzara tigre in zone selezionate nell'isola di Procida introducendo nell'ambiente individui maschi sterili. La procedura non comporta rischi ambientali e finora sta dando risultati promettenti.

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Progetto STOPTIGRE, a Procida la sperimentazione per ridurre la popolazione di zanzare tigre
Progetto StopTigre Procida

Nell'isola di Procida, in Campania, è attivo dal 2015 il progetto STOPTIGRE, uno dei pochi in Italia che ambisce a controllare la popolazione locale di zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus) che è infestante nella zona e, da diversi anni, in molte parti d'Italia, creando disagi per tutti coloro che praticano attività all'aperto durante il giorno. La sperimentazione, cofinanziate dalla Fondazione INF-ACT grazie a un finanziamento PNRR per lo studio e il contrasto alle malattie infettive emergenti, incluse quelle trasmesse dagli insetti vettori, consiste nell'inserimento sull'isola di grandi quantità di individui maschi sterili di zanzara tigre generati in laboratorio. I primi maschi sterili di zanzara tigre sono stati inseriti nell'isola ad aprile 2024 e, finora, la sperimentazione sembra essere promettente: i risultati sono molto buoni (la popolazione di zanzara tigre si è ridotta del 50%) e la procedura non comporta rischi specifici per l’ambiente oltre a essere reversibile (appena il rilascio di maschi sterili viene interrotto la popolazione riprende la sua normale crescita). Per questo motivo il progetto STOPTIGRE, che vanta tra l'altro un'importante componente di citizen science, si prospetta ripetibile in zone più vaste.

In cosa consiste il progetto STOPTIGRE

Il Progetto STOPTIGRE ambisce al monitoraggio e soprattutto al controllo della zanzara tigre sull’isola di Procida, luogo in cui questa specie negli anni scorsi ha dato parecchi problemi alla popolazione, rendendo disagevoli attività quotidiane come la coltivazione degli orti o la cura dei giardini privati.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ed il Comune di Procida, coinvolgendo massivamente i cittadini locali, le scuole e le associazioni dell’isola. Per esempio, la raccolta dei dati preliminari che ha permesso la pianificazione dell'intero progetto è stata effettuata tramite citizen science.

Marco Salvemini, il ricercatore a capo del progetto, ci ha spiegato nel dettaglio quali sono le fasi della sperimentazione StopTigre:

La sperimentazione si divide in 6 fasi: valutazione preliminare; monitoraggio e analisi della popolazione locale di zanzare tigre presenti nell’area di studio, con l’aiuto dei cittadini locali e uso di ovitrappole; esperimento di rilascio di maschi sterili e loro ricattura; coinvolgimento delle scuole per sensibilizzare i bambini, che a loro volta parleranno a casa ai genitori di quello che hanno imparato; sensibilizzazione dei cittadini per l’eliminazione dei siti di sviluppo larvale, cioè fonti di acqua stagnante che sono soliti tenere in giardino o nelle abitazioni; rilascio dei maschi sterili e soppressione della popolazione di zanzare tigre nell’area selezionata.

Per valutare gli effetti della sperimentazione, insieme a una zona in cui vengono rilasciati individui sterili (in località la Chiaiolella) esiste anche un'area di controllo (in località la Starza) in cui non vengono rilasciati maschi sterili. L'area di controllo è necessaria per il confronto dei dati. Entrambe le aree si estendono per circa 20 ettari.

Perché la sperimentazione si svolge a Procida

L’isola di Procida ha delle caratteristiche peculiari, motivo per cui è stata scelta come primo luogo fisico per l’attivazione e la sperimentazione del protocollo STOPTIGRE. Innanzitutto, essendo un’isola di dimensioni molto piccole (4 km2) permette il controllo concreto di alcune aree. È inoltre un’isola densamente abitata e molto visitata dai turisti e soprattutto è la sede di una importante infestazione di zanzara tigre, come tutte le regioni costiere del sud Italia.

Come vengono prodotti i maschi sterili di zanzara tigre

Vengono fatti sviluppare dei maschi sterili in laboratorio (generati in Emilia-Romagna dal Centro Agricoltura e Ambiente “Giorgio Nicoli”) e poi vengono rilasciati nell’ambiente in grande quantità, a competere con i maschi fertili. Le zanzare femmina che si accoppieranno con i maschi sterili non avranno prole, ottenendo così il controllo della popolazione e soprattutto una sua vistosa riduzione.

Questi maschi di zanzara vengono irradiati con i raggi X, e in questo modo gli spermatozoi vengono resi non funzionanti. La femmina tenderà a scegliere il maschio sterile, e non quello fertile, per una mera questione di statistica, di fatti vengono rilasciati più maschi sterili possibili.

Quali risultati sono stati ottenuti finora

Uno dei risultati incoraggianti che il team dell'Università Federico II ha constatato è che da aprile a luglio 2024 si è osservata una riduzione della popolazione di zanzara tigre alla Chiaiolella di circa il 50% rispetto alla popolazione della zona di controllo. Un risultato importante se si pensa all’impatto sugli abitanti locali e sulla vivibilità della zona.

Prospettive per il futuro

Questo Progetto potrebbe essere pioniere di altri in futuro che andrebbero a liberare anche le Isole di Capri e Ischia (facenti anche loro parte dell’arcipelago campano) dalla piaga della Zanzara Tigre. Secondo Salvemini:

In questo modo la Campania potrebbe diventare la prima regione al mondo ad aver utilizzato strumenti innovativi biotecnologici ed ecosostenibili e ad aver ottenuto la liberazione dalla zanzara tigre, mediante anche la partecipazione continua e attiva dei cittadini.

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